..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 22 marzo 2014

CONCENTRARSI SULLO SWANSEA

Mi voglio soffermare su tre momenti che abbiamo vissuto questa stagione, tre partite in cui le cose non sono andate proprio benissimo.
Manchester, 14 dicembre 2013: Manchester City 6-3 Arsenal;
Liverpool, 8 febbraio 2014: Liverpool 5-1 Arsenal;
Londra, 22 marzo 2014: Chelsea 6-0 Arsenal.
Dei 34 goal complessivi subiti in questa stagione, la metà li abbiamo presi giocando in trasferta con le squadre che insieme a noi si stanno giocando il titolo.
Una combinazione? Un caso?
Non lo so, e non voglio nemmeno approfondire l'argomento.
Quel che è certo è che ogni gara è stata diversa dalle altre. Nei contenuti, negli episodi.
Dopo il match di oggi, che riprenderò più avanti, la domanda che sorge è: delle quattro che si stanno giocando il titolo siamo la più debole?
A leggere i risultati nudi e crudi viene da affermare di si, a guardare oggi la classifica viene da dire di si.
Ma c'è sicuramente dell'altro, altrimenti non si spiegherebbero le ventuno giornate in cui siamo stati in testa al torneo.
Ma veniamo ad oggi. Quando ha segnato Eto'o ho lanciato tutto per aria: tabacco, cartine, sedia, telecomando. Tutto quel che avevo intorno a me l'ho scaraventato a terra, con rabbia.
Ci sono quelle situazioni (calcistiche) che mi mandano in bestia, che mi fanno veramente incazzare.
Dopo nemmeno tre minuti Giroud ha avuto la palla per portarci in vantaggio, per portare fin dall'inizio il match dalla nostra parte. Per mettere il Chelsea subito in difficoltà tattica e usufruire di tutti quegli spazi che si sarebbero potuti aprire. 
Palla in verticale di Rosicky (ad eludere i due centrali) e sinistro incrociato di Olivier.
Ma Cech ha fatto il miracolo, togliendo dalla porta un goal ormai fatto.
Un minuto dopo perdiamo palla a centrocampo, innescando la ripartenza dei Blues.
La sfera finisce sui piedi di Eto'o, che prima finta di destro, e poi di sinistro infila Szczesny dove nessuno sarebbe potuto arrivare.
Direte. Era il quarto minuto, c'era tutto un match ancora da giocare, una grande squadra non può andare in ginocchio per una situazione di football che si crea una volta si e l'altra pure.
Tutto vero, verissimo. Ma questi episodi, che non sono alibi, cambiano le inerzie, lo spirito, la psiche.
Come purtroppo è avvenuto. 
Dico io. Giroud che la mette dentro e Szczesny che fa il miracolo faceva così schifo?
E' andata.
Oggi erano le mille di Wenger sulla nostra panchina, un traguardo che il tecnico alsaziano se lo ricorderà per molto tempo. Peccato, si sarebbe potuto festeggiare diversamente.
Oggi viene complicato fare calcoli sulle nostre possibilità di titolo, sicuramente la percentuale si è abbassata notevolmente.
C'è sempre e comunque da pensare ai primi tre posti, quelli che eviterebbero un preliminare nell'estate del mondiale brasiliano. Diciamo che sarebbe conveniente evitare il quarto posto.
Possiamo subito capire se l'elettricità ci circonda ancora. 
Se saremo ancora una volta capaci di uscire da situazioni come questa.
C'è un solo modo: concentrarsi sullo Swansea.
COYG


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