Il 9 di settembre, fra meno di un mese, il Parlamento avrebbe dovuto discutere e votare (per la quarta ed ultima volta) la riforma del taglio dei parlamentari, portando a 230 deputati e 115 senatori il numero delle poltrone all'interno degli emicicli.
Entro gennaio 2020 il dicastero facente capo ad Alfonso Bonafede avrebbe dovuto trasformare in legge la riforma del processo penale per far diventare applicativo l'annullamento della prescrizione (approvata nella legge Spazzacorrotti) dopo il primo grado di giudizio, oltre, per contratto di governo, non far entrare nel decreto legislativo la separazione delle carriere, l’abuso d’ufficio e il danno erariale.
A molti, troppi questo non stava bene, e per questo, con la scusa della votazione sul TAV, si è motivata la sentenza della caduta del Governo.
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