..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 3 maggio 2014

BLAZERMANIA

Houston, we have a problem! Stamane è d'obbligo partire dalla fine, dall'Oregon, da Portland, dal Rose Garden Arena, oggi divenuto Moda Center, da quell'ultimo possesso che ha fatto letteralmente impazzire di gioia i 20.630 paganti dell'arena statunitense.
Stamane è impossibile non parlare di Damian Lillard e di quel tiro dall'arco che ha messo fine alla serie tra i Rockets e i Trail Balzers, portando Portland alla semifinale di Conference.
E' stata una gara di un'intensità al limite delle possibilità umane, giocata da entrambe le franchigie come se fosse gara-7 della serie finale. L'essersi messi in piedi alle 4:30 ne è valsa davvero la pena.
Portland è partita subito forte, con un parziale di 7-0, e LaMarcus Aldridge, un po' spento in gara-5, ha fatto immediatamente capire che nella notte più importante sarebbe tornato il giocatore ammirato per tutta la stagione e soprattutto nei primi quattro episodi di questa incredibile serie.
Alla fine metterà a referto 30 punti e 13 rimbalzi.
Ma i Rockets, trascinati dal miglior James Harden (34 punti e 6 assist), non si sono fatti intimorire, e in un amen hanno prima recuperato il gap e poi preso il comando delle operazioni, rimanendo, per gran parte dell'incontro, in vantaggio.
Primo e secondo quarto a favore dei ragazzi di Kevin McHale con un doppio 29-28, terzo quarto appannaggio dei padroni di casa, 22-21.
Con Houston avanti 80 a 77 prendeva il via l'ultimo e decisivo quarto, che ci avrebbe regalato dodici minuti di pura adrenalina. E così è stato.
A 1:47 dal termine i Rockets stavano avanti di due (96-94) e nei sette possessi successivi nessuna delle due squadre riusciva a mettere a referto altri punti. Tensione ed equilibrio la facevano da padroni.
Poi il canestro del 96 pari, realizzato da Batum a 39 secondi dal termine, faceva presagire la possibilità di rimandare tutto all'Over Time.
Ma il bello doveva ancora cominciare.
A 4 secondi dallo scadere Harden non metteva dentro il pallone del +2, Parsons recuperava il rimbalzo e faceva muovere la retina. Houston avanti 98-96.
Sul cronometro rimanevano 9 decimi. 
L'aria dell'arena si faceva pesante e tutta Portland rimaneva con il fiato sospeso.
Rimessa Blazers, con una sola possibilità di tiro.
Palla in mano a Nicolas Batum, Chandler Parsons si perdeva Damian Lillard che con uno scatto da centometrista giungeva sul lato sinistro del perimetro. Sfera ricevuta e tiro dall'arco. Bang! Solo rete. 
A Portland scoppiava il pandemonio.
Gente impazzita, scene che non si vedevano da quel lontano 5 giugno del 1977, quando la "Blazermania" sconvolse il mondo Nba, nella notte in cui Bill Walton con 20 punti, 23 rimbalzi, 7 assist e 8 stoppate regalò a Portland, in rimonta su Philadephia e dopo aver superato con un clamoroso 4-0 i Lakers di Kareem Abdul-Jabbar in finale di Conference, la gioia del titolo, l'unico della loro meravigliosa storia.
Non so dove arriveranno questi ragazzi, non so se riusciranno ad avere ragione di San Antonio o di Dallas nella semifinale di Conference. Ma questa notte, nella notte di Damian Lillard, a Portland è successo qualcosa. Quell'unità d'intenti, quell'essere giunti fino a qui senza alcun credito, l'aver superato contro ogni pronostico i Rockets, ha in qualche maniera innestato nella testa dei ragazzi di Terry Stotts un sogno. Un sogno che da stanotte tutti culleranno, per far rivivere a Portland e a tutti gli amanti del Basket la "Blazermania".
Ora scrivere di Dallas vs San Antonio e Brooklyn vs Toronto non è semplice, l'ammetto.
Le energie mentali sono tutte finite dentro a quel canestro di Damianuccio.
Ma il piacere chiama, e allora, seppur brevemente, un resoconto sulle altre due sfide disputate in nottata è d'obbligo.
Brooklyn aveva la possibilità di portare la serie a gara-7 e alla fine c'è riuscita.
Il 97-83 è risultato talmente rotondo e chiaro che non lascia spazio ad ulteriori commenti.
I 23 punti (5 rimbalzi e 4 assist) di Deron Williams e i 17 di Joe Johnson hanno deciso un match che porta la serie sul 3 pari. Sfida decisa soprattutto nel primo tempo, dove gli uomini di Jason Kidd hanno letteralmente surclassato DeMar DeRozan e compagni con un secco 60-41.
Sull'altra costa del Paese, Dallas doveva confermare quanto di buono fatto in questo primo turno di Play-Off, tornando ad essere quella squadra con la "S" maiuscola che tre anni fa si aggiudicò, contro ogni pronostico, l'anello. Di fronte una San Antonio in cerca di una vittoria che l'avrebbe portata in semifinale ed evitato un ulteriore dispendio di energie.
Alla fine hanno avuto ragione i Mavs, 113-111, grazie ai 29 punti di Monta Ellis, ai 22 punti di Dirk Nowitzki e ai 14 rimbalzi (e 10 punti) di DeJuan Blair.
A San Antonio, nella notte del 4 di maggio, l'ultimo e conclusivo atto, che porterà una delle due franchigie a battagliare con Portland per accedere alla finale di Conference.
Ma veniamo ad oggi.
Tre le gare in programma, nessuna, e per nessuna ragione, da perdere.
Tutte decisive per completare il tabellone delle semifinali.
Si comincia ad Indianapolis, con Indiana che cercherà il punto del 4-3 per avere ragione degli Hawks.
Poi il trasferimento ad Ovest.
Prima sarà la volta di Oklahoma contro Memphis, in un match che visto dal sottoscritto vede nettamente favoriti i Thunders.
A chiudere sarà Los Angeles ad accendere i riflettori, in un match che si preannuncia tirato e dall'esito tutt'altro che scontato.
Si va a nanna, una meravigliosa notte Nba sta per travolgerci.

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