..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 10 maggio 2014

IL GIOCO DI SQUADRA PREMIA OKLAHOMA E INDIANA

Wow! Ho visto giocare gli Oklahoma City Thunders di squadra. Da vera squadra.
Serge Ibaka (il mio personalissimo migliore in campo): 9-10 dal campo, 20 punti e 6 rimbalzi. Reggie Jackson: 14 punti. Steven Adams: 9 rimbalzi. Caron Butler: 3-5 dall'arco, 14 punti. A questi, naturalmente, si sono aggiunti Russel Westbrook con 23 punti, 8 rimbalzi e 13 assist e l'Mvp della stagione, Kevin Durant: 36 punti, 8 rimbalzi e 6 assist.
La semifinale di Conference più equilibrata e spettacolare rischia, se così vogliamo dire, di spezzarsi a favore dei ragazzi di Scott Brooks, calatisi sul perimetro dello Staples Center con la consapevolezza di essere diventati grandi.
Probabile che la "paura" avuta contro Memphis abbia scatenato qualcosa, facile che dopo quella conferenza stampa del miglior giocatore della Lega, ad Oklahoma si sia cementato quello che un po' tutti da tempo si attendevano.
E' stata una gara-3 dominata dall'equilibrio, perché i Clippers tutto sono tranne una squadra che abbandonerà anzitempo la serie. Ma quando Okc s'è messa a giocare di collettivo il divario tra le due franchigie è apparso chiaro e limpido.
E' questo l'unico limite che i Thunders dovranno gioco-forza combattere se vorranno arrivare fino in fondo. Una battaglia interna, intestina, superabile solo con la forza di volontà e l'unità d'intenti. Condizioni che hanno permesso ad Oklahoma di chiudere per 118-112 il match spartiacque di una serie che tra meno di 48 ore rivedrà sul perimetro le due franchigie. Ancora a Los Angeles, ancora allo Staples Center.
Il pronostico? Impronosticabile. Anche se la sensazione avuta fa pendere i favori verso i Thunders.
A Washington andava in scena il match della verità, quello tra Wizards e Pacers.
I padroni di casa erano chiamati a ripetere e confermare quella magnifica gara-1 che li aveva visti uscire da Indinapolis vincenti ma soprattutto convincenti. I Pacers dovevano riportare sul perimetro della capitale la difesa che li aveva visti uscire da gara-2 con le stesse credenziali con cui avevano iniziato questi Playoffs 2014.
Alla fine hanno avuto ragione George e compagni, che con una gara attenta e una difesa impenetrabile hanno lasciato ai ragazzi di Randy Wittman la miseria di 63 punti, con soli 12 segnati nel terzo quarto.
Ancora Roy Hibbert (14 punti e 5 rimbalzi) è stato l'ago della bilancia dei Pacers, e nella conferenza stampa post-gara, Paul George ne ha lodato le qualità: "Quando Roy difende il nostro canestro in quel modo tutto diventa possibile, ed i risultati parlano a nostro favore. Dovevamo ritrovare il nostro modo di difendere, di dare pressione agli avversari. Ci siamo riusciti, ma dobbiamo rimanere lucidi e concentrati fino alla fine".
Il 33% con cui Washington è andata al tiro è lo specchio di quanto affermato dal #24 e, come sottolineato più volte, se Indiana manterrà questo livello cestistico la finale di Conference non sarà più un semplice sogno.
Stanotte si riparte.
A Brooklyn per provare a vedere se i Nets saranno almeno in grado si strappare un sorriso ai propri tifosi e regalarsi una notte da ricordare contro i campioni in carica. A Portland per capire se i Trail Blazers riusciranno, nell'altra semifinale più spettacolare del lotto, a mettere in difficoltà gli Spurs, allungando la serie e vedere se i "vecchietti" di Gregg Popovich reggeranno sul piano fisico.

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