..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 8 marzo 2020

Ordine e ordinanze


Da oltre un anno il popolo italiano, una fetta della popolazione, più semplicemente la maggioranza degli aventi diritto al voto vorrebbe al comando del Paese un uomo forte, munito di pieni poteri e in grado, di fronte a qualsivoglia emergenza, di portare ordine e disciplina. Lo dicono i sondaggi d'opinione, lo propalano opinionisti da talk show, lo rivelano e lo rilevano quotidiani, telegiornali e mezzi d'informazione di tutta la penisola. Insomma, da quando una certa parte politica della nazione l'ha buttata su di una ipotetica invasione da parte di negri, terroristi e clandestini, il popolo, la così detta maggioranza degli aventi diritto al voto ha sposato la psicosi della paura. 
Un sentimento che ha intravisto alla vigilia di una sostituzione etnica la possibilità di ripararsi alle spalle di un uomo capace, solido, tutto di un pezzo, che spesso ha rivendicato attraverso i social di avere una sola parola. I mesi che ne sono seguiti, gli ultimi due anni di politica italiana vissuti dall'opinione pubblica si sono poggiati sulle masse di africani sbarcate illegalmente sul suolo patrio, sull'odio razziale, sull'odio nei confronti dell'Euro, dell'Europa e degli europeisti, su di una propaganda che un giorno si e l'altro anche si è scagliata contro ogni scelta/decisione fatta dal governo, a prescindere che fosse buona o cattiva, utile o inutile. 
Poco importa se alle critiche non sono seguite proposte, se le pregiudizievoli prese di posizione atte a vanificare le volontà dell'esecutivo non sono state sostituite con un programma che potesse far uscire il Paese dalle problematiche (vere e presunte) quotidiane. L'imbarbarimento politico, fusione di panico e paura, ha offuscato la ragione, ha portato a pensare a quanto si stava meglio prima, ad avere nostalgia di un ventennio in cui le bastonate facevano andare tutto nel verso giusto. Senza tentennamenti, senza titubanze. A rimpiangere il nativo di Predappio. Perché lui si, con i pieni poteri, era stato in grado di fare cose buone e giuste, riuscendo vasconianamente a mantenere l'equilibrio sopra la follia. 
Poi l'imponderabile, l'imprevedibile, un nemico sconosciuto da combattere. Un'inimmaginabile sparigliamento di tutto ciò che fino ad oggi aveva dettato regole e agende nella vita politica-sociale del Paese. Ed ecco che le divisioni tra maggioranza e opposizione si sono una volta di più dilatate: da una parte gli untori di panico e paura a non trovare soluzione alcuna, salvo chiamare delinquente e criminale colui che è stato accusato di aver prima enfatizzato e poi sottovalutato la problematica, dall'altra un esecutivo che sotto la piena responsabilità del Presidente del Consiglio ha centralizzato le decisioni appoggiandosi alle direttive dell'Istituto Superiore della Sanità, assumendo pieni poteri e divulgando al Paese intero misure e precauzioni da seguire per combattere l'emergenza. 
Che poi le ordinanze sviluppate attraverso i Dpcm firmati nelle ultime ore non siano state accolte, accettate e soprattutto attuate da quello stesso popolo che vorrebbe al comando del Paese un uomo forte, munito di pieni poteri e in grado, di fronte a qualsivoglia emergenza, di portare ordine e disciplina, fa parte di una storia tutta italiana così sintetizzabile: invochiamo l'uomo forte che porta l'ordine e poi non riusciamo a rispettare manco mezza ordinanza.

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