Tutto è finito ad ammuina, a sceneggiata, come purtroppo stava nelle premesse. Tutto però ha chiarito a caratteri cubitali l'essenza e l'essere dei partiti e dei loro rappresentanti. Random. Il Partito Democratico, quello che da domani non potrà più raccontare a nessuno di allarmi democratici, di vesti stracciate, di militanze antifasciste, di proclami contro il nuovo Duce, di mobilitazioni estive, di manifestazioni autunnali, di svolte ambientaliste e altre amenità per non possessori di neuroni sani ha votato a favore tutte le mozioni si Tav, compresa naturalmente la sua, e peggio ancora non è uscito dall'aula del Senato quando è entrata in votazione la mozione dei 5Stelle, dichiarando all'Italia intera di essere il principale fan della Lega, del "nemico" Salvini (quello a cui gli stessi hanno presentato in Parlamento la mozione di sfiducia), salvando gli affaristi del Tav, evitando le elezioni e proteggendo le poltrone. Unica voce fuori dal coro quella di Tommaso Cerno: "Al Pd dico, ripensateci finché siete in tempo, state facendo un errore madornale".
La Lega, non presentando mozioni ma votando a favore delle quattro presentate a favore del Tav e soprattutto votando contro quella dei 5Stelle, ha violato platealmente il Contratto di governo, che impegna a ridiscutere integralmente il Tav e rende nullo il patto di governo se uno dei due contraenti vota contro l’altro su un tema previsto dal testo. Fi e Fdi hanno votato a vicenda i rispettivi testi, in una tarda mattinata dove il teatrino dell'assurdo ha una volta per tutte raccontato la verità: Partito degli Affari comanda e picciotti rispondono.
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