E' quando vedi la squadra uscire vittoriosa da queste trasferte, da queste partite, da questi momenti, che ti rendi conto che il grande salto sta riuscendo, che la rincorsa presa è di quelle giuste, che tutte le componenti stanno facendo il proprio lavoro, che anche in un pomeriggio difficile, giocando contro una squadra difficile, dentro ad un catino e di fronte un pubblico difficile, la squadra ha saputo mettere in campo gli attributi. Non era fondamentale ma importante, tornare in cima alla classifica.
Fatto così, però, assume un valore che le sole immagini a fine match possono spiegare.
Pugni tesi, sguardi fieri, abbracci e strette di mano che cementano quella voglia di tornare ad essere considerati migliori, quel desiderio di continuare a correre, fino a che il fiato lo permetterà.
La consapevolezza che dopo diciannove turni, un intero girone di andata ed un periodo dove le sfide sono state tante e ardue il primo posto in classifica è ancora il nostro.
Ne andiamo fieri, orgogliosi, di questo gruppo, di questi ragazzi, di un manager che ha voluto, spesso e volentieri contro tutto e contro tutti, portare avanti la propria filosofia.
Uomini che hanno avuto il merito di saper aspettare, di crescere e forgiarsi nonostante le critiche e i dissapori, capaci di stringersi nei momenti belli e di diventare una fortezza nei momenti bui.
Chiudiamo l'anno solare con il record di punti (82), abbandoniamo questo 2013 da primi della classe, entreremo nel nuovo anno comandando ancora la Premier.
Un anno dove già c'aspetta l'ottavo di finale di Champions più bello, contro i campioni in carica, un turno di FA Cup da superare, perché di fronte gli Spurs, un match, quello dell'Emirates il primo di gennaio, contro il Cardiff.
Usciti dal St James Park ci rendiamo perfettamente conto che da ora in poi ci toccherà soffrire, combattere, reagire, giungere su qualunque campo rendendosi conto che chiunque, più di prima, ci vorrà battere, superare la capolista. Sarà un compito nuovo, per molti, stimolante per tutti.
Dovremo imparare presto, dovremo fare sacrifici, si dovrà comprendere immediatamente quando si potrà giocare d'accademia e quando si dovrà fare sul serio, soprattutto in quei campi dove tutto sembra scontato, dove invece si nascondo le insidie maggiori.
La prova, oltretutto in questo periodo natalizio, l'abbiamo abbondantemente superata, espugnando in soli tre giorni Upton Park e il St James Park. Sei punti che sono serviti, viste le concomitanti vittorie del City (per lo più tra le mura amiche), a rimanere in testa, evidenziando come nel momento del bisogno, quando la pressione s'è fatta soffocante, siamo rimasti uniti, combattendo su ogni pallone, uscendo dal campo con quello che volevamo.
In questa fine dell'anno ci godiamo tutto questo.
Poi, inevitabilmente, si accenderanno le luci del 2014 e all'orizzonte ci sarà immediatamente la partita delle partite: Arsenal-Cardiff.
Si, la partita delle partite. La prima di diciannove finali. Ci vorrà cattiveria, fame, determinazione, rabbia, quel senso cannibalesco di battere e superare l'avversario, qualunque esso sia.
Ogni week-end ci sarà una nuova sfida da superare, una nuova battaglia da affrontare, lacrime e gioie da condividere. Ogni week-end ci sarà un motivo in più per non fermare il nostro grande salto.
Nessun commento:
Posta un commento