..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"
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domenica 11 maggio 2014

SALUTIAMO IL PROSSIMO CAMPIONATO

Salutiamo questo campionato con una bella vittoria, il goal capolavoro di Aaron e la prima marcatura in maglia Gunners del giocatore che più d'ogni altro rappresenta noi tifosi: Carl Jenkinson.
Salutiamo questo campionato da quarti in classifica, a soli 7 punti dal Manchester City campione per la seconda volta negli ultimi 3 anni. A soli 5 dal meritatissimo secondo posto del Liverpool, protagonista di una stagione fantastica. A soli 3 dal Chelsea terzo.
Delle 38 gare disputate in 31 siamo usciti dal campo da imbattuti, vincendone 24. Siamo stati in testa al campionato più di ogni altro, traghettando a metà viaggio saldamente in testa.
Abbiamo concluso la stagione con la terza difesa del torneo, e se per un attimo pensiamo all'Etihad, ad Anfield e a Stamford Bridge ci tornano tante cose.
Con una classifica così corta non penso che la sconfitta alla prima con i Villans e i successivi passi falsi a Stoke on Trent ed in casa con i "Cigni" abbiano influito più di tanto. Prendo il pareggio interno del Chelsea con gli Hammers, la sconfitta del Liverpool in casa con i Saints e le batoste patite dai Pellegrini's Boys al Villa Park e allo Stadim of Light e i conti mi tornano.
Come mi tornano se associo alle ultime cinque partite vinte i rientri di Ramsey e Ozil, assenti giustificati (loro) quando era il momento di cambiare marcia. Che poi a questi fecero compagnia Walcott e Wilshere è storia, purtroppo, conosciuta.

sabato 10 maggio 2014

UNA GIORNATA DI FESTA

Ultima partita di campionato, ultimi novanta minuti da vivere insieme ai nostri ragazzi.
A Norwich, con i padroni di casa ormai retrocessi, sarà comunque festa. Perché in Inghilterra, in Premier League, non si guarda troppo indietro, non ci si lamenta per ogni virgola che non è andata come avremmo voluto. In UK si tifa, si piange e si ride. A prescindere.
Carrow Road si vestirà con il miglior abito, rigorosamente giallo e verde, i Canaries saluteranno e ringrazieranno i loro beniamini dandogli appuntamento alla prossima stagione, quella di Championship, con la speranza che sia immediatamente l'anno della risalita.
A Carrow Road ci saremo anche noi. Per ringraziare i ragazzi della stagione che c'hanno regalato, per le emozioni che c'hanno fatto vivere, per un sogno mantenuto vivo fino a quando le possibilità ce l'hanno permesso.
Sarà sicuramente, da parte nostra, la giornata del turnovers, dei rientri in squadra di Jackie Boy e Gibbs, dei festeggiamenti a Laurent Koscielny, fresco di rinnovo di contratto.
Sarà un pomeriggio dove sarà fondamentale non farsi male, in vista della finalissima di sabato prossimo.

domenica 4 maggio 2014

SALUTANDO L'EMIRATES

S'è chiusa ufficialmente oggi la stagione 2013/2014 dell'Arsenal all'Emirates Stadium, s'è chiusa, a differenza della gara d'esordio, con una vittoria, che c'ha portato a quota 76 punti, quattro in meno di chi comanda il torneo.
Finiremo probabilmente quarti (il Chelsea sta ancora giocando con il Norwich), ma questo risultato, che fa il paio con la posizione conseguita la scorsa stagione, è diametralmente opposto a quello realizzato dodici mesi. Per forma, per contenuti, per tutto quello che in questa lunga stagione siamo stati in grado di fare.
Ma per il resoconto finale attenderemo pazientemente domenica 18 maggio, il giorno dopo la finale di Fa Cup.
La squadra ha rispettato il ruolo di favorita, e seppur con un solo goal di differenza ha saputo salutare il proprio pubblico con una bella vittoria, non uscita più rotonda nel risultato solo grazie a qualche nostro preziosismo di troppo e agli ottimi interventi di Foster.

