[...] Le penali, poi, non ci sono. Finora abbiamo speso per attività preparatorie 1,8 miliardi, in parte finanziati dall’Unione europea, che può chiedere, è vero, la restituzione dei soldi concessi per opere non fatte. Ma quei finanziamenti sono stati dati per opere parziali che sono state tutte completate: l’Ue non può dunque chiederci nulla. Nulla può pretendere neppure la Francia, con la quale l’Italia non ha mai firmato accordi che prevedano penali. Qualche penale potrebbero pretenderla le aziende che hanno iniziato i lavori non ancora finiti. Potrebbe essere una cifra non superiore ai 100 milioni, facilmente transabili e azzerabili in cambio di incarichi per mettere in sicurezza i lavori finora realizzati [...]
da Il Fatto Quotidiano | di Gianni Barbacetto
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