E' appena terminato il primo tempo di Germania-Italia, semifinale del Campionato Europeo 2012. Come andrà a finire questa partita, e come andrà a finire un'eventuale finale contro la Spagna (gli azzurri conducono per 2-0), poco mi importa.
Mi spiego.
Questa squadra di calcio (squadradicalcio) ha già vinto quello che c'è e che ci sarebbe stato da vincere. Sono figlio della vittoria di trent'anni fa in terra di Spagna, Madrid 11 luglio 1982, e mai, nemmeno nel trionfo della notte di Berlino, avevo visto giocare in questo modo gli azzurri. Mai. Dominanti sul terreno di gioco in ogni suo centimetro quadrato, con tecnica (tanta, tantissima, da fare invidia allo squadrone portoghese, ops, spagnolo), tattica, ma soprattutto senso di appartenenza, di voglia, grinta, coraggio, tutta roba che nella vita come nel calcio è capace a farti fare la differenza. Una squadra. Questo è ciò che è stato capace a far diventare Cesare Prandelli, questo è ciò che sono diventati tutti gli azzurri, condotti, manco a farlo apposta, dal granitico blocco bianconero campione d'Italia, quello che, storicamente, ha sempre trionfato anche in Nazionale.
Mi spiego.
Questa squadra di calcio (squadradicalcio) ha già vinto quello che c'è e che ci sarebbe stato da vincere. Sono figlio della vittoria di trent'anni fa in terra di Spagna, Madrid 11 luglio 1982, e mai, nemmeno nel trionfo della notte di Berlino, avevo visto giocare in questo modo gli azzurri. Mai. Dominanti sul terreno di gioco in ogni suo centimetro quadrato, con tecnica (tanta, tantissima, da fare invidia allo squadrone portoghese, ops, spagnolo), tattica, ma soprattutto senso di appartenenza, di voglia, grinta, coraggio, tutta roba che nella vita come nel calcio è capace a farti fare la differenza. Una squadra. Questo è ciò che è stato capace a far diventare Cesare Prandelli, questo è ciò che sono diventati tutti gli azzurri, condotti, manco a farlo apposta, dal granitico blocco bianconero campione d'Italia, quello che, storicamente, ha sempre trionfato anche in Nazionale.
E poi quel numero 9, che in una serata di Varsavia, ha sbriciolato in soli 45 minuti il mito di Gigi Riva, perché se il bomber di Leggiuno aveva avuto il merito di farsi soprannominare "Rombo di tuono" (Gianni Brera cit.), dopo la sassata messa alle spalle di Neuer (e il colpo di testa per l'1-0), Mario Balotelli da stasera potrà essere quel fulmine che illuminerà la Nazionale italiana di calcio più bella di sempre.
Ora il secondo tempo...