TOP FOUR

La vittoria del Manchester City in quel di Goodison Park ha matematicamente segnato la nostra permanenza, per il diciannovesimo anno consecutivo, tra le migliori quattro squadre del Paese, consegnandoci l'accesso alla prossima Champions League.
Per carità, oggi ci sarebbe bastato superare il West Bromwich Albion per conquistare uno degli obbiettivi stagionali, ma la vittoria dei ragazzi di Pellegrini c'ha evitato ulteriori pensieri.
Questo comunque non dovrà distoglierci dal rispettare l'impegno, dal rispettare il campionato, i Baggies, i Black Cats,  i Canaries. E di sicuro li rispetteremo.
Come dovremo rispettare noi stessi ed il pubblico dell'Emirates, che per la diciannovesima volta in stagione segnerà il sold-out.
Wenger l'ha detto chiaramente nella conferenza stampa pre-gara: "Our target is to make maximum points until the rest of the season no matter what. I will absolutely try to achieve that. As Arsenal Football Club we have a responsibility to be fair".

martedì 29 aprile 2014

OBJECTIVE

Sarà anche un caso, una coincidenza, sarà che il fato e le stelle abbiano deciso di guardarci con maggiore benevolenza, ma dal momento che sono rientrati in squadra ed in campo Ramsey ed Ozil le abbiamo vinte tutte. Objective.
Stamane in casa Arsenal si festeggia.
Festeggiamo il diciannovesimo anno consecutivo davanti agli Spurs; non vi passa davvero più. Festeggiamo tre punti fondamentali per la conquista dell'ultimo posto utile per la partecipazione alla prossima Champions League.
Festeggiamo i quattro punti di vantaggio a due giornate dalla fine sui Toffees.
Festeggiamo il ritorno al goal di Mesut Ozil. Festeggiamo soprattutto una prestazione di enorme qualità.
Che il Newcastle non fosse avversario all'altezza in questo momento della stagione l'avevo anticipato nell'editoriale di ieri, ma questo non deve distogliere l'attenzione da quanto siamo stati in grado di offrire nei novanta minuti disputati ieri sera.
La concentrazione messa in campo c'ha permesso di non andare mai in sofferenza, c'ha garantito un gioco fluido, c'ha concesso grandi giocate e segnature di alto livello.
Qualche settimana fa scrivevo di come le assenze patite nel momento clou della stagione abbiano tagliato le gambe, siano state determinanti per estrometterci dalla lotta al titolo, ed in qualche modo non abbiano permesso di giocarci ad armi pari l'ottavo di finale di Champions League contro il Bayern Monaco. Objective.
Le giocate di Ozil, quelle di Ramsey, la possibilità di farli uscire contemporaneamente ad un quarto d'ora dalla fine sostituendoli con Rosicky e Flamini evidenziano come in questa stagione, con una maggiore dose di fortuna ed uno staff medico all'altezza, si sarebbe potuto ambire a qualcosa di più grande.
Ma nel girare pagina siamo maestri, ed i risultati ottenuti nelle ultime settimane stanno li a testimoniarlo.
Siamo stati bravi a non piangerci addosso, siamo stati coerenti nel non cercare negli altri le colpe di qualcosa che è accaduto al nostro interno, siamo stati squadra nel momento in cui ci si doveva tirare su le maniche per non perdere tutto il buono fatto in questa stagione.
A tre partite dal termine (due di Premier + la finale di FA Cup) siamo tornati quelli che dominavano il campionato. Objective.

lunedì 28 aprile 2014

TRA LA FA CUP E LA TOP FOUR

Non faccio assolutamente fatica a negare che la finale di FA Cup del 17 maggio è l'obbiettivo che più d'ogni altro spero di raggiungere. Più di un ormai possibile quarto posto in classifica.
Certo, l'essere per il diciannovesimo anno consecutivo tra le "Top Four" d'Inghilterra è un traguardo che rende fieri e orgogliosi di appartenere a questo Club, ma quella Coppa (rigorosamente con la "C" maiuscola) è qualcosa di assolutamente magico, e rendersi conto di poterla alzare per l'undicesima volta nella storia fa accapponare la pelle.
Ma veniamo ad oggi, a questa sera, ad un match che ci vede impegnati a difendere l'ultimo posto Champions.
La sconfitta dei Toffees in quel del St Mary's c'ha indubbiamente agevolato il compito, anzi. Ci offre la concretissima possibilità di volare a +4 sui ragazzi di Martinez e chiudere, a sole due giornate dal termine, ogni qualunque discorso sulla fisionomia finale della classifica.
Visti gli ultimi risultati, vista la forma, accertato che con una rosa disponibile si sarebbe potuto tranquillamente lottare il titolo, il match contro i Magpies non dovrebbe ostacolarci il cammino.
Vincendo, ed è qui che il rammarico per i troppi infortuni sale a galla, ci si posizionerebbe a quota 73 punti, gli stessi conquistati la scorsa stagione ma con ancora due partite da disputare.
Se a questo ci aggiungiamo la possibilità di fare filotto in queste ultime tre di campionato, il risultato finale segnerebbe quota 79. Il miglior nostro punteggio dopo la stagione 2007/2008, in cui collezionammo 83 punti.

