..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"
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mercoledì 1 febbraio 2012

AUGURI PA'

Padre, amico, fratello, uomo, compagno di viaggio di una vita: straviziata, stravissuta, senza tregua. La nostra splendida giornata esisterà per sempre.

martedì 1 febbraio 2011

AUGURI PA'

Oggi sarebbero stati settantasette, settantasette anni. Ma da quattro anni questo primo di febbraio lo vivo senza di te, senza la tua presenza, a volte ingombrante, ma talmente importante che a volte mi domando come fa il tempo a non farmici pensare.
Poi mi viene naturale rispondere, perché fra di noi niente è mai stato un segreto, nulla è mai passato senza che le nostre parole abbiano messo una pietra sopra un dissapore, una visione diversa della vita.
Forse questo è il segreto della nostra storia, ieri, oggi e domani. Per sempre.

sabato 14 agosto 2010

CAMMINANDO ANCORA INSIEME

Un salto lungo tre anni è qualcosa che inevitabilmente la vita ti mette davanti, perché lei, la vita, non ha tempo di fermarsi, non ha tempo per i ricordi; lei prosegue: inesorabile e cinica.
Tre anni vissuti come un lampo, quasi a non credere che il tempo possa essere così veloce quando non ti aspetti nulla e così fermo quando invece vorresti che i minuti fossero mesi e le ore anni.
In altre circostanze avevo scelto di dedicare l'intera giornata del Blog a lui, mio padre, oggi, invece, lo voglio far vivere insieme alla vita; quella che il tempo porta con se.
Lui aprirà questa giornata, accompagnandola nei suoi avvenimenti, nelle sue storie, abbracciandone gli umori come solo lui sapeva fare, con quel suo essere così fiero di fronte a tutto quello che la storia quotidianamente mette davanti. Lui che ha vissuto la fame, la guerra, lui che ha visto la rinascita di un Paese in ginocchio, lui che ha dato un'impronta al suo vivere, con il lavoro, l'armonia, costruendosi un futuro fatto di sacrifici e soddisfazioni, di gioie e di dolori, come la vita ci insegna ogni giorno.
Piove, e la terra inevitabilmente si bagna. Quella terra in cui lui credeva, per cui ha lottato, carpendone significati che andavano oltre, che solo in pochi, oggi, ne leggono i valori.
Il cadere inesorabile dell'acqua riflette il tempo, da vita a quello che c'è, prepara il futuro a quello che verrà. Oggi il pensiero corre là, a quel giorno in cui hai detto addio. Penso che quel tempo è stato il tuo, un tempo fatto di uomini, dove la gente sognava un futuro, dove incoscienza e allegria davano un senso alla vita.
Oggi guarderai da chissà dove, pensando che quel posto era il tuo. E non chiederti perché gli hai detto addio, il tempo oggi è qui, a ricordare che cammini ancora con lui, con noi, con me.

venerdì 19 marzo 2010

AUGURI PA'

Oggi è la tua festa, ed anche la mia ...pochi lo ricordano, quasi nessuno la festeggia.
Ahhhhhhhhhhhh..... belli i tempi in cui ci prendavamo 'sta giornata per mangiare gnocchi al sugo e carne alla brace, e tu andavi a comprare i soliti 5 chili di torta...... che poi inevitabilmente finiva.
Oggi niente gnocchi né carne alla brace, e nemmeno la torta, ma di dolce rimane sempre il tuo ricordo.
Ti voglio bene Pa'!

venerdì 14 agosto 2009

TE CHE PER ME UN SENSO L'HAI AVUTO

Giornata dedicata interamente a chi un senso per me l'avuto,
insegnandomi che domani arriverà lo stesso.
Ciao Pà.


TE CHE PER ME UN SENSO L'HAI AVUTO

Questo blog rimarrà chiuso per l'intera giornata.
Giornata dedicata interamente a chi un senso per me l'avuto, insegnandomi che domani arriverà lo stesso.
Ciao Pà.


