..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 21 febbraio 2014

WORDS ARE VERY UNNECESSARY

Dopo dieci giorni trascorsi tra FA Cup e Champions League riprende la corsa alla Premier, si riaccende la sfida tra noi, il Chelsea e il Manchester City.
Saremo tutti impegnati tra le mura di casa, avremo tutte e tre chance di vittoria ma al tempo stesso difficoltà nell'affrontare l'impegno.
Indubbio che il match che pone le maggiori difficoltà l'affronterà la banda di Mourinho, impegnata a Stamford Bridge contro i ragazzi di Roberto Martinez.
Toccherà al City, invece, affrontare, almeno sulla carta, la partita più semplice: all'Etihad contro lo Stoke.
A noi toccherà un match obbiettivamente complicato, contro una squadra che negli ultimi due mesi ha offerto un ottimo football e conseguito risultati di un certo valore: finale di Coppa di Lega e quarti di finale di Coppa d'Inghilterra.
Un Sunderland che verrà all'Emirates Stadium con poco da perdere e tanto da guadagnare, l'ultima sgambatura utile prima della finale del primo di Marzo al Wembley Stadium contro il Manchester City.
Pro e contro, quindi, si caleranno all'interno del rettangolo di gioco dell'Emirates.
Per i "Black Cats" c'è un'indubbia posizione in classifica che non fa dormire sonni tranquilli, ed un'eventuale sconfitta complicherebbe di molto il finale di stagione, ma è altrettanto indubbio che con all'orizzonte la finale di Coppa di Lega le scelte di Gustavo Poyet potrebbero agevolare il nostro compito.
Su di noi non c'è moltissimo da aggiungere.
La condizione fisica, dopo il match contro i tedeschi del Bayern, è ulteriormente cresciuta. Quella mentale, nonostante la sconfitta, è su livelli più che accettabili, vista la determinazione con cui siamo riusciti a tenere a bada, in inferiorità numerica per un'ora, i ragazzi di Guardiola.
Il match contro il Sunderland farà da spartiacque alla nostra stagione.
Vincerlo, a prescindere dagli altri, significherà moltissimo.
Giocarlo bene, con concentrazione e determinazione, significherà altrettanto, a prescindere dagli altri.
Sulla possibile line-up non spendo parole.
Sui possibili rientri non spendo parole.
Sulle possibili defezioni non spendo parole.
Sulle eventuali dichiarazioni pre-gara non spendo parole.
E' un match che non ha bisogno di parole, perché l'emozione di disputarlo fa passare in secondo piano tutto il resto.
E allora si va, direzione Emirates Stadium.
Sciarpa al collo e tante speranze. Oggi le parole sono davvero superflue.

Nessun commento: