Il match report odierno è interamente dedicato a Theo Walcott, alla posizione assunta nel match di ieri sera, alle qualità e alla classe del nostro #14, un numero che tutti noi portiamo nel cuore per le imprese di Titì, un numero che potrebbe farci rivivere le emozioni provate quando il 14 lo indossava l’attaccante francese.
Certo, il pallone a casa se l’è portato Santi Cazorla, autore di una tripletta e di una prestazione sopra le righe, ma se l’intera squadra ha avuto la possibilità di tirare verso la porta del povero Federici ben 20 volte (13 on target, 7 off target) il merito è della posizione in campo di Walcott voluta da Wenger: prima punta.
Non ho contato tutte le volte che Theo è partito in profondità, non ho contato tutte le volte che quel movimento ha consentito ai vari Cazorla, Podolski, Wilshere e Oxlade di inserirsi in quegli spazi lasciati vuoti dalla difesa del Reading per non perdere di vista Theo, e non ho contato nemmeno quante volte Theo è rientrato a centrocampo per offrire quel pressing che ha consentito al nostro centrocampo di recuperare il pallone. Quello che so di certo è che con lui prima punta abbiamo visto un Arsenal vecchia maniera, devastante nelle ri-partenze, impossibile da decifrare, veloce e letale come un Black Mamba.
Paragonare, oggi, quello che ha fatto Henry con quel numero sulle spalle è onestamente ingiusto, perché Titì ci mise il suo tempo per fare innamorare tutti noi, perché Titì ha una storia alle spalle che difficilmente potrà essere paragonata a qualunque altro attaccante della meravigliosa storia dell’Arsenal, ma la mia personalissima sensazione è che Theo (il 16 marzo prossimo ventiquattrenne) possa realmente ripercorrere il percorso fatto da Titì con la nostra casacca.
Le qualità ci sono tutte, la velocità anche, anzi, forse di più, la capacità realizzativa pure. Un attaccante completo che si sposa perfettamente con la nostra filosofia di gioco.
Ora manca una firma, su di un contratto che deve assolutamente essere scritto e valutato da entrambe le parti come congruo e soddisfacente, e se per una volta qualche pound in più dovesse finire nelle tasche di Theo chi se ne frega.
Abbiamo questa volta, più di ogni altra, la possibilità di costruire una squadra intorno ad un ragazzo che potrebbe realmente diventare uno degli attaccanti più forti e prolifici del mondo, abbiamo la chance, dopo anni in cui molti, troppi, c’hanno considerato una buona scuola di calcio e nulla più, di realizzare una squadra forte e competitiva per vincere tutto quello che c’è da vincere, con Theo prima punta.
Non è la prima e non sarà l’ultima volta che lo scrivo, ma questa è la chiave per diventare un top team, questo è il segreto per raggiungere in cima alla classifica le due di Manchester.
Questo Wenger lo sa, e quei sorrisi intercorsi nel momento della sostituzione di Theo mi fanno pensare che le parti si sono avvicinate, hanno stretto una sorta di patto che li vuole ancora insieme per molti anni.
Tornando a ieri, la vittoria in quel di Reading ci permette di posizionarci al quinto posto a quota 27, di rimanere a soli due punti dal terzo posto e di affrontare il periodo natalizio con il massimo della fiducia, e la trasferta di Wigan di sabato pomeriggio ci dirà se queste sensazioni potranno tramutarsi in realtà.
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