L'individualismo non dà tregua. Opprime, soffoca, ingabbia.
Da quando l'individuo si è messo al centro del mondo la solitudine lo ha abbracciato.
Si è creato una propria ideologia, ha disegnato lo stile della propria esistenza, ha giocato con le idee a seconda delle convenienze e delle connivenze.
L'amare se stesso ha prevalso sul culto dei sentimenti, della spontaneità, della libertà, della consapevolezza, dell'altruismo.
Ora disprezzo e odio stringono da ogni lato, senza possibilità di tornare indietro. E' troppo tardi.
Ora non c'è più nulla da dire, da fare, da sperare.
Il desiderio, il sogno, l'illusione, il miraggio, la fantasia non hanno più potere, forza.
Le voci sono spente, i calici abbassati, la notte ha portato ad una malinconica meditazione sulla storia.
Il cinismo si è nutre di carogne.
Mentre l'alba spunta sulla linea dell'orizzonte l'individuo ha perso la possibilità di scegliere, sbranato dal suo stesso individualismo.
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