lunedì 21 aprile 2014

TOP FOUR STILL IN ARSENAL'S SIGHTS

Usciamo dalla trasferta del KC Stadium con la consapevolezza che questo campionato, con un po' di fortuna in più e qualche infortunato in meno, ce lo saremmo potuto giocare, con tante possibilità di vincerlo. Sono bastati un paio di rientri nella line-up e si è subito rivista quella squadra che fino a gennaio ha dettato legge e comandato la classifica.
E' bastato rivedere Aaron Ramsey non al 100% della condizione per comprendere quanto il ragazzo gallese sia mancato nel periodo più importante dell'anno.
Non è un alibi, perché le colpe vanno ricercate altrove, ma un dato oggettivo figlio delle ultime tre partite con il ragazzo di Caerphilly in campo: qualificazione alla finale di FA Cup e due vittorie consecutive in Premier, situazione che non si verificava, guarda caso, da metà gennaio.
Se a questo aggiungiamo le lungo-degenze di Walcott e Wilshere ecco che il quadro si completa, ed il rammarico sale prepotentemente.
La prima frazione del match contro l'Hull City ha evidenziato come la testa, dopo un periodo di enormi difficoltà, non abbia ancora raggiunto quell'equilibrio che per diversi mesi c'ha permesso di giocare il miglior football d'Inghilterra. Un po' paurosi e un po' costretti dai ragazzi di Steve Bruce ad un match di contenimento, abbiamo disputato la prima mezz'ora senza acuti, senza essere brillanti.

sabato 19 aprile 2014

PADRONI DEL NOSTRO DESTINO

Che questo finale di campionato diventasse avvincente ed emozionante stava nei preventivi. Quando il football è giocato al massimo della sua espressione non può che verificarsi quanto stia accadendo.
Certo, visto con i nostri occhi ci si aspettava sicuramente di più. La squadra ammirata per ventuno volte in testa al campionato lasciava presagire che questo ultimo mese agonistico sarebbe servito per giocarci il titolo. Ma così non è andata.
Al tempo stesso, come scritto e riscritto più volte dal sottoscritto, la posizione valida per l'accesso alla Champions League sembrava in una botte di ferro. Ma non avevo fatto i conti con la striscia impressionante realizzata dai ragazzi di Martinez.
Così oggi ci troviamo a dover combattere con i Toffees per aggiudicarci l'ultimo posto nelle "Top Four".
La domanda è: era preferibile trovarsi comodamente seduti al quarto posto oppure è meglio giocarsela fino alla fine? Emozionalmente parlando la risposta è a dir poco scontata.

mercoledì 16 aprile 2014

WE'RE BACK

Ci siamo rimessi in corsa per conquistare l'ultimo posto valido alla prossima edizione della Champions League. L'abbiamo fatto con una prestazione notevole, fatta di carattere e voglia. 
Non siamo stati brillanti, d'altronde dopo i 120 minuti di Wembley non si poteva pretendere di più, ma c'abbiamo messo anima e cuore, condizioni che c'hanno permesso prima di pareggiare l'iniziale marcatura di Jarvis e successivamente, con il duo Podolski-Giroud, di chiudere definitivamente il conto partita.
Evidenziare che nella prima frazione di gara siamo stati poco incisivi sotto porta, che gli Hammers c'hanno più volte messo in difficoltà sull'out di destra e che qualche nostro elemento non ha disputato la gara perfetta non ha molto senso.
A quattro giornate dal termine, con una classifica che chiede solo ed unicamente punti, l'importante era vincere e alla fine abbiamo vinto.
Siamo tornati quarti, ed ora le pressioni passano all'Everton che dopo le sette vittorie consecutive dovrà obbligatoriamente dare seguito ad una striscia così importante.

