..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 11 agosto 2019

Il Partito del bloccare

La riforma della Giustizia che avrebbe accorciato i tempi dei processi e imposto una stretta anche alla durata delle indagini preliminari è finita nel cestino e difficilmente, con l'elezione di un nuovo governo, verrà confermata la riforma della prescrizione e salvaguardate la separazione delle carriere e il bavaglio alle intercettazioni. La Commissione d’inchiesta sui crac bancari non è nemmeno mai nata. Il Dl impresa con le norme a tutela dei rider e quelle per garantire l’occupazione negli stabilimenti dell’ex Ilva di Taranto, l’ex Alcoa in Sardegna, la Blutec di Termini Imerese e la Whirpool in Campania rischia di finire su un binario morto. La lista dei provvedimenti bloccati prosegue con lo stop al salario minimo e al taglio dei 345 parlamentari (che ora i Cinquestelle chiedono di approvare in extremis), il blocco alla procedura di revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia e alla nuova legge a favore della polizia locale. A riassumere. In 14 mesi il Cazzaro Verde, quello che a gran voce sostiene che i 5 Stelle abbiano coi loro "no" bloccato l'Italia, ha: 1) messo in piedi due decreti (uno e la brutta copia dell'altro) che nulla mutano sul mera tematica giudiziaria (nel Sicurezza e Sicurezza Bis rimane l'obbligo di salvataggio e nel Legittima Difesa rimane la proporzione fra l’aggressione e la difesa, stabilita da un giudice che mette su una bilancia i pro e i contro); 2) bloccato, con la sfiducia a Conte e staccando la spina all'esecutivo, molte delle misure cruciali e attese da anni da un Paese intero. Per i possessori di neuroni sani le considerazioni possono essere tratte.

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