..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 9 ottobre 2014

BLACK SABBATH | SABOTAGE

"Eravamo continuamente distratti, e ci sentivamo sabotati su tutta la linea e attaccati da tutte le parti".

Erano i primi giorni del 1975 e in casa Black Sabbath le cose non andavano nella giusta direzione. Le problematiche legate agli aspetti economici stavano distogliendo il gruppo dal produrre nuovo materiale. Con Meehan, così come con Jim Simpson, l'alterco finì in un aula di tribunale. Cause che allungarono i tempi di realizzazione di quello che sarebbe dovuto diventare il sesto album in studio dei quattro ragazzi di Birmingham.
La quotidianità di quel periodo si intrecciava tra la ricerca di un nuovo management, i problemi legali con quello precedente e la composizione in studio delle nuove tracce.
Non c'era giorno che accanto ad un microfono non ci fosse un mandato di comparizione.
Le circostanze portarono la band a cementarsi ulteriormente, a guardare in un'unica direzione, a pensare di comporre musica. A far nascere "Sabotage".
Non è un caso che all'interno dell'opera sia stata inserita una traccia intitolata "The Writ" [mandato esecutivo], una sorta di esorcismo verso tutto ciò che in quel periodo stava accadendo.
Come non è un caso che l'album abbia avuto un risvolto decisamente più hard rispetto a "Sabbath Bloody Sabbath", e la prima versione assoluta di quello che successivamente sarebbe divenuto il genere Trash.
Divisa in due parti, "Symptom of the Universe" si fa pesante nella prima con chiari riferimenti heavy mentre acquista più melodicità nella seconda. L'ultima parte è poi stata creata in studio: "Abbiamo registrato il brano e poi abbiamo iniziato ad improvvisare. Ho iniziato con un riff, gli altri si sono uniti, abbiamo continuato a suonare ed è andata a finire che abbiamo tenuto tutto".
Così Tony Iommi descrive l'incisione del primo brano a chiaro contenuto Trash Metal, nel quale ha saputo anche aggiungere delle sovra-incisioni con la chitarra acustica.
Il testo della canzone è stato scritto dal bassista, Geezer Butler, ispirandosi ad un sogno che aveva fatto, con riferimenti e citazioni sulla cosmogonia, su Dio e sulle creature mitologiche.
L'improvvisazione è sempre stata una peculiarità della band, elemento che contraddistingue ancora oggi nella lunghezza dei brani lo stile dei Sabbath.
Ecco come nasce "Megalomania". Un continuo suonare fino al punto di far finire il tutto con una dissolvenza.
Tornando per un attimo alle problematiche non furono soltanto quelle legali a tenere su di una lama di rasoio i quattro componenti della band, ma anche noie tecniche legate allo studio di registrazione fecero dilatare i tempi di consegna del lavoro.
L'incisione di "Thrill Of It All" fu interminabile. 
Idealmente conclusa la registrazione, Tony, Ozzy, Bill e Geezer si diressero verso un locale adibito al gioco delle freccette. 
Nemmeno riuscirono a varcare la porta del locale quando la voce di Dave Harris comunicò loro: "Abbiamo un problema".
Uno dei tecnici adibiti all'inserimento di una serie di segnali sonori di riferimento su di un nastro vergine aveva erroneamente usato il nastro master su cui era già stata incisa "Thrill Of Is All".
In spiccioli aveva cancellato buona parte della registrazione ed il gruppo fu costretto a ricominciare da capo. L'uccisione di Dave, per fortuna, non avvenne, ma quello che aveva combinato fu parsimoniosamente inserito nelle note di copertina dell'album: "David Harris – tape operator and saboteur".
"Supertzar" fu scritta da Iommi nella sua abitazione con un Mellotron, per creare un effetto corale. L'aggiunta del suono heavy della chitarra convinse Tony della bontà del brano, spingendolo a pensare a come sarebbe stato fantastico usare un coro vero.