martedì 15 aprile 2014

WE BELIEVE

Dopo la sbronza per la qualificazione alla finale di FA Cup ci rituffiamo in Premier League, consapevoli che solo con la lucidità e qualche risultato negativo dei Toffees avremo la possibilità di riacciuffare l'ultimo posto utile per l'accesso alla prossima edizione della Champions League.
Stasera all'Emirates Stadium ci troveremo di fronte il West Ham, ed un solo risultato al termine dei novanta di gioco ci consentirà di dare battaglia ai ragazzi di Roberto Martinez fino all'ultima giornata.
Giungiamo a questo appuntamento con il morale alto, con la giusta testa, pronti a dimostrare a noi stessi che questi ultimi cinquanta giorni li abbiamo messi definitivamente alle spalle.
Sulla formazione che scenderà in campo, dopo i 120 minuti della semifinale di FA Cup, non ci sono certezze. Saranno le ore precedenti al match che ci diranno chi avrà gambe per scendere in campo.

domenica 6 aprile 2014

ATTENDERE LA FINE DELLA STAGIONE

Lo scrivevo giusto ieri: tutto può ancora accadere. Ed infatti è accaduto.
Sconfitta cocente e meritata dalla parti del Merseyside e quarto posto messo in serio pericolo. Se i Toffees, in casa, contro il Crystal Palace, nel recupero di mercoledì 16 aprile, dovessero semplicemente non perdere, si metteranno seduti nell'ultimo posto utile per accedere alla Champions League.
La lotta al titolo è diventata (come in tempi non sospetti e malauguratamente andavo sostenendo) una questione a tre. Nel match di domenica prossima ad Anfield tra Reds e Citizen se ne deciderà una bella fetta.
Ma torniamo a noi.
Siamo rimasti a lottare per il solo quarto posto Champions. Ed una FA Cup.
Sostengo fortemente che adesso bisogna attendere la fine della stagione, e poi tirare un rigo e fare bilancio.
Ad oggi, e con tutto quello che è successo (non puoi permetterti di giocarti il meglio senza Walcott, Ramsey, Ozil e Wilshere), lo valuto ancora positivo.
COYG

sabato 5 aprile 2014

TUTTO PUO' ANCORA ACCADERE

Io sono fermamente convinto che tutto possa ancora accadere, che niente sia così scontato, che tutti, coloro a cui la matematica offre la possibilità di sognare, possano ambire a diventare campioni.
La stagione di Premier, questa stagione di Premier, l'ha evidenziato giornata dopo giornata.
Abbiamo avuto noi la possibilità di scappare quando le cose andavano davvero bene, ma non è accaduto. Hanno avuto altri la possibilità di chiudere ogni discorso ma anche in questo caso non è successo.
Il più delle volte sono state proprio le partite sulla carta più facili a dare lo stop, altre, quelle che principalmente ci riguardano, sono stati gli scontri diretti a decretare chi, in quel momento, fosse più pronto di altri.
Tutto questo ha partorito la classifica che oggi abbiamo davanti, tutto questo renderà imponderabile questo finale di stagione.
A Goodison Park ci sarà l'ennesimo esame, l'ennesima prova da superare, un match da vincere per continuare a credere che tutto possa accadere.
Sarà lo spartiacque di questa nostra meravigliosa ed incredibile stagione.
Perdere significherà rimettere tutto in discussione, con il rischio di lottare fino alla fine per mantenere viva la possibilità di accedere per l'ennesima volta alla Champions League. Uscire imbattuti ma senza i tre punti vorrebbe dire salutare per sempre i sogni di gloria. Vincere, invece, ci proietterà a giocarci tutto nelle ultime cinque.

