Lo siamo nel momento in cui nasciamo. Perché ospiti di un mondo che non conosciamo.
Lo siamo nel momento in cui ce ne andiamo. Perché restii a lasciare un mondo che troppo bene abbiamo imparato a conoscere.
Ed in mezzo, in quell'eterno che si ricongiunge nel breve battito delle ciglia, lo siamo per l'enorme fatica che facciamo nel vivere un'esistenza dove il gran darsi per essere semplicemente, profondamente se stessi, si scontra con l'incubo di dover sempre presentare come un piccolo ideale universale, un superuomo da mane a sera, il sottouomo zoppicante che ci hanno dato.
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