..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"
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giovedì 27 febbraio 2020

Gli sgambetti non fermano un Governo promosso a pieni voti


Per giorni e settimane e senza soluzione di continuità i mezzi d'informazione e una buona parte della politica italiana ci hanno fatto bere, con l'imbuto, la notizia che la riforma della prescrizione in vigore dal primo gennaio del 2020 era il male assoluto per il futuro della giustizia italiana. Un virus che secondo i baluardi della civiltà occidentale avrebbe infettato processi, imputati, vittime e colpevoli, calpestando di fatto i diritti e usando barbarie verso gli stessi. 
Poi, nei giorni in cui siamo stati tutti travolti dal coronavirus e talk show e giornali hanno smesso di commentare la tanto bistrattata riforma Bonafede, ecco che la Commissione Ue l'ha promossa a pieni voti: "Legge su stop dopo il primo grado è benvenuta. In linea con raccomandazioni". In pratica Bruxelles ha benedetto, dopo anni di solleciti, la legge fortemente voluta dal guardasigilli Alfonso Bonafede, spiegando che "una rapida adozione di queste misure, assieme ad altri provvedimenti volti ad affrontare l'elevato numero di cause dinanzi ai tribunali d'appello, potrebbe migliorare l'efficienza della giustizia penale e l'efficacia della lotta alla corruzione"

Per giorni e settimane e senza soluzione di continuità le opposizioni ci hanno fatto bere, con l'imbuto, la notizia che le misure adottate dall'esecutivo per contrastare il coronavirus non erano in linea con quanto invece si sarebbe dovuto e potuto fare. 
Poi, nel mentre il numero uno di Via Bellerio chiedeva al Colle un incontro per esporre le proposte del Carroccio per fronteggiare l'emergenza, l'Organizzazione Mondiale della Sanità promuoveva a pieni voti le iniziative adottate dall'Italia sulla specifica. Hans Kluge, a capo del ramo europeo dell'Oms, si è complimentato per la gestione dell'emergenza: "Medici e infermiere sono gli eroi in prima fila" ha detto in conferenza stampa con il ministro della Sanità. Le misure messe in campo dall'Italia sono state risolute e veloci, in linea con quanto previsto dalle linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. 

Ora, passati i giorni e le settimane dove gli esperti e anche i non esperti hanno parlato di tutto tranne che di prescrizione, di processi, di barbarie, dell'Innominato, di Sanremo, di Morgan e di Bugo, tutti prodighi a "testimoniare" che: 
- il Governo si sta sbriciolando; 
- il Governo non è adatto a gestire la normalità, figuriamoci l’emergenza (gli altri invece tutti illuministi); 
- il Governo in mano a Conte non farà ripartire l'Italia. 
Di sicuro questo "gioco" sta provando ancora una volta a sgambettare un esecutivo che invece alla vista della Commissione Ue e a quella dell'Organizzazione Mondiale della Sanità è stato promosso a pieni voti.

lunedì 17 febbraio 2020

Non lo dite a nessuno


Il Reddito di cittadinanza ha sostenuto la crescita. Lo ha detto la Commissione Ue,lo ha ribadito Paolo Gentiloni, lo ha confermato Roberto Gualtieri, quest'ultimo evidenziando che la misura non solo non sarà eliminata ma sarà prioritaria per investimenti e occupazione. Ma non lo dite a Salvini, a Berlusconi, alla Meloni e soprattutto a Renzi. Insomma, a tutto il centro-destra.

sabato 4 gennaio 2020

La maturità del Movimento 5 Stelle andrà misurata guardando oltre espulsioni e dimissioni