lunedì 31 marzo 2014

MAKE US DREAM

E' il campionato di calcio per club più pazzo del mondo, il nostro. Lo è per una serie infinita di numeri e ragioni, lo è perché fino alla fine ci si contenderà il titolo più incerto degli ultimi lustri.
Ad oggi la classifica recita così: Liverpool (32) 71 punti, Chelsea (32) 69 punti, Manchester City (30) 67 punti, Arsenal (32) 64 punti, Everton (31) 60 punti. In cinque ci si lottano i quattro posti disponibili alla prossima Champions League, in cinque, matematica alla mano, ci si gioca la possibilità di diventare campioni d'Inghilterra.
La follia risiede principalmente nei numeri. L'attuale capolista, il Liverpool, vanta un numero impressionante di goal fatti, 88, ed una coppia d'attacco che domina nella classifica dei migliori marcatori stagionali: Suarez 29, Sturridge 20. Inoltre tra le mura amiche ha raccolto uno score di 14 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, per un totale di 43 punti. Con questi numeri, in un altro campionato, i Reds avrebbero più d'una certezza nel conquistare il titolo, ma non in UK.
Il Chelsea, attualmente al secondo posto, vanta un record casalingo migliore rispetto a chi li precede: 14 vittorie e 2 pareggi. Sull'aspetto difensivo le cose migliorano ulteriormente, essendo il team di Mourinho la squadra meno perforata della lega: 24 goal subiti complessivi e appena 9 nei match disputati a Stamford Bridge. Con questi numeri, in un altro campionato, i Blues avrebbero più d'una certezza nel conquistare il titolo, ma non in UK.
Il Manchester City (che potenzialmente si stalla al primo posto con 73 punti) vanta il secondo miglior attacco e la seconda migliore difesa dell'intera lega. Ha in Yaya Toure e Aguero i due condottieri principali di questa stagione, 17 goal il primo 15 il secondo. Mantiene uno score casalingo impressionante: 13 vinte 1 persa, 48 goal fatti e appena 9 subiti. Anche in questo caso con questi numeri, in un altro campionato, i Citizen avrebbero più d'una certezza nel conquistare il titolo, ma non in UK.

sabato 29 marzo 2014

PER L'AFC

Quando il calendario stabilì che la sfida contro il Manchester City si sarebbe svolta in questo periodo, nessuno avrebbe scommesso che la nostra distanza dalla testa fosse di sei punti, anzi, un'eventuale proposta avrebbe fatto firmare fogli in bianco.
Con il passare delle settimane, la conferma dei migliori della precedente stagione e l'arrivo di Ozil, i bocconi che si ingoiavano erano dolci, dolcissimi.
Bene in Champions e primi in campionato. 
La bocca s'era fatta inevitabilmente buona, e quel sapore di stagione da titolo invadeva ogni mente. Di tutti, critici e non.
Diversamente non poteva essere. Il genio, il colore di quel blocco di centrocampo cementava la consapevolezza che questo sarebbe stato l'anno giusto.
Troppe cose andavano nella nostra direzione. Il cambio manageriale ad Old Trafford, all'Etihad Stadium, a Stamford Bridge. La cessione di Bale da parte degli Spurs. Un Liverpool frastornato dalla questione Suarez. Insomma, i nostri rivali, nel bene e nel male, dovevano ricominciare da zero, seppur con un potenziale di primissima.
Questo, associato ad una nostra partenza ottimale, ha permesso ventuno giornate davanti a tutti, con alcune chance dove si sarebbe potuto scavare un solco.
Attraversato il periodo natalizio con un filotto di vittorie che c'avevano confermati come migliori della classe, hanno avuto inizio gli infortuni.

mercoledì 26 marzo 2014

OBBIETTIVI DA AZZANNARE

C'abbiamo creduto tanto, tantissimo, nonostante un risultato finale che c'ha visto uscire dal campo con meno di quel che meritavamo. In quell'autorete di Flamini nei minuti di recupero ci sta tutto l'Arsenal di questo periodo. Ai ragazzi c'è davvero poco da imputare, anzi.
Loro, tutti, c'hanno messo anima e corpo, sostenuti da un Emirates che non ha smesso per un solo istante di sostenerli. Ma non è bastato.
Non è bastato partire concentrati e determinati, non è bastato rimontare un risultato bugiardo nell'arco di sessanta secondi, non è bastato credere che in quel recupero le distanze dalla testa si erano assottigliate a quattro punti. Non è bastato.
Analisi e commenti a questo punto della stagione trovano il tempo che trovano. E se fino a qualche settimana fa guardavamo tutti dall'alto, oggi ci ritroviamo a doverci guardare le spalle.
Le prossime due partite saranno fondamentali, determinanti per la stagione che verrà.
Il City sabato sera in casa e l'Everton domenica pomeriggio 6 aprile ci diranno, a grandi linee, cosa ci competerà per la stagione 2014/2015.
La classifica parla chiarissimo: quarti, a quota 63, con 6 punti di svantaggio dal Chelsea capolista (a pari partite giocate), con 3 punti di svantaggio sul City (e due gare in più) e con 2 punti di ritardo dal Liverpool (con una gara in più).

