E quando tutto sembrava ormai passato, orientato verso la logica delle cose, ecco che una sola notte ha avuto la capacità di rimettere tutto in discussione, di far tornare questi Play-Offs 2014 al punto di partenza, dove incertezza e sorprese hanno dominato dalla prima palla a due.
Per Indiana le difficoltà sembravano alle spalle. La vittoria netta e meritata in gara-7 contro gli Hawks avrebbe dovuto garantire un proseguo di Play-Offs decisamente più sicuro, e gli Wizards come avversari la possibilità di mettere sul perimetro quella caratteristica che ha accompagnato i ragazzi di Frank Vogel nelle 82 gare di Regular Season: la difesa.
Tutto cancellato in 48 minuti. I 102 punti messi a referto da Washington e soprattutto i sei uomini della franchigia capitanata da Randy Wittman andati in doppia cifra hanno dominato gara-1, riportando i Pacers nelle difficoltà trovate durante tutto il primo turno.
Ancora Ariza (22 punti e 6 rimbalzi), Beal (25 punti, 7 rimbalzi, 7 assist), John Wall (13 punti e 9 assist) e la forza di Marcin Gortat (15 rimbalzi di cui 6 offensivi e 9 difensivi), hanno spento tutte le velleità di George e compagni, arrivando al fischio della sirena senza che la vittoria fosse mai stata in discussione.
Dei Pacers si sono salvati davvero in pochi. Paul George ha messo a referto 18 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, David West ha chiuso la sua gara con 15 punti e 12 rimbalzi.
Probabilmente la miglior chiave di lettura della gara di ieri notte sta nella prestazione di Roy Hibbert: 0 punti, 0 rimbalzi e 5 falli.
Dopodomani, obbligatoriamente, Indiana dovrà replicare se non vorrà anzitempo abbandonare serie e finale di Conference.
Ad Ovest andava in scena il match più complicato e spettacolare, e dopo l'ottimo inizio di Durant e compagni nessuno avrebbe potuto prevedere quello che da li a poco si sarebbe andato a consumare.
Nella lettura dei numeri dei primi tre quarti ci sta tutta la voglia, e probabilmente quell'esperienza acquisita, che i Clippers hanno in una stagione iniziata così così e andata mano a mano crescendo: 39-25, 30-27, 35-26.
Diciamolo molto chiaramente: andare alla Chesapeake Energy Arena e avere la classe, la forza, lo spirito di squadra per segnare oltre 30 punti di media a quarto è tanta, tantissima roba. E di questo Scott Brooks dovrebbe iniziarsi a preoccupare.
Se poi si leggono i crudi numeri di quel ragazzo nato nella Carolina del Sud, le notti insonni potrebbero trasformarsi in incubi.
Nella serata di Oklahoma, CP3 (al secolo Christopher Emmanuel "Chris" Paul) ha disputato una gara da autentico fuoriclasse e leader incontrastato del gruppo.
Nei ventotto minuti in cui ha calcato il perimetro, il ragazzo nato a Winston-Salem ha messo a referto 32 punti e 10 assist, con un pazzesco 8-9 dall'arco e un 12-14 dal campo. Chapeau!
Nel conclusivo 122-105 (una mazzata mica da ridere) ci sono state anche le ottime prestazioni di Blake Griffin (23 punti, 5 rimbalzi e 5 assist), i 12 punti di JJ Redick e soprattutto i 17 punti (in 19 minuti) di Jamal Crawford, che si sta ritagliando un ruolo importantissimo nelle vittorie di Los Angeles.
Ad Oklahoma l'8 maggio il secondo episodio della serie.
Stanotte debutteranno le altre due semifinali. Miami vs Brooklyn e San Antonio vs Portland.
Un pronostico, dopo quanto accaduto ieri sera, è verosimilmente vietato.
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