Dopo le due vittorie esterne conquistate nella nottata di martedì da parte di Los Angeles e Washington, ieri notte la meglio l'hanno avuta le franchigie che hanno giocato tra le mura amiche. Sia Miami che San Antonio non hanno avuto grosse difficoltà nel superare rispettivamente Brooklyn e Portland, ma le sensazioni avute sono state diametralmente opposte.
Probabile che le sole quattro sfide contro Charlotte abbiano agevolato sotto l'aspetto fisico, indubbio che l'esperienza acquisita dal gruppo di Spoelstra nelle ultime tre stagioni sia condizione necessaria per affrontare con la giusta mentalità una semifinale di Conference, altresì vero che le sfide ad Est non comportino un ostacolo così complicato da superare, ma quando scendono sul perimetro quelli degli Heat lo strapotere che dimostrano li colloca ancora una volta alla voce: squadra da battere.
Al minimo dei giri, con una rotazione importante (36 minuti per LeBron, 31 per Bosh e 33 per Wade), spingendo il giusto nel solo terzo quarto (33-23), Miami s'è aggiudicata gara-1 per 107-86.
Ad oggi viene davvero difficile pensare ad un'altra franchigia, se non quella di Micky Arison e Pat Riley, che abbia le carte in regola per aggiudicarsi l'anello.
Per carità, le analisi ed i pronostici sono fatti per essere smentiti, ma se ad Ovest, inevitabilmente, continueranno a darsi battaglia come successo nel primo turno (27 partite e 7 Over-Time) le energie fisiche e mentali quando prenderanno il via le finali potrebbero fare un'enorme differenza.
Il risultato finale (116-92) è figlio di un primo tempo giocato a ritmi vertiginosi, dove Tony Parker (33 punti e 9 assist) ha scandito tempi e spaziature e la panchina ha collezionato un imbarazzante 25-9.
Il 65-39 dei primi 24 di gioco la dice lunga su come gli Spurs abbiamo approcciato la gara e di come i Trail Blazers abbiamo pagato salatamente l'essersi trovati di fronte alla squadra finalista della scorsa stagione. D'altronde quando TNT ha schermato il numero di gare disputate nei Play-Offs da entrambe le franchigie (non ricordo con esattezza, ma a grossi i numeri citavano un 800-200) il concetto di esperienza è venuto a galla in tutta la sua essenza.
Ora bisognerà vedere se i ragazzi di Popovic saranno in grado di mantenere questi ritmi per tutta la durata della semifinale e se Portland, superata la bufera del debutto riusciranno a fare quadrato e presentarsi il 9 di maggio con tutt'altra cattiveria agonistica.
Il tributo finale alla gara tra Spurs e Trail Blazers lo dedico per intero a Marco Belinelli. From San Giovanni in Persiceto, il nostro miglior interprete in terra statunitense ha portato a termine una gara da 19 punti, con un siderale 7-9 dal campo, 3-5 dall'arco e 2-2 dalla lunetta. Il tutto in 28 minuti di perimetro.
Stanotte scenderanno in campo per gara-2 Indiana vs Washington e Oklahoma vs Los Angeles, con i padroni di casa in cerca di riscatto e con i Clippers e gli Wizards vogliosi di ripetere gara-1.
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