martedì 25 marzo 2014

BASTA CREDERCI

C'è bisogno di mettere tutto alle spalle, di cancellare dalla mente Stamford Bridge, di guardare il bicchiere mezzo pieno e ricominciare a correre. Niente è perduto, niente è impossibile.
Dopo il match di sabato pomeriggio il morale non era certo dei migliori. Dopo le batoste con il Manchester City e con il Liverpool il peggio sembrava passato, ed invece è arrivata la terza, di batosta, con il Chelsea.
Eppure la classifica, nonostante tutto, ci offre ancora la possibilità di credere, si sperare, di guardare il primo posto da vicino.
Superare nel match di questa sera i gallesi dello Swansea significherebbe tornare a -4 dalla testa (quella ipotetica, visto che il City dovrà recuperare ancora due partite), con sette partite da disputare ed un solo scontro diretto da affrontare, quello con il City, in casa.
Capisco che parlare di titolo dopo quanto accaduto nell'ultimo fine settimana stride, lo comprendo. Ma i numeri ci dicono che tutto è ancora possibile, e questo dovrebbe farci comprendere meglio quanto bene abbiamo fatto in questa stagione, quanto gli altri, alla fine, non ci sono stati così superiori.
Il Liverpool quest'anno cos'ha fatto? Per ora nulla. Nelle coppe nazionali è uscito anzitempo, le coppe europee non le aveva, in campionato si sta giocando il titolo. Il Manchester City s'è da poco aggiudicato la Coppa di Lega, in Champions è uscito per mano del Barca, in FA Cup perdendo in casa contro il Wigan, mentre in campionato si sta giocando il titolo. Il Chelsea è uscito da entrambe le coppe nazionali, s'è qualificato ai quarti di Champions ed in campionato si sta giocando il titolo. Noi abbiamo fatto flop in Coppa di Lega, il Bayern Monaco c'ha eliminato dalla Champions, ma ci troviamo in semifinale di FA Cup e ci stiamo giocando il titolo.
Insomma, tolte quelle maledette tre trasferte la nostra stagione la si può considerare più che positiva, ed i frutti sono li che aspettano di essere raccolti.

sabato 22 marzo 2014

CONCENTRARSI SULLO SWANSEA

Mi voglio soffermare su tre momenti che abbiamo vissuto questa stagione, tre partite in cui le cose non sono andate proprio benissimo.
Manchester, 14 dicembre 2013: Manchester City 6-3 Arsenal;
Liverpool, 8 febbraio 2014: Liverpool 5-1 Arsenal;
Londra, 22 marzo 2014: Chelsea 6-0 Arsenal.
Dei 34 goal complessivi subiti in questa stagione, la metà li abbiamo presi giocando in trasferta con le squadre che insieme a noi si stanno giocando il titolo.
Una combinazione? Un caso?
Non lo so, e non voglio nemmeno approfondire l'argomento.
Quel che è certo è che ogni gara è stata diversa dalle altre. Nei contenuti, negli episodi.
Dopo il match di oggi, che riprenderò più avanti, la domanda che sorge è: delle quattro che si stanno giocando il titolo siamo la più debole?
A leggere i risultati nudi e crudi viene da affermare di si, a guardare oggi la classifica viene da dire di si.
Ma c'è sicuramente dell'altro, altrimenti non si spiegherebbero le ventuno giornate in cui siamo stati in testa al torneo.
Ma veniamo ad oggi. Quando ha segnato Eto'o ho lanciato tutto per aria: tabacco, cartine, sedia, telecomando. Tutto quel che avevo intorno a me l'ho scaraventato a terra, con rabbia.
Ci sono quelle situazioni (calcistiche) che mi mandano in bestia, che mi fanno veramente incazzare.
Dopo nemmeno tre minuti Giroud ha avuto la palla per portarci in vantaggio, per portare fin dall'inizio il match dalla nostra parte. Per mettere il Chelsea subito in difficoltà tattica e usufruire di tutti quegli spazi che si sarebbero potuti aprire. 
Palla in verticale di Rosicky (ad eludere i due centrali) e sinistro incrociato di Olivier.
Ma Cech ha fatto il miracolo, togliendo dalla porta un goal ormai fatto.