Le recenti dimissioni dell’ex ministro Lorenzo Fioramonti e l'espulsione da parte dei probiviri di Gianluigi Paragone hanno aumentato a dismisura le inquietudini mediatiche che accompagnano da sempre la storia dei 5 Stelle. Instabilità prettamente politiche che a prescindere dai (pre)giudizi di una certa stampa, di una certa televisione e di una certa politica, hanno ancora una volta evidenziato come all'interno del Movimento 5 Stelle l'attività magmatica sia sempre in... movimento. I recenti cambi di casacca da parte dei senatori Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro e del deputato Matteo Dall'Osso, transitato dopo una forte polemica dalle file del M5s a quelle di Forza Italia, quest'ultimo peraltro fenomeno epidemico che sta colpendo l'intero Parlamento, non solo stanno depurando il Movimento da meteore che hanno usato lo stesso per trovare quasi insperatamente un giorno di gloria all'interno della politica italiana, ma stanno offrendo la possibilità di rintracciare finalmente un'identità, di attraversare senza più tentennamenti un percorso condiviso, di reclutare e selezionare elementi che avranno idee chiare per il futuro più prossimo. In questi primi dieci anni, un po' per convenienze, un po' per moda e un po' per mancanza di alternative elettorali di un certo peso specifico, in troppi hanno sposato una causa che si è invece rivelata non propriamente cucita addosso. Lo si è dimostrato nella legislatura con la Lega di Salvini, lo si sta dimostrando in quella attuale con il Partito Democratico. Due modi diametralmente opposti di concepire e interpretare la politica e i rispettivi programmi che hanno terremotato l'interno di un corpo politico che ha, per fortuna, fatto emergere chi del Movimento non era e chi nel Movimento non credeva.
Dieci anni dopo si presenta quindi la data "0" della rinascita politica e ideologica dei 5 Stelle. Nuovo punto di partenza che avrà l'ardire di far decidere una volta per tutte da che parte (della storia e della politica) stare. Perché se la filosofia post-ideologica di Luigi Di Maio può andare bene sulle cose adeguate e inadeguate da fare, diversamente ci vorrà un punto fermo sulle politiche da adottare. Beppe Grillo, nell'esemplificativo filmato di fine anno, aggiunto al discorso fatto all'Arena Flegrea di Napoli proprio per la festa dei 10 anni, ha tracciato la strada. Seguirla e interpretarla sotto l'attenta e istituzionale regia di Giuseppe Conte garantirà quella maturità necessaria per continuare a cambiare in meglio le sorti di questo Paese.

domenica 24 novembre 2019

Beppe Grillo e i temi legati ad ambiente, lavoro, istruzione e sanità devono raccogliere la domanda delle piazze riempite dalle sardine


La calata di Beppe Grillo nella Città Eterna è giunta come un fiume in piena: acqua che ha saputo, da una parte cancellare menzogne e leggende metropolitane (come confermato dal leader politico Luigi Di Maio) e dall'altra portare all'attenzione quei temi su cui il Movimento e l'attuale esecutivo dovranno necessariamente parlare a quell'ampia fetta di paese che quel fiume lo sta attraversando vestita da sardina. 
La narrativa imposta da chi oggi detiene il così detto consenso popolare (stabilito dalle intenzioni di voto degli italiani) è stata investita, oltre che dalle piazze, dalla fantasia di chi dodici anni fa catalizzò l'attenzione di un popolo stanco del sistema Italia. 
Non un caso che il ritorno in campo di Beppe Grillo sia coinciso con la prepotente ondata delle sardine, seppur senza nessuna intenzione di mettersi il cappello delle piazze di Bologna e Modena. 
Oggi come allora il comico genovese ha espresso dinamicità, idee, spirito combattivo, assunzione di responsabilità, traendo le logiche e naturali differenze. Impossibile, per fortuna, essere quelli di allora, ha tuonato il creatore del Movimento, delittuoso non guardare il domani basando la politica su temi come ambiente, lavoro, istruzione e sanità, ha proseguito il settantunenne a fianco di un Luigi Di Maio rigenerato dalla presenza di chi ha ribadito la leadership politica del ragazzo di Avellino. 
Ora, però, sarà importante raccogliere la domanda delle piazze riempite dalle sardine, quel vuoto che ha chiamato gli stessi protagonisti a mettersi in discussione. Lo ha fatto Mattia, lo hanno fatto tutti coloro che hanno sfidato la pioggia e quella destra definita dallo stesso Grillo pericolosetta: se siamo qui, se ci stiamo guardando negli occhi è perché abbiamo compreso di esserci colpevolmente estraniati dalla discussione politica, lasciando spazio a chi ha legittimamente approfittato del nostro silenzio, della nostra pigrizia. 
Ecco perché, come ribadito da Grillo e da vari esponenti del Partito Democratico, la domanda di quelle piazze dovrà essere ascoltata, raccolta, condivisa, offrendo quelle risposte legate all'ambiente, al lavoro, all'istruzione, alla sanità. 
Una letteratura politica che possa nuovamente stimolare, attivare, riaccendere coloro che in una piovosa serata di novembre si sono decisi a voler nuovamente partecipare alla vita politica e sociale del Paese.

