..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 19 ottobre 2019

Dal confronto tra Renzi e Salvini emerge un obbiettivo comune: far cadere Giuseppe Conte


Che l'attuale panorama politico italiano sia orfano di un vero e proprio leader lo hanno decretato gli oltre tre milioni e ottocento mila spettatori che nella serata di martedì si sono sintonizzati con il talk di Rai 1 condotto da Bruno Vespa. 
Un boom assoluto di ascolti per due personaggi politici che allo stato attuale non hanno alcun ruolo apicale all'interno delle istituzioni. Anzi. Due politici che, in condizioni simili (il 40% di popolarità) e trascinati al ribasso dall'ego smisurato che li ha dominati, hanno cancellato di fatto tutto quello che erano riusciti a costruire. 
Nel race-off di Porta a Porta, tra battute (riuscite indubbiamente di più al rignanese) e spot da comizio elettorale (di cui l'indossatore di felpe altrui continua a rimanere il numero uno indiscusso), è emerso abbastanza chiaramente l'obbiettivo comune: far cadere Giuseppe Conte. 

L'attuale Presidente del Consiglio è l'unica personalità di Governo capace di trascinare folle, accomunare molteplici fasce di età, presenziare alle feste delle più disparate realtà politiche (con tanto di consenso), affascinare le cancellerie europee e ricevere investiture da oltre oceano. Insomma, a conti fatti l'unico in grado (sondaggi alla mano) non solo di tenere testa al duo che ha spopolato nella seconda serata della televisione di stato, ma addirittura oscurarli sul tema della popolarità mediatica. Un avversario vero, una personalità che in più di una circostanza ha saputo mettere dietro la lavagna i rispettivi segretari di Italia Viva e Carroccio, ma soprattutto quel classico terzo incomodo che si ritrova ad occupare la quarta più alta carica dello Stato, posizione che inevitabilmente lo porterà, se legge di bilancio e misure varate porteranno i risultati sperati, ad aumentare il consenso. 

Ecco perché il confronto tra Renzi e Salvini, messi in archivio i 49 milioni di rimborsi illeciti e le varie conferenze pagate migliaia di euro in giro per il globo terracqueo, ha fatto emergere le speranze e gli obbiettivi dei due soggetti a confronto. 
Da una parte il continuo desiderio del leghista di andare al voto dopo che Movimento 5 Stelle e Partito Democratico falliscano l'alleanza di Governo proprio grazie ad un colpo di teatro dell'ex democratico. Dall'altra la rincorsa dell'attuale numero uno di Italia Viva a scalare la classifica della politica italiana per poi proporsi come reale alternativa a colui che allo stato attuale raccoglie il maggiore consenso degli aventi diritto al voto. 
Della serie, e come ha scritto recentemente Antonio Padellaro: Conte, Salvini e Renzi: ne resterà vivo uno solo.

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