UN ALTRO ANNO E' PASSATO

Un altro anno è passato, pieno di novità e di vita che raccontano inevitabilmente il trascorrere del tempo. Un anno in cui sono successe molte cose, le più delle quali positive e di cui saresti felice e orgoglioso. Questa notte in cui il sonno tarda a venire ho pensieri invadenti, che mi lasciano addosso un sapore dolce amaro; ma tranquillo, nulla che mi possa ferire.
Eppure qualcosa mi ha trasportato nel ricordo, nel ricordo di quella notte.
A quest'ora il sonno era già profondo, come intenso il tuo viso, asciugato da mani innocenti che per la prima volta scoprirono il dolore. Le rughe avevano tratti meno marcati come se dovessero ridisegnare il volto di un bambino, quello che forse non eri mai riuscito ad essere, la pelle soave, il corpo rilassato. Il numero dei passi mascherava l'attesa, il momento, il tutto ovattato da un senso di impotenza che si contrapponeva alla speranza andata via poche ore prima.
A volte capita di voler fermare il tempo per raccogliere il più a lungo possibile istantanee di felicità, di gioia, inebriando anima e corpo, altre dove il tempo si ferma da se, guardandoti in faccia, quasi a chiederti se sei pronto, se avrai la forza di andare avanti, se tutto quello in cui avevi creduto fino a pochi istanti prima puo' essere abbastanza. E tu sei li: consapevole ma incredulo, coraggioso ma spaventato, sicuro ma solo, inconscio del fatto che quei momenti rimarranno per sempre dentro, accompagnandoti durante un urlo, un sorriso, un pianto.
Mi domando quante cose sarebbero potute ancora essere, nel bene e nel male, mi domando ancora quante cose si sarebbero potute fare, ma incredulità, paura e solitudine non mi fanno trovare risposta. Consapevolezza, coraggio e sicurezza non risolvono quesiti, ma hanno la forza di farmi capire che forse era giusto così, che forse la vita toglie per dare un senso a quello che è stato.
In questa notte d'estate, e in quelle che verranno, consciamente assaporo quei momenti, attraversandoli ancora con la serenità di non aver perso nulla, nemmeno un istante, e questo è forza, energia che mi trasmetti, lasciandomi un po' meno solo.
Non ci sarà mai un domani che rimpiangerà la nostra realtà, come nessun domani vivrà di rimorsi, solo nostalgia e voglia di carnalità rimarranno appiccicate addosso, per una storia che è stata vissuta con impegno, dedizione, voglia di confrontarsi e soprattutto amore.
E poco importa se i sentimenti sono stati esternati con il volume basso, l'importante è stato recepirli, ascoltarli, facendoli diventare parte di noi.
Un altro anno è passato e tanti ancora ne passeranno, scanditi da un tempo che mai potrà far tornare quello che è stato, ma oggi come ieri tu sei qui, per abbracciare il mio domani.
Ciao Pà.

giovedì 19 marzo 2009

AUGURI PAPA'

Sono un sognatore ma quando mi sveglio non puoi spezzare il mio spirito, sono i miei sogni che prendi con te e visto che stai andando via, ricordati di me, ricordati di noi e di quello che eravamo... ti ho visto piangere, ti ho visto sorridere, ti ho guardato per un pò mentre dormivi... ed io ancora stringo la tua mano nella mia quando mi addormento, e sopporterò la mia anima nel tempo mentre mi inginocchierò ai tuoi piedi. Addio amore mio, addio amico mio sei stato unico, unico per me.

In questo giorno di auguri, di gioia e di festa io ti ricordo, come sempre faccio ad ogni alba. Ricorderò per sempre di te gli insegnamenti, le raccomandazioni, le pacche sulle spalle e gli occhi corrucciati. Oggi di te ricordo le parole dirette al mio primo genito. Parole che volgo a Diego e Davide, come tu avresti sicuramente fatto. Loro non avranno mai il piacere carnale di poterti abbracciare, ma toccandomi potranno conoscerti, perchè alla fine nessuno muore mai completamente, qualcosa di lui rimane sempre ... vivo dentro di noi.