Pensato e realizzato. Ingaggiato il London Philharmonic Choir si diede il via alla realizzazione della traccia, con un risultato a dir poco strabiliante.
L'aneddoto legato agli album dei Sabbath non poteva mancare nemmeno qui.
Alle nove in punto della mattina i cinquanta elementi del coro si presentarono in studio di registrazione; mai tante persone avevano affollato quel posto.
Ozzy non ne sapeva niente. Giunto in studio si trovò di fronte tutta quella gente. Uscì immediatamente: "Porca puttana, ho sbagliato studio!".
Poi tornando indietro chiese: "Chi sono tutte queste persone?".
Svelato l'arcano entrò per registrare, esternando le sue solite frasi: "Uh.... Oh".
"Hole in the Sky" (così come "Symptom of the Universe") rappresentava ancora il recente passato del sound della band, ma in "Sabotage" veniva chiaramente alla luce la voglia di sperimentazione di Iommi: l'utilizzo dei sintetizzatori, di effetti psichedelici e di sonorità particolari come gli arrangiamenti vocali in stile russo per il brano "Supertzar".
La cover è senza ombra di dubbio una delle più particolari mai realizzate dalla band. I quattro erano in posa davanti ad uno specchio deformante. Giunti per la sessione fotografica Bill esclamò: "Non so cosa mettermi!". Girandosi verso la moglie gli chiese: "Mi presti questo collant?".
Ozzy, da par suo, non si fece mancare niente, indossando una sorta di abito lungo giapponese. Secondo Iommi non è stato facile negli anni dimenticare quella scena.
Su alcune delle prime stampe su vinile e cassetta, e su tutte le versioni cd ri-masterizzate, vi è una breve traccia nascosta di 23 secondi, registrata a basso volume, intitolata "Blow On A Jug" dopo la fine dell'ultimo pezzo ("The Writ"), nella quale si possono ascoltare Ozzy Osbourne e Bill Ward canticchiare storpiatamente una parodia accompagnati da un pianoforte.
"Sabotage" non ebbe il successo di "Paranoid" o di "Master Of Reality", ma fu un lavoro che mise in evidenza lo stato emotivo che la band stava attraversando in quel preciso momento.
E' stato l'album che ha introdotto definitivamente lo stile Trash al mondo Metal, è stato l'album che ha fatto la sua parte per lo sviluppo dell'hard rock, riuscendo a stupire per la versatilità che la band vi ha impresso e per la capacità di passare da brani heavy metal a pezzi psychedelic rock, come l'orecchiabile e vagamente pinkfloydiana "Am I Going Insane (Radio)".
E' stato sicuramente l'album che ha consacrato la voglia di fare musica da parte dei Black Sabbath, senza guardare Top 10 e senza seguire le mode del momento.
Ma soprattutto è stato l'album che è riuscito a non essere sabotato.


Track listing
Lyrics and music by Black Sabbath (Geezer Butler, Tony Iommi, Ozzy Osbourne and Bill Ward)

Side one 
1. "Hole in the Sky" 4:00
2. "Don't Start (Too Late)" (instrumental) 0:49
3. "Symptom of the Universe" 6:29
4. "Megalomania" 9:46

Side two 
5. "The Thrill of It All" 5:56
6. "Supertzar" (instrumental with vocalising choir) 3:44
7. "Am I Going Insane (Radio)" 4:17
8. "The Writ" 8:46

Some versions of Sabotage contain a short hidden track entitled "Blow on a Jug" at the end of "The Writ", recorded at very low volume.

Black Sabbath
Ozzy Osbourne – lead vocals
Tony Iommi – all guitar, piano, synthesizer, organ, harp
Terry "Geezer" Butler – bass guitar
Bill Ward – drums, percussion (piano on "Blow on a Jug")

Additional personnel
Will Malone – arrangements for the English Chamber Choir
Black Sabbath – co-producer
Mike Butcher – co-producer / engineer
Robin Black – engineer
David Harris – tape operator and saboteur

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