..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 24 novembre 2013

ORGOGLIOSAMENTE CREDIBILI

L'essere stati portati a vivere momenti difficili per via di una politica calcistica che ci ha messo di fronte la scelta di essere una società come tante o di mantenere in alto il nome di una storia secolare c'ha fatto enormemente bene, per una serie infinita di motivi.
Con il senno di poi è fin troppo facile parlare, scrivere, argomentare. Ma noi siamo quelli che hanno da sempre sposato il programma, condiviso le idee, stretti attorno alle difficoltà senza lasciare nemmeno per un'istante la barca alla deriva.
Ognuno con il proprio stile, tutti con il medesimo intento. Abbiamo digerito alcune priorità sapendo che sarebbero state il male minore, la luce che avrebbe illuminato gli anni a venire. Ci siamo arrabbiati, abbiamo subito l'onta degli sfottò altrui, ripiegando i nostri sogni, senza però mai cadere nella mediocrità.
Era fisiologico e necessario girare pagina, e se penso a soli tre anni fa tutto ora mi è più chiaro, limpido, solare, come per certi versi lo era allora. 
Non c'è mai stata vera delusione, se si esclude qualche caso in particolare, ma la consapevolezza che solo con il lavoro, la pazienza, il sapere aspettare il proprio momento, i nodi sarebbero venuti al pettine, i fiori avrebbero prodotto i propri frutti.
Siamo sempre stati belli, ingenui ma belli, proprio come i fiori. Bellezza che ha sempre riproposto le opere dei grandi artisti del passato, quelli che hanno scritto la storia. Bellezza genuina, sincera, fatta principalmente in casa, luogo di talento, classe e tradizione.
C'è sempre mancata nei confronti dell'opinione pubblica e degli addetti ai lavori la considerazione, la credibilità. Un po' per colpa nostra, un po' perché a volte bisogna sapere dire bravi agli altri.
Quindici giorni fa dopo la trasferta dell'Old Trafford in parecchi avevano ritrovato le risposte, facendo nuovamente luce sulle mancanze, sulle difficoltà, sull'incapacità di gestione, di mercato, di programmi.
Siamo stati messi in discussione di fronte all'ennesimo scoglio non superato, pensando che il mare non fosse abbastanza grande per far toccare alla nostra barca altri lidi, per conquistare nuove terre.
C'avevano dipinto come non credibili di fronte ad una classifica che ci vedeva comandare più per demeriti altrui che per le nostre virtù. Sbagliando clamorosamente.
A prescindere dagli altri abbiamo dimostrato a noi stessi di essere, ancora una volta, diversi. Nelle difficoltà come nei momenti in cui tutto gira per il verso giusto, come ieri pomeriggio, di fronte ad un Southampton che giungeva a Londra con la difesa meno battuta del torneo ed il serio intento di proseguire un cammino magico e speciale.
La magia invece l'abbiamo fatta noi, rispedendo a casa i Saints senza punti e con due goal sul groppone, mettendo insieme una prestazione da grande squadra.
Sicuri, tenaci, solidi, capaci di cogliere il momento. Olivier ha voluto mettere l'accento sulla filosofia della squadra, andando a prendersi un goal frutto di una mentalità fatta interamente in casa.
Si potrà anche obbiettare, si potrà evidenziare l'errore fatto da Boruc, ma è il senso che fa tutta la differenza del mondo, l'essere andati a cercare quello che non c'era, fino a trovarlo, con il cuore, la voglia, la grinta, la capacità di credere che c'è sempre un'occasione, nella vita, nello sport, nel calcio.
L'occasione, quella di ieri come quelle passate come ancora quelle che verranno, ha fatto la differenza.
Ha messo a tacere tutto e tutti, ha fatto esplodere di gioia un quartiere intero, uno stadio, migliaia di appassionati che ogni week-end con una sciarpa al collo trepidano d'emozione, si sgolano, si giocano tutto in nome della credibilità dei propri esponenti.
Credibili. Questo oggi siamo. E di questo ne andiamo orgogliosi.
COYG

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