martedì 14 agosto 2012
mercoledì 1 febbraio 2012
AUGURI PA'
domenica 14 agosto 2011
martedì 1 febbraio 2011
AUGURI PA'
sabato 14 agosto 2010
CAMMINANDO ANCORA INSIEME
venerdì 19 marzo 2010
AUGURI PA'
venerdì 14 agosto 2009
TE CHE PER ME UN SENSO L'HAI AVUTO
TE CHE PER ME UN SENSO L'HAI AVUTO
UN ALTRO ANNO E' PASSATO
giovedì 19 marzo 2009
AUGURI PAPA'
Sono un sognatore ma quando mi sveglio non puoi spezzare il mio spirito, sono i miei sogni che prendi con te e visto che stai andando via, ricordati di me, ricordati di noi e di quello che eravamo... ti ho visto piangere, ti ho visto sorridere, ti ho guardato per un pò mentre dormivi... ed io ancora stringo la tua mano nella mia quando mi addormento, e sopporterò la mia anima nel tempo mentre mi inginocchierò ai tuoi piedi. Addio amore mio, addio amico mio sei stato unico, unico per me.
In questo giorno di auguri, di gioia e di festa io ti ricordo, come sempre faccio ad ogni alba. Ricorderò per sempre di te gli insegnamenti, le raccomandazioni, le pacche sulle spalle e gli occhi corrucciati. Oggi di te ricordo le parole dirette al mio primo genito. Parole che volgo a Diego e Davide, come tu avresti sicuramente fatto. Loro non avranno mai il piacere carnale di poterti abbracciare, ma toccandomi potranno conoscerti, perchè alla fine nessuno muore mai completamente, qualcosa di lui rimane sempre ... vivo dentro di noi.
domenica 1 febbraio 2009
BUON COMPLEANNO
giovedì 14 agosto 2008
A MIO PADRE

A volte mi sembra poco, a volte tantissimo, quasi infinito.
E oggi sono qui, a ricordare, a pensare, per una volta a quel giorno, non l'ho fatto spesso, ho sempre preferito pensare a quando sorridevi.
Tutto è stato veloce, rapido, immediato, quasi a non voler farmene rendere conto.
Quell'attesa, quell'aspettare, l'arrivo di quel camice bianco, quella porta che si apriva, quella frase.......
E poi il freddo, sorretto solo dalla forza delle mie gambe, che di forza non ne avevano più.
Ci siamo guardati, dentro, con un'intensità unica e che per sempre non andrà via, quella è stata ed è ancora oggi la nostra forza, la forza che solo tu mi potevi dare, per poi trasmetterla.
La paura credo di averla vista, dentro i tuoi occhi, forse sapevi, non lo so, ma ero lì e forse, anche quella volta, il coraggio non ti è mancato, te coraggioso come nessuno mai ho incontrato in vita mia.
Ti ho detto una bugia, ma serviva, più a te che a me, io che sapevo, e che di bugie non potevo raccontarmene.
Ti ho lasciato un attimo, dovevo andare, dovevo trasmettere tranquillità e speranza a chi ha passato con te più di cinquant'anni di vita, lì non potevo mentire e non l'ho fatto.
Improvvisamente mi hai restituito quella capacità di credere in me stesso, quella frase che scrivo ovunque quando ti penso, quella capacità che ti ho lasciato governare quando stavo con te, quella capacità che mi riprendevo ogni volta che ti stavo lontano, e quel giorno ho dovuta rifarla mia, per sempre.
Sono tornato, e tu, forse, stavi già pensando ad altro.
Poi la notte, quella stanza, quel respiro, prima forte, poi leggero, quel viso disteso e soave.
Ancora un cenno, quel cenno che hai fatto a chi sai tu.
Ti è stato vicino, insieme a me, tenendoti una mano, non ti ha lasciato nemmeno lui.
Sarà una questione di Dna, non lo so, ma insieme ad una lacrima ha tirato fuori il coraggio e ti ha vissuto fino al sonno.
Dormivi, bene, come un bambino, senza soffrire.
E lui accanto a te ad asciugarti il sudore, intriso in un fazzoletto.
Gli occhi, i nostri, che non si chiudevano, la fatica, la stanchezza, la nostra, che prendeva forza.
Poi la pace, la tua, quella per sempre, dopo un sonno profondo, quel sonno che forse non avevi mai fatto in tutta la vita.
Ci sono eventi, situazioni, che spesso si confondono con delle coincidenze, io che alle coincidenze non ho mai creduto.
Stasera giocava la tua Juventus.
Il tuo Alessandro Del Piero ha tirato fuori la lingua, quel gesto che a te piaceva tanto, per il quale sorridevi come un bambino.
Ha alzato ill pugno al cielo, ha guardato in alto, dopo aver segnato.
Non poteva pensare a te, come poteva, ma il mio pensiero in quel momento è stato quello.
La sua dedica per te, per te che stavi sorridendo come un bambino.
Ciao.