venerdì 21 marzo 2014

NON PROVATE A METTERCI IN DIFFICOLTA'

Probabilmente, come dimostrato in questa stagione, non siamo ancora in grado di gestire un vantaggio e, conseguentemente, di approfittare di quelle situazioni che ci consentirebbero di dilatarlo, per poi essere, a fine stagione, campioni.
Questa stagione, questa nostra stagione, l'ha evidenziato in più occasioni.
E' mancanza di esperienza, è la fobia di stare troppo in alto e di poter andare ancora più su.
Mette i brividi!
Ma se si gira la medaglia tutto cambia, muta, si evolve. In positivo.
Fateci quello che volete ma non provate a metterci in difficoltà. Non fate la cazzata di posizionarci con le spalle al muro, in quel vicolo cieco.
E' il nostro pane, il terreno migliore per sfidare (e battere) chiunque.
Gli ultimi due anni di Champions lo dimostrano. All'andata due sconfitte, entrambe interne.
Al ritorno una vittoria ed un pareggio. Entrambi inutili ai fini della qualificazione, ma entrambi figli di due prestazioni in cui abbiamo messo paura agli attuali campioni d'Europa.
Ad orgoglio non c'è mai stata partita.
E del Milan l'edizione ancora prima? Debacle totale a San Siro, e poi quando non c'era più niente da perdere un primo tempo dominato in ogni centimetro di campo. Asfaltati!
A fine marzo 2013 in pochi c'avrebbero inserito tra le top four. Eravamo messi male.

lunedì 17 marzo 2014

ANCORA IN CORSA

Tomas Rosicky dopo nemmeno due minuti di gioco ha messo in fondo alla rete la sfera che ha deciso il North London Derby.
Un goal che ha significato la terza vittoria stagionale contro gli Spurs (senza mai subire segnature) ma soprattutto tre punti che c'hanno permesso di riagganciare il Liverpool (corsaro all'Old Trafford) e di rimanere in scia al Chelsea.
Definirla una vittoria importante è fin troppo poco.
A prescindere dalla rivalità cittadina, la nostra partita giungeva dopo un turno che aveva visto il Manchester City fare bottino pieno ad Hull, il Chelsea perdere meritatamente a Birmingham ed il Liverpool vittorioso in casa dei campioni in carica.
La pressione stava ai massimi, ed aver dimostrato di esserci con la testa fa indubbiamente credere che questo finale di stagione potrà regalarci ancora grandi emozioni.
A partire da sabato prossimo all'ora di pranzo, quando a Stamford Bridge ci giocheremo tutto per quel che concerne la lotta al titolo.
Due conti alla veloce. La vittoria contro il Tottenham ha praticamente sancito la nostra partecipazione alla prossima Champions League. Ed insieme a Chelsea, Liverpool e Manchester City ci si giocheranno le posizioni con le quali accederemo al tabellone finale.
Un risultato positivo in casa dei Blues manterrebbe inalterate le possibilità di vittoria finale, mentre un'eventuale sconfitta scriverebbe la parola fine ai sogni di titolo.

domenica 16 marzo 2014

NLD

Oggi c'è il NLD. Una partita diversa dalle altre, un match che a prescindere dalla classifica, dagli infortunati (a proposito, Mesut ne avrà un mese), dal luogo in cui si giochi e da tutto quello che storia e tradizione si portano dietro ci fa sentire più emozionati, più tesi.
Un NLD che più di altre volte sarà importante e fondamentale per l'esito finale di questa stagione.
La sconfitta del Chelsea a Birmingham è stato un risultato importante, come importanti sono state le espulsioni rimediate da Ramires e Willian.
La testa della classifica non si è mossa e noi abbiamo l'occasione in un colpo solo di ridurre drasticamente il gap, di avere un match in più da disputare e di giungere tra una settimana a Stamford Bridge con le carte in regola per compiere il grande colpo, dopo che i Blues avranno dovuto affrontare il ritorno degli ottavi di Champions.
Ma prima ci sono da superare gli Spurs, quelli che solo tre giorni fa sono stati rasi al suolo dal Benfica in Europa League.
Non ho altro da aggiungere in questa domenica da Derby, se non che mente e cuore sono già presenti a White Hart Lane, con i cannoni puntati.
COYG