mercoledì 4 settembre 2019

12 anni dopo


I 63.146 voti espressi positivamente sulla piattaforma Rousseau per dare vita alla nascita dell'esecutivo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico hanno chiuso un cerchio nato in un caldo pomeriggio settembrino di dodici anni fa. 
In quel primo V-Day, in Piazza Maggiore a Bologna, in quella storica giornata, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sfidarono il Partito Democratico a opporsi seriamente a Berlusconi, alla Lega Nord, ad un centro-destra che stava stravolgendo la democrazia di un'intera nazione. 
Portarono le loro proposte per regalare quelle idee, quelle visioni che avrebbero permesso al centro-sinistra italiano di cavalcare le ideologie delle sinistre moderne, dove ambiente e legalità venivano messe al centro dei più progressisti programmi politici. 
Poi le cose, per volontà interne al Partito Democratico e per istigazione di Casaleggio, andarono diversamente: i Democratici respinsero il tutto lasciando inascoltate le proposte dell'Elevato e questi, sotto la spinta di Gianroberto (e di Fassino), mise in piedi il MoVimento 5 Stelle. 
Dodici anni dopo, in un caldo pomeriggio di settembre, i promessi sposi si sono rocambolescamente ri-trovati, chiedendosi finalmente la mano e intraprendendo, se la Beata Vergine Maria vorrà (Salvini, pregandola, l'ha voluto), quel percorso di sinistra moderna.
Un cammino atto ad offrire al Paese quelle idee e quelle visioni nate in un caldo pomeriggio bolognese di dodici anni fa.

lunedì 2 settembre 2019

Sotto il cielo di Roma, e di Milano

Siamo ormai in dirittura di arrivo. Dalle sedi romane di Palazzo Chigi e del Nazareno, nonostante un cielo plumbeo, si sono dissipate le ultime nubi sulla nascita del nuovo esecutivo a trazione MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico. Le dirette Facebook di Giuseppe Conte e Luigi Di Maio hanno confermato le speranze, le volontà, gli sforzi e i passi indietro fatti (tramontato il nodo vicepremier) per la composizione del nuovo governo. Voci che hanno trovato eco anche dal quartier generale dei democratici, confermando a nome di Nicola Zingaretti la possibilità di offrire al Paese una nuova stagione politica. E se il cielo di Roma ha offerto nella giornata odierna pioggia, fulmini e tuoni, per fortuna solo meteorologicamente e non politicamente, domani toccherà a quello di Milano confermare e dare il definitivo via libera alla nascita della maggioranza di centro-sinistra. Sulla piattaforma Rousseau gli iscritti pentastellati svolgeranno la consultazione online per decidere se il MoVimento 5 Stelle dovrà o meno far partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte. Un ultimo passo, l'ultimo chilometro per chiudere definitivamente la crisi di Governo più pazza del mondo, confidando, almeno questa volta, che i cieli di Roma e di Milano abbiano partorito la definitiva svolta politica che un Paese intero aspetta da almeno 6 anni.