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venerdì 16 maggio 2014

THUNDER E PACERS RAGGIUNGONO GLI SPURS E GLI HEAT ALLE FINALI DI CONFERENCE

E' andata come avevo (finalmente) previsto. Indiana e Oklahoma sono state corsare a Washington e Los Angeles, staccando il pass per le rispettive finali di Conference.
A Washington, nel 93-80 pro Pacers, non c'è stata mai partita. La serie è stata segnata dall'incredibile ping-pong che le due franchigie sono state in grado di offrire. A Indinapoli hanno vinto gli Wizards, a Washington si sono imposti i Pacers. Ergo: il fattore casa ha inciso solo in gara-2.
In gara-6 è emerso come Mvp di serata David West, autore di 29 punti, 6 rimbalzi e 4 assist, coadiuvato dalle ottime performance di Lance Stephenson (17 punti e 8 assist) e Roy Hibbert (11 punti e 7 rimbalzi).
Il leader di Indiana, al secolo Paul George, non ha certo disputato un match da conservare, ma questo servirà a poco quando tra poco più di ventiquattro ore si troverà di fronte gli Heat.
E li, statene certi, si rimetterà in moto, per regalare ad Indianapolis un sogno.
A Los Angeles gli Oklahoma City Thunder arrivavano dopo l'incredibile vittoria in gara-5 che li aveva visti portarsi avanti 3-2 nella serie. Tutto ci si sarebbe potuti aspettare tranne che vedere il predominio, tecnico ma soprattutto mentale, dei padroni di casa.
E invece è andata proprio così: 30-16 ha recitato il primo quarto.
Non so se tutto questo ha fatto scattare nella testa dei ragazzi di Brooks la voglia di chiudere una serie che stava assumendo i connotati di una sfida leggendaria e nemmeno se i Clippers si siano appoggiati troppo in anticipo ad un vantaggio così cospicuo. Fatto sta che nel momento in cui si dava inizio all'ultimo e conclusivo periodo il risultato recitava 72 pari.
Tutto da rifare, per i Clippers, tutto ancora possibile, per i Thunder.
La tomba per Los Angeles sono stati ancora quei due. Quasi nascosti nel primo tempo come un fiume in piena nella seconda parte di gara.
I numeri, per chiarire: Kevin Durant: 39 punti, 16 rimbalzi e 5 assist: Russel Westbrook: 19 punti e 12 assist. Game, set, match.
Ma c'è stato un neozelandese, oltre ai due sopracitati, che ha accesso la notte californiana.
Selezionato da Oklahoma come 12ª scelta assoluta al Draft NBA 2013, Steven Adams, anche grazie ai falli che hanno colpito anzitempo Kendrick Perkins, è stato chiamato in causa per 40 minuti, in cui ha siglato una storica doppia doppia per un rookie nella gara decisiva di una semifinale di Conference.
I suoi numeri non lasciano spazio ad ulteriori commenti: 5-7 dal campo, 10 punti, 11 rimbalzi e 1 stoppata.
Di questo ragazzo, già nella finale contro gli Spurs, ne sentiremo ancora parlare.
Terminate le semifinali di Conference ci accingiamo a vivere delle finali che ci terranno appiccicati al televisore. Sia ad Est che ad Ovest lo spettacolo è garantito.
Miami e Indiana riproporranno la finale della scorsa stagione, un duello che promette spettacolo ed un esito non scontato come potrebbe sembrare. San Antonio ed Oklahoma si ritrovano a due anni di distanza, quando nel 2012 furono gli Spurs ad avere la meglio sugli ancora giovani ed inesperti Thunder.
Questa volta sarà diverso. Vuoi per la crescita di Durant e Westbrook, vuoi per i due anni in più sulle spalle di Duncan, Ginobili e Parker. 

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