..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 15 maggio 2014

MIAMI E SAN ANTONIO VOLANO ALLA FINALI DI CONFERENCE

L'hanno trascinata fino alla fine, forse l'hanno presa anche un pelo sottogamba, sicuramente i Nets se ne tornano a casa a testa alta, con pochissimo da recriminare, ma la vittoria degli Heat è stata più sofferta del previsto. In linea con quello che questi Playoffs hanno offerto fino ad oggi.
Il 96-94 finale è stato figlio degli ultimi cinque minuti dell'ultimo periodo, dove Brooklyn è riuscito a mettere a referto un solo canestro, la tripla di un sontuoso Joe J., e Miami, con una grande fase difensiva e i punti messi a referto da LeBron e Ray Allen, ha completato il sorpasso.
Per tre quarti di gara i Nets hanno comandato in lungo e in largo, mantenendo a distanza di sicurezza i campioni in carica. Dopo il 23-22 dei primi dodici minuti a favore di Miami, il secondo e terzo periodo ha visto prevalere i ragazzi di Jason Kidd. Il secondo quarto ha scavato quel solco rimasto tale fino a cinque minuti dallo scadere, 27-19, mentre il terzo, terminato 26-24, ha ulteriormente aumentato il divario tra le due squadre.
Brooklyn c'ha creduto davvero, e di questo bisogna dargliene merito.
Doveva essere un match senza storia, la passerella degli Heat in vista della finale di Conference. Invece è stata la partita della paura, per Miami, che mai e poi mai avrebbe immaginato di trovarsi una Brooklyn così concentrata ed in grado di mettere in seria difficoltà, alla AmericanAirlines Arena, i padroni di casa.
Come accennato la stella della serata è stato senza dubbio il ragazzo proveniente da Little Rock (Arkansas), Joe Johnson, autore di 34 punti, 7 rimbalzi e 3 assist, ma soprattutto di una prestazione tutto cuore e talento, che in più di una circostanza ha messo in imbarazzo la sempre ottima difesa di LeBron; avrò contato 5/6 canestri tirati sulla faccia al #6.
Dei Nets vanno menzionati il sempreverde Paul Pirce (19 punti) e quello spettacolo di Deron Williams, 17 punti, 4 rimbalzi e 4 assist. Ma i complimenti più sinceri vanno rivolti a Jason Kidd, esordiente come capo-allenatore e capace di trascinare i suoi fino alla semifinale di Conference.
Degli Heat vanno sottolineate le prestazioni di Dwyane Wade (28 punti), di Chris Bosh (16 punti e 4-6 dall'arco) e di Ray Allen, 13 punti ma soprattutto quei cinque che hanno prima riagguantato Brooklyn e successivamente allungato il vantaggio.
Ma la palma del migliore, la prestazione che ha fatto la differenza l'ha realizzata ancora lui: LeBron James. La stoppata su Joe Johnson e la strenua difesa sull'ultimo possesso Nets è opera sua, due giocate che hanno portato per il quarto anno consecutivo Miami alle finali della Eastern Conference.
Dopo Miami toccava a San Antonio staccare il pass per l'altra finale di Conference.
Non c'è stata mai partita, se si esclude un primo quarto terminato 19 pari.
Non c'è stato mai il minimo dubbio su come sarebbe andata a finire al AT&T Center. La solita grande intensità difensiva degli Spurs ha costretto i Trail Blazers a perdere ben 18 palloni e a tirare dal campo con un 40%.
Non sono bastati a Portland i soliti LaMarcus Aldridge (21 punti e 10 rimbalzi) e Damian Lillard (17 punti e 10 assist), non è bastata a Portland quella spregiudicatezza che l'ha portata prima ad eliminare i Rockets e successivamente a mettere paura ai campioni in carica della Western Conference.
Troppo esperti i ragazzi di Popovich, poco avvezzi a questo genere di sfide gli uomini di Terry Stotts.
Per San Antonio è stato ancora una volta Kawhi Leonard a fare la voce grossa, grazie ai suoi 22 punti, 7 rimbalzi ed una fase difensiva da premio Oscar come miglior attore protagonista.
Tra gli Spurs molto bene anche Tim Duncan (16 punti e 8 rimbalzi), Tiago Splitter (7 assist), Danny Green (4-6 dall'arco e 22 punti) e Patty Mills con 18 punti.
L'unico brivido che hanno provato i padroni di casa è stata l'uscita anzitempo di Tony Parker per infortunio. Non si conosce ancora l'entità, e la speranza e che non sia nulla di grave. Senza di lui, oggettivamente, il cammino dei finalisti della scorsa stagione potrebbe subire un notevole scossone.
Stanotte scenderanno in campo, in attesa di affrontare Miami e San Antonio, rispettivamente Los Angeles contro Oklahoma e Washington contro Indiana.
Come scritto ieri qualunque pronostico sarà buono solo per essere smentito. Ma ci si prova comunque.
Credo che la nottata che andremo a vivere vedrà i Thunder andare in finale contro gli Spurs e i Pacers accedere nuovamente alla Eastern Conference Final contro Miami.

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