Visualizzazione post con etichetta Robert Bi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Robert Bi. Mostra tutti i post
giovedì 6 agosto 2015
lunedì 11 maggio 2015
IL PIACERE DELL'ATTESA
Si stava lì, in attesa, aspettando l'evento.
Le chiacchiere con i "colleghi" le solite, evidenziando questo e quell'altro aspetto.
La giornata primaverile di Charlottenlund accoglieva un folto pubblico, e seppur non presente gli odori del luogo mi sembrava annusarli.
Si stava lì, in attesa.
Il pomeriggio della Copenhagen Cup scivolava via tra l'assunto di Alfas Da Vinci e quello di Amour Du Coglais, avvicinando cuore e mente a quello che la notte precedente era stato protagonista assoluto nei sogni di alcuni.
L'ansia incalzante faceva spostare l'attenzione su dove ci si sarebbe trovati dopo i primi 400 metri, quali scelte avrebbe fatto Robin, quale sarebbe stata la tattica ideale.
E intanto si stava lì, in attesa.
La partenza della decima corsa segnava indelebilmente l'inizio della mezz'ora più lunga della giornata.
Quando Örjan Kihlström tagliava per primo il traguardo con la sua D'One le chiccchiere stavano a zero.
Ora si stava lì.
In attesa della sfilata, delle sgambature, del via.
domenica 8 giugno 2014
venerdì 27 dicembre 2013
IL PREDESTINATO
L'86° Derby Italiano del Trotto l'ha visto trionfare, nella maniera più bella, nel modo più devastante, su di una pista resa difficile dall'incensante pioggia caduta. Era il favorito, giungeva a questo appuntamento con tutti i riflettori puntati, e lui, Robert Bi, ha svolto il compito come il migliore degli alunni, prendendo il massimo dei voti, sciorinando 2000 metri come solo lui, alla tenera età di tre anni, poteva fare.
Niente cronometri, niente parziali, nessun tempo complessivo. E' la forma che fa impallidire, sono le gesta che lasciano aperta qualunque porta del passato.
I paragoni non si fanno mai. Ci sono contesti diversi, ci sono distinti avversari, c'è sempre una difforme influenza data dal periodo storico. Ma questo Toss Out riesce a scomodare tutto e tutti, comparandosi con chi, prima di lui, ha scritto pagine indelebili del trotto internazionale.
La memoria non riesce a ricordare un tre anni che andasse così forte, nessuno. Lui lo fa su distanza improba per genialogia, e ci riesce sapendo dosare energie e parziali, usando una testa modellata per scendere in pista e mettere dietro qualunque avversario.
Dieci corse disputate (in cui si evidenzia il "rispetto" avuto per la carriera), otto vittorie (sul miglio, sui 2100, sui 2700, sui 2875), otto vittorie conquistate s qualunque pista, in qualunque nazione ippica che si rispetti: Germania, Olanda, Francia e Italia.
Un programma che, toccando ogni ferro disponibile sul globo terracqueo, lo vedrà assoluto protagonista nel 2014.
mercoledì 18 dicembre 2013
CAPITANO MIO CAPITANO
Nella splendida cornice di Napoli, che ha malgrado tutto sostituito Tordivalle, si sono svolte le batterie per accedere al Derby Italiano del Trotto 86à edizione, che andrà in scena il 26 di questo mese.
Il secondo heat, degli altri due non me ne occupo volontariamente, ha visto la presenza di Robert Bi, il crack senza precedenti che c'ha concesso il piacere di calcare le piste del nostro Paese.
Vittoria annunciata e vittoria messa in pista, con quell'autorevolezza che su queste pagine ho a più riprese messo in evidenza.
E' stata una "comica" senza precedenti. Nonostante tutto c'è chi si ostina a sostenere che però, che forse, che stai a vedere che.
Non metterò in evidenza parziali, tempo al chilometro o altro, basta vedere quando il Toss Out giunge nei pressi della zona calda, quando sente che è il momento di fare il campione, quando avvicinandosi il palo mette in pista quello che gli altri non hanno, non possono avere.
domenica 4 agosto 2013
ROBERT BI, UN CRACK SENZA PRECEDENTI
La meraviglia sta nel guardarlo, un tre anni già capace di comportarsi come un adulto, un motore in grado di generare una potenza che al momento non ha eguali in Europa, un modello che meriterebbe l'Oscar per la bellezza, una testa che permette di svolgere qualunque tipo di azione, senza il minimo problema.
Il "vestiario" la cartina tornasole: briglia sparocchiata; imboccaturina spezzata; due stivaletti; barbino di cuoio; nemmeno il filettino come freno.
Ieri tutto questo s'è trasformato in vittoria, la seconda francese dopo Vincennes, lasciando gli altri (nessun fenomeno) a distanza siderale, trottando concentrati gli ultimi 200 metri, in cui ha aperto un divario imbarazzante.
Non scrivo nemmeno di parziali e tempo finale, non serve, non ce n'è bisogno. E' il modo, l'azione, la meccanica, la spensieratezza, quell'andare a vedere se in giro ci sono le farfalle che impressiona.
Iscriviti a:
Post (Atom)