In questa splendida domenica mattina non si può non pensare a quando ieri ci siamo incamminati verso l'Emirates Stadium, con i ricordi di Thomas, una sciarpa bianca e rossa ben stretta al collo e il desiderio di mantenere il primo posto in classifica.
Di come l'appetito sportivo è andato mano a mano ad aumentare, vista la sconfitta del Chelsea in quel di Newcastle nel match d'apertura della decima giornata e le contemporanee vittorie delle squadre di Manchester.
Vincere avrebbe significato mantenere le lunghezze su City e United e soprattutto scavare un buco importante tra noi e le seconde in classifica.
Vincere, contro il Liverpool, avrebbe significato confermare che il nostro primo posto in classifica non era frutto del caso, delle disgrazie altrui o di qualsivoglia combinazione astrale che c'avrebbe voluto vedere li, davanti a tutti.
Non è stato un match facile, anzi. La cattiveria agonistica dei Reds coniugata ad un'ottima predisposizione in campo voluta da Rodgers c'ha messi fin dai primi minuti di gioco in difficoltà.
Il goal, meraviglioso, impossibile di Santino, ha cambiato le carte in tavola.
E' questo l'aspetto che continua a farci fare la differenza in questa stagione di Premier.
Siamo concreti come non lo eravamo da anni, siamo attenti e concentrati in ogni partita che disputiamo, riusciamo a mettere da parte la bellezza del nostro gioco quando siamo costretti a soffrire, senza offrire il fianco all'avversario. Questo c'ha portati ad avere consapevolezza nei nostri mezzi, nell'immetterci nella testa una forza che c'ha permesso di sbloccare in nove occasioni su dieci i match fin qui disputati.
Poi la meraviglia balistica del centrocampista, ad oggi, più forte e completo del globo terracqueo ha chiuso ogni discorso sul risultato finale, ha piegato le gambe ad un Liverpool che non ne voleva sapere di andarsene da Londra senza punti, ha scavato un solco importante tra noi e gli altri, quelli che da oggi dovranno letteralmente cambiare marcia se vorranno venirci a prendere.
Le citazioni sui singoli non possono certo mancare, a partire da Szczesny. Il portierone di Varsavia ha evidenziato l'esponenziale crescita avuta nell'ultimo anno agonistico, e la sua sicurezza ha portato l'intero reparto difensivo ad ottenere il secondo clean sheet consecutivo. Del pacchetto arretrato l'Oscar di giornata lo vince per distacco tale Laurent Koscielny. Il tanto bistrattato ragazzo di Tulle ha letteralmente cancellato dal campo Luis Suarez e tutti coloro che hanno provato ad avvicinarsi alla nostra porta. Bene a centrocampo Cazorla, non ancora al meglio ma autore di un goal da cineteca. Tutta benzina che servirà ad aumentare condizione fisica e mentale del genio di Llanera.
Di Ramsey che altro si potrebbe scrivere? Sei goal e quattro assist negli 832 minuti giocati in Premier, un numero impressionante di palloni giocati, altrettanti quelli recuperati, tutte, o quasi, le posizioni occupate in campo.
Ad oggi nessuno come lui può permettersi di giocare questo football.
In questa splendida domenica mattina il ricordo di Thomas è ancora forte, quel 2-0 fatto ad Anfield venticinque anni fa ce lo portiamo ancora dentro, in quel cassetto dei ricordi da aprire proprio in occasioni come queste. In questa splendida domenica mattina la sciarpa bianca e rossa sa ancora di stadio, di emozioni, di brividi, di abbracci, avvitata ad una stagione che ha l'aria di cambiare per sempre la storia.
In questa splendida domenica mattina siamo ancora li, primi, davanti a tutti, dopo aver dilatato le distanze in classifica, quelle ci permetteranno tra una settimana di prendere la M1 direzione Manchester con maggiore tranquillità, consapevoli che quel primo posto in classifica rimarrà tale.
In questa splendida domenica mattina la trasferta di Dortmund appare meno complicata, più possibile, da affrontare come una squadra vera, capace di qualunque impresa.
In questa splendida domenica mattina nella testa un solo grido: Come On You Gunners!