venerdì 1 febbraio 2008
AUGURI PAPA'

Oggi il Blog osserva un giorno di festa, in memoria di mio padre che avrebbe compiuto 74 anni!
Lo voglio ricordare così, come se fosse ancora qua, a mangiare un pezzo di torta insieme, passando una giornata di festa, la sua, con i parenti stretti, il suo unico nipote super preferito, e la solita ed instancabile voglia di sorridere alla vita, nonostante tutto.
Mi manchi, ci manchi, la tua figura ha lasciato un vuoto incolmabile, che però torna, rimane, ogni giorno nel cuore, per sempre.
Ti amo Vincenzo.....................AUGURI!
domenica 30 dicembre 2007
UNA LACRIMA

Allo scoccare della mezzanotte, un pensiero da parte mia sarà rivolto a chi oggi non c’è più. Mio Padre.
E’ il primo capodanno che passerò senza la possibilità di abbracciare e baciare la persona che mi ha messo al mondo, senza poterlo stringere forte per fargli gli auguri, senza poterlo guardare negli occhi.
Dicono che le ferite con il tempo trovano la maniera di rimarginarsi. Cazzate. Non è assolutamente vero. Probabilmente possono smettere di sanguinare, ma le cicatrici che lasciano, non c’è ne tempo ne nient’altro che possano cancellarle.
Vincenzo, io lo so che oggi saresti orgoglioso di me, per tutto quello che mi hai insegnato e per tutto quello che sono riuscito ad apprendere, lo sai che non piango più, e che ogni volta (tutti i giorni) che ti penso, un sorriso mi attraversa il viso.
Prima di lasciarti quella lettera che ti ho scritto il giorno del tuo addio, vorrei farti sapere che qui va tutto bene, il lavoro prosegue, la mamma tiene duro, lei sai com’è fatta, una roccia, il tuo nipotino oggi si è commosso quando ci siamo messi a parlare di te, gli manchi tanto e tua nuora è sempre più matta che mai, ma anche a lei gli manchi.
Ops, dimenticavo, in questo ultimo periodo ho conosciuto un Team di persone che mi hanno accolto nel loro intento di difendere la “nostra” Juventus, sono sicuro che ne avresti fatto parte (a tuo modo) anche te.
... a me piace pensare che sia stato proprio papà, andandosene, a restituirmi la capacità di credere in me stesso.
Con un sorriso accompagnerò ogni mio giorno, ogni mio movimento, ogni mia gioia, ogni mia delusione, ogni mio momento in cui vorrò stare accanto a te.
A modo mio, ho imparato da te il lavoro, il sudore, la fatica, i sacrifici, l’onestà, la vita.
Ci sono molte, troppe cose che da quel giorno sono rimaste sole con me e senza di te, ma le continuo a vivere, perché loro avevano bisogno di noi e ancora di più oggi hanno bisogno di me, della mia grazia, dei miei dispiaceri, delle mie emozioni.
Perché le abbiamo respirate, vissute, condivise, combattute, a volte vinte altre perse, a volte ci hanno regalato un istante di felicità altre meno, facendo parte della nostra vita, e per sempre vivranno, dentro di me accanto a te.
Nessun rimpianto, nessun rancore accompagneranno i miei giorni lontano da te, solo rabbia, di non potere più sentire la tua carnalità addosso.
Mi sono intriso di una fede, di una passione, che mi hai trasmesso…la nostra Juventus.
Ho saputo cogliere l’importanza della dignità, dell’orgoglio, di quello che oggi sono grazie al tuo nome.
Mi hai donato il regalo più bello, la vita.
Una vita che ho vissuto a volte lontana da come la intendevi tu, una vita forse troppo spericolata da come la volevi te.
Ma la fiducia che ci eravamo costruiti ha fatto si che questa mia vita non ci allontanasse mai, non fosse poi così diversa.
Rimarrai per sempre un esempio di padre, con i tuoi limiti, i tuoi sbagli, i tuoi difetti, ma con un cuore che non ha mai avuto ne confini, ne falle, ne mancanze…
Ciao papà, anche se adesso mi sta scendendo una lacrima…