Ho volutamente aspettato il termine del Gameweek 18 per scrivere della vittoria di Wigan, oggi molto più importante di quanto già sembrava sabato pomeriggio.
I risultati che si sono succeduti al nostro c’hanno spinto fino al quarto posto, a testimoniare che un filotto di vittorie avrebbe potuto metterci in una condizione di classifica decisamente migliore a quella che molti prospettavano, e come sempre si dovrebbe fare, a gennaio si delineerà quello che con molta probabilità sarà il lotto delle pretendenti al titolo.
Il quarto posto ad oggi è stato raggiunto, uno degli obbiettivi sensibili dell’intera stagione, e nonostante serva ancora uno sforzo per liberarsi del gruppetto che capeggia al quinto, sesto e settimo posto con i nostri stessi punti, le distanze dalla testa si sono ridotte, -13 dallo United, mentre il City secondo dista appena 9 punti; il Chelsea ora terzo a 2 punti di distanza ha un match in meno.
Venti partite alla fine sono ancora un cammino di vita dove imprevisti e opportunità saranno elementi da evitare (i primi) e da saper cogliere nel momento giusto. Basterà vincere quella partita che ti farà capire realmente chi sei, basterà non perdere quella che alla fine potrebbe aver fatto la differenza, insomma, dopo Wigan e dopo la prestazione di Wigan, tutto sembra volerci ancora una volta protagonisti del lotto che si giocherà la posta più alta messa in palio dalla FA.
Tornando alla prestazione di Wigan ho notato ancora una volta la differenza che oggi facciamo con Walcott prima punta: in difesa, a centrocampo, in attacco. Sensibile anche la crescita psico-fisica dell’intero gruppo, ma quel modulo ci permette di giocare un altro calcio, offrendo agli elementi più qualitativi di esprimersi anche in zona goal, vedi Podolski, vedi Cazorla e a breve potremmo applaudire anche la realizzazione di Oxlade. A questo si aggiunge la spinta offerta dai terzini, vera arma in più di questi ultimi dieci giorni agonistici.
Ecco, a Wigan s’è visto questo, miscelato alla voglia di combattere, di soffrire, di respingere, nel caso di Szczesny, palloni destinati in fondo alla rete.
Una prova di football e carattere che bene farà per il prossimo impegno, in casa contro il Newcastle sabato pomeriggio.
C’mon Arsenal!
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