Dopo dieci giorni trascorsi tra FA Cup e Champions League riprende la corsa alla Premier, si riaccende la sfida tra noi, il Chelsea e il Manchester City.
Saremo tutti impegnati tra le mura di casa, avremo tutte e tre chance di vittoria ma al tempo stesso difficoltà nell'affrontare l'impegno.
Indubbio che il match che pone le maggiori difficoltà l'affronterà la banda di Mourinho, impegnata a Stamford Bridge contro i ragazzi di Roberto Martinez.
Toccherà al City, invece, affrontare, almeno sulla carta, la partita più semplice: all'Etihad contro lo Stoke.
A noi toccherà un match obbiettivamente complicato, contro una squadra che negli ultimi due mesi ha offerto un ottimo football e conseguito risultati di un certo valore: finale di Coppa di Lega e quarti di finale di Coppa d'Inghilterra.
Un Sunderland che verrà all'Emirates Stadium con poco da perdere e tanto da guadagnare, l'ultima sgambatura utile prima della finale del primo di Marzo al Wembley Stadium contro il Manchester City.
Pro e contro, quindi, si caleranno all'interno del rettangolo di gioco dell'Emirates.
Per i "Black Cats" c'è un'indubbia posizione in classifica che non fa dormire sonni tranquilli, ed un'eventuale sconfitta complicherebbe di molto il finale di stagione, ma è altrettanto indubbio che con all'orizzonte la finale di Coppa di Lega le scelte di Gustavo Poyet potrebbero agevolare il nostro compito.
La condizione fisica, dopo il match contro i tedeschi del Bayern, è ulteriormente cresciuta. Quella mentale, nonostante la sconfitta, è su livelli più che accettabili, vista la determinazione con cui siamo riusciti a tenere a bada, in inferiorità numerica per un'ora, i ragazzi di Guardiola.
Il match contro il Sunderland farà da spartiacque alla nostra stagione.
Vincerlo, a prescindere dagli altri, significherà moltissimo.
Giocarlo bene, con concentrazione e determinazione, significherà altrettanto, a prescindere dagli altri.
Sulla possibile line-up non spendo parole.
Sui possibili rientri non spendo parole.
Sulle possibili defezioni non spendo parole.
Sulle eventuali dichiarazioni pre-gara non spendo parole.
E' un match che non ha bisogno di parole, perché l'emozione di disputarlo fa passare in secondo piano tutto il resto.
E allora si va, direzione Emirates Stadium.
Sciarpa al collo e tante speranze. Oggi le parole sono davvero superflue.
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