..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 25 febbraio 2014

LA CONDIZIONE CHE FARA' LA DIFFERENZA


Sto spulciando la condizione fisica delle pretendenti al titolo, con un'analisi che si basa sulle ultime 6 gare disputate.
Liverpool e Chelsea hanno collezionato 14 punti, frutto di 4 vinte e 2 pareggiate.
Il Manchester City segue ad 1 punto di distanza, 13, frutto di 4 vinte, 1 pareggiata e 1 persa. Stesso score per il West Ham e per il Tottenham.
E poi ci siamo noi, che con 11 punti (3 vinte, 2 pareggiate e 1 persa) ci posizioniamo al sesto posto, davanti al Sunderland (battuto ieri) con 10, Southampton e Crystal Palace con 9.
Nei dettagli...
I Reds dopo la sconfitta patita in quel di Stamford Bridge non hanno più perso in Premier, infilando una striscia di 8 risultati utili. L'unica sconfitta che contano dal 29/12/2013 è quella patita contro di noi. 2-1 in FA Cup.
Oggi hanno vinto, ma per lunghi tratti hanno messo in evidenza un fisiologico calo.
Tra un mese, dopo aver affrontato Saints, Black Cats, Red Devils, Bluebirds, Spurs e Hammers, ne sapremo di più. La sensazione è che un ulteriore abbassamento prestazionale ne limiterebbe e di molto la competitività per il rush finale.
Discorso molto simile per i Blues, imbattuti in Premier dal 07/12/2013: 3-2 a Stock-on-Trent.
Dodici i risultati utili dopo quella sconfitta. Il campanello d'allarme, però, è giunto alla penultima partita disputata, quella persa in FA Cup con il City, seguita immediatamente dal match di ieri contro i Toffees.
Due sfide che hanno evidenziato un vistoso calo atletico.
Anche per loro potrebbe essere in arrivo il momento di down. La doppia sfida contro il Galatasaray in Champions League potrebbe portare via ulteriori energie, e i tre "Derby" nel mese di marzo saranno un banco di prova importantissimo.
La parabola negativa del City è invece già in atto. Ultime cinque partite disputate (tra coppa e campionato), due vittorie, due sconfitte e un pareggio. Tre goal segnati negli ultimi 450 minuti giocati.
E' oggettivamente il periodo più negativo che i ragazzi di Pellegrini stanno vivendo da inizio stagione, e dopo aver spazzato via tutto quello che hanno incontrato tra novembre e gennaio, oggi stanno pagando la flessione dell'intera rosa.
Aguero potrebbe nascondere in qualche modo questa lacuna, ma se non riusciranno a cambiare passo gli impegni non daranno tregua. A Wembley per la finale di Coppa di Lega e a Barcellona per il ritorno degli ottavi di Champions, saranno due sfide che psicologicamente porteranno via molto. Il "Derby" del 25 sarà inevitabilmente lo spartiacque della loro stagione in Premier.
Noi, dopo aver attraversato la stagione con grande regolarità, abbiamo offerto il nostro massimo tra la fine di dicembre e la fine di gennaio, infilando 7 vittorie consecutive tra coppa e campionato. Poi il calo, fisiologico, avvertito già nel 2-0 inflitto al Fulham a metà gennaio. Da quel momento le gambe hanno cominciato a girare meno, la manovra ha perso di fluidità e le spaziature tra i reparti venute meno. Risultato: 7 partite, 3 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte, con 11 goal subiti.
Ci stava, era nel programma. Ora sembra che tutto questo sia ormai alle spalle.
Il nostro essere (forse) più avanti e preparati fisicamente degli altri ci consentirà di avere un vantaggio nei prossimi 30 giorni, che saranno da sfruttare come mai abbiamo fatto, nonostante il calendario ci metta di fronte ad una serie di impegni da cardiopalma: Everton (1/4 di finale di FA Cup), Bayern Monaco (1/8 di finale di Champions), Tottenham, Chelsea e Manchester City in Premier League.
L'occhio mi dice che siamo appena usciti dal periodo difficile, sensazione offerta dall'ottima prova disputata contro il Bayern e replicata a distanza di tre giorni contro il Sunderland. 
Il City c'è dentro, al periodo più difficile dell'anno, ci rimanesse ancora qualche settimana lavorerebbe a nostro favore (Aguero permettendo). 
Chelsea e Liverpool, dopo le ultime prestazioni, sembrerebbero indirizzate ad entrarci.
Comunque vada sarà un marzo da vivere a mille, e noi non vediamo l'ora che cominci.
COYG

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