domenica 1 febbraio 2009

giovedì 14 agosto 2008

A MIO PADRE

...a me piace pensare che sia stato proprio Tu, andandotene, a restituirmi la capacità di credere in me stesso.Con un sorriso accompagnerò ogni mio giorno, ogni mio movimento, ogni mia gioia, ogni mia delusione, ogni mio momento in cui vorrò stare accanto a te.
A modo mio, ho imparato da te il lavoro, il sudore, la fatica, i sacrifici, l’onestà, la vita.
Ci sono molte, troppe cose che da quel giorno sono rimaste sole con me e senza di te, ma le continuo a vivere, perché loro avevano bisogno di noi e ancora di più oggi hanno bisogno di me, della mia grazia, dei miei dispiaceri, delle mie emozioni.
Perché le abbiamo respirate, vissute, condivise, combattute, a volte vinte altre perse, a volte ci hanno regalato un istante di felicità altre meno, facendo parte della nostra vita, e per sempre vivranno, dentro di me accanto a te.
Nessun rimpianto, nessun rancore accompagneranno i miei giorni lontano da te, solo rabbia, di non potere più sentire la tua carnalità addosso.
Ho saputo cogliere l’importanza della dignità, dell’orgoglio, di quello che oggi sono grazie al tuo nome.
Mi hai donato il regalo più bello, la vita.
Una vita che ho vissuto a volte lontana da come la intendevi tu, una vita forse troppo spericolata da come la volevi te.
Ma la fiducia che ci eravamo costruiti ha fatto si che questa mia vita non ci allontanasse mai, non fosse poi così diversa.
Rimarrai per sempre un esempio di padre, con i tuoi limiti, i tuoi sbagli, i tuoi difetti, ma con un cuore che non ha mai avuto né confini, né falle, né mancanze…




E' passato un anno...un lungo anno.
A volte mi sembra poco, a volte tantissimo, quasi infinito.
E oggi sono qui, a ricordare, a pensare, per una volta a quel giorno, non l'ho fatto spesso, ho sempre preferito pensare a quando sorridevi.
Tutto è stato veloce, rapido, immediato, quasi a non voler farmene rendere conto.
Quell'attesa, quell'aspettare, l'arrivo di quel camice bianco, quella porta che si apriva, quella frase.......
E poi il freddo, sorretto solo dalla forza delle mie gambe, che di forza non ne avevano più.
Ci siamo guardati, dentro, con un'intensità unica e che per sempre non andrà via, quella è stata ed è ancora oggi la nostra forza, la forza che solo tu mi potevi dare, per poi trasmetterla.
La paura credo di averla vista, dentro i tuoi occhi, forse sapevi, non lo so, ma ero lì e forse, anche quella volta, il coraggio non ti è mancato, te coraggioso come nessuno mai ho incontrato in vita mia.
Ti ho detto una bugia, ma serviva, più a te che a me, io che sapevo, e che di bugie non potevo raccontarmene.
Ti ho lasciato un attimo, dovevo andare, dovevo trasmettere tranquillità e speranza a chi ha passato con te più di cinquant'anni di vita, lì non potevo mentire e non l'ho fatto.
Improvvisamente mi hai restituito quella capacità di credere in me stesso, quella frase che scrivo ovunque quando ti penso, quella capacità che ti ho lasciato governare quando stavo con te, quella capacità che mi riprendevo ogni volta che ti stavo lontano, e quel giorno ho dovuta rifarla mia, per sempre.
Sono tornato, e tu, forse, stavi già pensando ad altro.
Poi la notte, quella stanza, quel respiro, prima forte, poi leggero, quel viso disteso e soave.
Ancora un cenno, quel cenno che hai fatto a chi sai tu.
Ti è stato vicino, insieme a me, tenendoti una mano, non ti ha lasciato nemmeno lui.
Sarà una questione di Dna, non lo so, ma insieme ad una lacrima ha tirato fuori il coraggio e ti ha vissuto fino al sonno.
Dormivi, bene, come un bambino, senza soffrire.
E lui accanto a te ad asciugarti il sudore, intriso in un fazzoletto.
Gli occhi, i nostri, che non si chiudevano, la fatica, la stanchezza, la nostra, che prendeva forza.
Poi la pace, la tua, quella per sempre, dopo un sonno profondo, quel sonno che forse non avevi mai fatto in tutta la vita.
Ci sono eventi, situazioni, che spesso si confondono con delle coincidenze, io che alle coincidenze non ho mai creduto.
Stasera giocava la tua Juventus.
Il tuo Alessandro Del Piero ha tirato fuori la lingua, quel gesto che a te piaceva tanto, per il quale sorridevi come un bambino.
Ha alzato ill pugno al cielo, ha guardato in alto, dopo aver segnato.
Non poteva pensare a te, come poteva, ma il mio pensiero in quel momento è stato quello.
La sua dedica per te, per te che stavi sorridendo come un bambino.
Ciao.

venerdì 1 febbraio 2008

AUGURI PAPA'



Oggi il Blog osserva un giorno di festa, in memoria di mio padre che avrebbe compiuto 74 anni!

