..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"
Visualizzazione post con etichetta Beppe Grillo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Beppe Grillo. Mostra tutti i post

domenica 24 novembre 2019

Beppe Grillo e i temi legati ad ambiente, lavoro, istruzione e sanità devono raccogliere la domanda delle piazze riempite dalle sardine


La calata di Beppe Grillo nella Città Eterna è giunta come un fiume in piena: acqua che ha saputo, da una parte cancellare menzogne e leggende metropolitane (come confermato dal leader politico Luigi Di Maio) e dall'altra portare all'attenzione quei temi su cui il Movimento e l'attuale esecutivo dovranno necessariamente parlare a quell'ampia fetta di paese che quel fiume lo sta attraversando vestita da sardina. 
La narrativa imposta da chi oggi detiene il così detto consenso popolare (stabilito dalle intenzioni di voto degli italiani) è stata investita, oltre che dalle piazze, dalla fantasia di chi dodici anni fa catalizzò l'attenzione di un popolo stanco del sistema Italia. 
Non un caso che il ritorno in campo di Beppe Grillo sia coinciso con la prepotente ondata delle sardine, seppur senza nessuna intenzione di mettersi il cappello delle piazze di Bologna e Modena. 
Oggi come allora il comico genovese ha espresso dinamicità, idee, spirito combattivo, assunzione di responsabilità, traendo le logiche e naturali differenze. Impossibile, per fortuna, essere quelli di allora, ha tuonato il creatore del Movimento, delittuoso non guardare il domani basando la politica su temi come ambiente, lavoro, istruzione e sanità, ha proseguito il settantunenne a fianco di un Luigi Di Maio rigenerato dalla presenza di chi ha ribadito la leadership politica del ragazzo di Avellino. 
Ora, però, sarà importante raccogliere la domanda delle piazze riempite dalle sardine, quel vuoto che ha chiamato gli stessi protagonisti a mettersi in discussione. Lo ha fatto Mattia, lo hanno fatto tutti coloro che hanno sfidato la pioggia e quella destra definita dallo stesso Grillo pericolosetta: se siamo qui, se ci stiamo guardando negli occhi è perché abbiamo compreso di esserci colpevolmente estraniati dalla discussione politica, lasciando spazio a chi ha legittimamente approfittato del nostro silenzio, della nostra pigrizia. 
Ecco perché, come ribadito da Grillo e da vari esponenti del Partito Democratico, la domanda di quelle piazze dovrà essere ascoltata, raccolta, condivisa, offrendo quelle risposte legate all'ambiente, al lavoro, all'istruzione, alla sanità. 
Una letteratura politica che possa nuovamente stimolare, attivare, riaccendere coloro che in una piovosa serata di novembre si sono decisi a voler nuovamente partecipare alla vita politica e sociale del Paese.

domenica 3 novembre 2019

Non è il Movimento 5 Stelle che ha perso l'anima, ma Salvini che gli ha rubato la narrativa


Che i 5 Stelle siano venuti al mondo per un bug politico sociale lo narra la storia. Una storia nata l'8 settembre 2007, quando i 50 mila di Bologna, in collegamento virtuale con altre 179 piazze italiane, concretizzarono i sogni e le speranze coltivate sul web, in un blog, da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Quel giorno banchi e gazebo raccolsero la delusione di un popolo intero e oltre 300 mila firme per una legge che doveva impedire l'elezione dei condannati in via definitiva. Quel giorno ragazzini, giovani e anziani, senza imbracciare bandiere o altro tipo di vessillo politico, sposarono le cinque tematiche di fondo proposte da Grillo: acqua, ambiente, trasporti, sviluppo ed energia. Quel giorno il filo rosso degli interventi del comico genovese avvolse il pensiero unico dei presenti: "la politica deve tornare in mano ai cittadini." L'abbraccio, carnale, ideale e virtuale, non conobbe limiti, e quell'evento, definito da Grillo "straordinario", fu la scintilla che diede fuoco alle polveri del poi fu Movimento 5 Stelle. In dodici anni di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Dai cinque anni di opposizione ai quasi due di governo, i grillini hanno più volte cambiato pelle, idee e alleanze, ma mai hanno perso l'anima, quella che, da piazza Maggiore alle sedi istituzionali ha portato avanti quell'anti-politica, quell'anti-sistema capace di concretizzare le misure presentate per anni ai cittadini: spazzacorrotti, decreto dignità, taglio dei vitalizi, taglio dei parlamentari, rimborso per le vittime dei crack bancari, blocco trivellazioni, blocco scudo penale, progetto acqua pubblica, reddito di cittadinanza. Tutti provvedimenti nati nelle piazze, tra la gente, ascoltando i cittadini, comunicando con la realtà di tutti i giorni. 

Sedendo in quelle sedi che hanno permesso l'attuazione delle promesse fatte, tra i 5 Stelle e la popolazione si è creato il buco, un vuoto che ha allontanato quel 33% che nel marzo del 2018 aveva sposato un progetto, una speranza, un'anima. Sfruttando la disciplina, la serietà degli eletti, il lavoro quotidiano del Movimento, quell'intercapedine popolare è stata stipata da chi ha preferito rimanere in campagna elettorale permanente, rilanciando quotidianamente la polemica politica, mettendo in pratica quella narrativa, senza mettere in pratica nulla di concreto, che tanti consensi aveva portato a quel sogno nato in un lontano pomeriggio di settembre. 
In quel momento è iniziata la scalata al consenso popolare di Matteo Salvini: inventandosi l'abbraccio con il popolo, il selfie compulsivo, il propagandare pensieri e umori che hanno raccolto i sentimenti di chi ha ritrovato nel leghista la figura dell'anti-politica, dell'anti-sistema, senza nemmeno rendersi conto che a farlo è stato proprio colui che di quella politica, di quel sistema ha sfruttato le sfumature e le evenienze degli ultimi venticinque anni.

venerdì 23 agosto 2019

Gli Elevati

Sembra che nessuno voglia perdonare a Conte la sua levatura ed il fatto che ci abbia restituito una parte della dignità persa di fronte al mondo intero. 
Ha reso possibili delle riforme che questo paese aspettava dai tempi dell’Antica Roma. Ci ha ricordato il senso e l’importanza delle parole (quando hanno importanza e senso) e allora? 
Se dimostreremo la capacità di perdonare le sue virtù sarà un passo in avanti per il paese, qualsiasi cosa che preveda di scambiare lui, come facesse parte di un mazzo di figurine del circo mediatico-politico, sarebbe una disgrazia. Ora ha pure un valore aggiunto… l’esperienza di avere governato questo strano paese… benvenuto tra gli Elevati.