Le ONG sono il pane quotidiano del ministro della propaganda. Difatti lui di barchini et similari non ne parla mai, come se quegli sbarchi (perché di sbarchi si tratta, oltre 200 nell'ultima settimana) fossero su territorio lunare e non italiano.
Il ministro della propaganda è il pane quotidiano delle ONG. Perché diversamente non si spiega come in due settimane di sosta al largo di Lampedusa la "Capitana" non abbia trovato indispensabile rivolgersi a Malta, Francia o Spagna, infischiandosene delle condizioni di 40 disperati.
Lo ripeto e me lo ripeto da tempo immemore: la soluzione inventata per la campagna elettorale permanente non porta da nessuna parte; il perseverare da parte delle ONG la "guerra" con il ministro della propaganda non porta da nessuna parte. Non fa il bene dei migranti (bisognosi come sottolineato da Di Maio di corridoi umanitari) né quello del nostro Paese e del continente intero (ormai saturo e necessario di diverse politiche).
E allora sorge spontaneo il dubbio che il tacito accordo tra le parti faccia il solo bene degli attori non protagonisti.
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