Lo voglio ricordare così, come se fosse ancora qua, a mangiare un pezzo di torta insieme, passando una giornata di festa, la sua, con i parenti stretti, il suo unico nipote super preferito, e la solita ed instancabile voglia di sorridere alla vita, nonostante tutto.

Mi manchi, ci manchi, la tua figura ha lasciato un vuoto incolmabile, che però torna, rimane, ogni giorno nel cuore, per sempre.

Ti amo Vincenzo.....................AUGURI!

domenica 30 dicembre 2007

UNA LACRIMA

Poche ore ci separano a festeggiare l’inizio di un nuovo anno, chi con amici, chi con i parenti, chi in un ristorante, chi in un locale di tendenza, molti sicuramente tra le mura domestiche, io farò parte dell’ultima categoria citata.
Allo scoccare della mezzanotte, un pensiero da parte mia sarà rivolto a chi oggi non c’è più. Mio Padre.
E’ il primo capodanno che passerò senza la possibilità di abbracciare e baciare la persona che mi ha messo al mondo, senza poterlo stringere forte per fargli gli auguri, senza poterlo guardare negli occhi.
Dicono che le ferite con il tempo trovano la maniera di rimarginarsi. Cazzate. Non è assolutamente vero. Probabilmente possono smettere di sanguinare, ma le cicatrici che lasciano, non c’è ne tempo ne nient’altro che possano cancellarle.
Vincenzo, io lo so che oggi saresti orgoglioso di me, per tutto quello che mi hai insegnato e per tutto quello che sono riuscito ad apprendere, lo sai che non piango più, e che ogni volta (tutti i giorni) che ti penso, un sorriso mi attraversa il viso.
Prima di lasciarti quella lettera che ti ho scritto il giorno del tuo addio, vorrei farti sapere che qui va tutto bene, il lavoro prosegue, la mamma tiene duro, lei sai com’è fatta, una roccia, il tuo nipotino oggi si è commosso quando ci siamo messi a parlare di te, gli manchi tanto e tua nuora è sempre più matta che mai, ma anche a lei gli manchi.
Ops, dimenticavo, in questo ultimo periodo ho conosciuto un Team di persone che mi hanno accolto nel loro intento di difendere la “nostra” Juventus, sono sicuro che ne avresti fatto parte (a tuo modo) anche te.
... a me piace pensare che sia stato proprio papà, andandosene, a restituirmi la capacità di credere in me stesso.
Con un sorriso accompagnerò ogni mio giorno, ogni mio movimento, ogni mia gioia, ogni mia delusione, ogni mio momento in cui vorrò stare accanto a te.
A modo mio, ho imparato da te il lavoro, il sudore, la fatica, i sacrifici, l’onestà, la vita.
Ci sono molte, troppe cose che da quel giorno sono rimaste sole con me e senza di te, ma le continuo a vivere, perché loro avevano bisogno di noi e ancora di più oggi hanno bisogno di me, della mia grazia, dei miei dispiaceri, delle mie emozioni.
Perché le abbiamo respirate, vissute, condivise, combattute, a volte vinte altre perse, a volte ci hanno regalato un istante di felicità altre meno, facendo parte della nostra vita, e per sempre vivranno, dentro di me accanto a te.
Nessun rimpianto, nessun rancore accompagneranno i miei giorni lontano da te, solo rabbia, di non potere più sentire la tua carnalità addosso.
Mi sono intriso di una fede, di una passione, che mi hai trasmesso…la nostra Juventus.
Ho saputo cogliere l’importanza della dignità, dell’orgoglio, di quello che oggi sono grazie al tuo nome.
Mi hai donato il regalo più bello, la vita.
Una vita che ho vissuto a volte lontana da come la intendevi tu, una vita forse troppo spericolata da come la volevi te.
Ma la fiducia che ci eravamo costruiti ha fatto si che questa mia vita non ci allontanasse mai, non fosse poi così diversa.
Rimarrai per sempre un esempio di padre, con i tuoi limiti, i tuoi sbagli, i tuoi difetti, ma con un cuore che non ha mai avuto ne confini, ne falle, ne mancanze…

Ciao papà, anche se adesso mi sta scendendo una lacrima…