L'86° Derby Italiano del Trotto l'ha visto trionfare, nella maniera più bella, nel modo più devastante, su di una pista resa difficile dall'incensante pioggia caduta. Era il favorito, giungeva a questo appuntamento con tutti i riflettori puntati, e lui, Robert Bi, ha svolto il compito come il migliore degli alunni, prendendo il massimo dei voti, sciorinando 2000 metri come solo lui, alla tenera età di tre anni, poteva fare.
Niente cronometri, niente parziali, nessun tempo complessivo. E' la forma che fa impallidire, sono le gesta che lasciano aperta qualunque porta del passato.
I paragoni non si fanno mai. Ci sono contesti diversi, ci sono distinti avversari, c'è sempre una difforme influenza data dal periodo storico. Ma questo Toss Out riesce a scomodare tutto e tutti, comparandosi con chi, prima di lui, ha scritto pagine indelebili del trotto internazionale.
La memoria non riesce a ricordare un tre anni che andasse così forte, nessuno. Lui lo fa su distanza improba per genialogia, e ci riesce sapendo dosare energie e parziali, usando una testa modellata per scendere in pista e mettere dietro qualunque avversario.
Dieci corse disputate (in cui si evidenzia il "rispetto" avuto per la carriera), otto vittorie (sul miglio, sui 2100, sui 2700, sui 2875), otto vittorie conquistate s qualunque pista, in qualunque nazione ippica che si rispetti: Germania, Olanda, Francia e Italia.
Un programma che, toccando ogni ferro disponibile sul globo terracqueo, lo vedrà assoluto protagonista nel 2014.
Può essere facile, a volte nella vita, trovare il biglietto vincente della lotteria. Il difficile viene nel momento della gestione di tanto potenziale. E così, dopo la vittoria d'esordio a Gelsenkirchen e l'immediato bis a Wolvega, il grande salto, a Vincennes, sulla carbonella nera, sulla classica distanza che da sempre ha fatto dei francesi i cavalli da battere. L'assolo fu roba per palati fini, le distanze (cinque, sei, sette, fino a non contarle più) il parametro che fece immediatamente pensare ad un crack senza precedenti. Poi arrivarono le vittorie ad Enghien, a Monaco, a Torino e appunto Napoli, la sua ultima perla.
Il giorno dopo il Derby è già l'inizio. L'origine di chi è nato predestinato.
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