On.le
Assemblea,
grati verso i migliaia di soci e centinaia di azionisti che rappresentano il motore e l’orgoglio della nostra Associazione (GiùlemanidallaJuve - tifosi ed azionisti di minoranza), rinnoviamo con immutata fermezza la nostra determinazione nel perseguire la lotta per la restituzione di quell’onore fin qui perduto.
Siamo oggi chiamati a partecipare alla votazione per la costituzione di un nuovo CDA. Attraverso una attenta analisi sulla gestione sportiva, economica e legale degli ultimi 3 anni, cercheremo di spiegare il motivo per il quale riteniamo indispensabile un voto contrario alla riconferma di ciascun componente del CDA uscente.
Gestione Sportiva:
per inquadrare al meglio i risultati sportivi ottenuti dal CDA uscente è opportuno prendere in prestito un dato dall’assunto economico trattato in seguito: circa 160 mln. di euro spesi per le campagne acquisti degli ultimi tre anni. Non oso pensare cosa avrebbero potuto ottenere mani più esperte con tale importo.
Ma pur avendo speso come i migliori club europei i risultati ottenuti sono i seguenti:
• Stagione 2006/2007: persi 2 scudetti senza che alcun illecito sportivo fosse mai stato provato, partecipazione alla serie cadetta per la prima volta nella nostra storia ed eliminazione al terzo turno di coppa italia.
• Stagione 2007/2008: terzi in campionato a -13 dalla vetta ed eliminazione al quarto turno di coppa italia.
• Stagione 2008/2009: semifinale di coppa italia, secondi in campionato dopo aver esonerato a caro prezzo il camaleontico Ranieri ed ottavi di champions league.
Non vi è alcun dubbio che tale pochezza sia figlia di inesperienza ed errate valutazioni. Un allenatore Juve, ad esempio, deve avere la competenza e la mentalità per ambire esclusivamente alla vittoria. Le errate scelte di questi tre anni hanno prodotto infausti risultati anche in questioni apparentemente più semplici da gestire. Di fatto, il record degli oltre 70 infortuni della scorsa stagione non può essere di certo ascritto a semplici casualità. Ed infatti stiamo registrando un inquietante trend sul fronte infortuni anche nella stagione in corso.
Vanno anche prese in considerazioni alcune affermazioni ondivaghe del Dott. Blanc. Da una parte si inneggia ad un futuro fatto di una corretta gestione del settore giovanile (Tuttosport 20/09/09), dall’altra l’unico vero inserimento in squadra pare essere “l’ereditato” Marchisio. Senza considerare l’arrivo degli ultra trentenni Grosso e Cannavaro.
Quanto visto in questa prima parte di stagione non incoraggia di certo al facile ottimismo, mentre un dubbio ci assale: in questa Juve quanto utile sarebbe stato un giocatore come Pavel Nedved? Ed inoltre, in questo inizio stagione tutti i nostri avversari hanno a larghi tratti dominato il gioco. Merito loro o demerito nostro? Esiste una squadra tipo? Ed un modulo di gioco preferito? Netta è la sensazione che ci siano poche idee e ben confuse.
Nessun piazzamento in un campionato decaduto potrà mai soddisfare il vero tifoso Juventino. Il reale valore dell’attuale movimento calcistico italiano è palesato dalla totale assenza di nostri rappresentanti tra i primi 30 candidati al pallone d’oro e dalle magre figure conseguite dai club italiani nelle competizioni europee nelle stagioni post-farsopoli.
Riportiamo, infine, un articolo apparso sulle pagine di Tuttosport solo poche settimane fa. “Champions”, uno dei principali magazine della Uefa, incorona la Juventus di Lippi la più forte squadra al mondo. “Rivoluzionari in tutto e per tutto. Nelle scelte societarie, nei bilanci, nella mentalità e nel gioco. Un mix di innovazioni che ha fatto scuola in Italia, in Europa, nel mondo”. Inutile rimarcare che una squadra vincente parte da una società vincente. Dobbiamo tuttavia registrare la totale assenza di menzione degli artefici di quella “Juve sul tetto del mondo”: Moggi, Giraudo e Bettega. Caro Dott. Blanc, ritiene che la Juventus potrà mai tornare a quegli standard?
Gestione Economica:
innumerevoli sono stati i tentativi a mezzo stampa di convincerci sulla bontà di quanto operato dall’attuale A.D.. Tuttavia riteniamo l’attuale gestione economica estremamente deficitaria.
Di certo avranno pesato le innumerevoli scelte errate, ad esempio in tema di campagna acquisti. I casi Andrade (cartellino 10,5 mln. + stipendi + 3 mln. di buonauscita) e Ranieri (buonauscita di 3,7 mln.), le svendite di fior di campioni e gli acquisti a peso d’oro di giocatori sovrastimati, la perdita di risorse economiche provenienti dalla sponsorizzazione a seguito di calciopoli ed infine le risorse sperperate per pagare lautamente avvocati “kamikaze”. Come si può pensare di poter ottenere risultati economici di tutto rispetto quando, un esempio su tutti, si vendono Marchionni e Zanetti alla metà di quanto sperperato per l’acquisto di Andrade. E cosa dovremmo dire, poi, dei vari Boumsong, Poulsen, Almiron, Knezevic e Tiago. Più in generale ricordiamo che negli ultimi tre anni le campagne acquisti hanno pesato per circa 160 mln., importo quasi pari alle campagne cessioni. E non ci sembra che il valore dell’attuale organico – che assurdamente registra un costo del personale tesserato superiore - possa in alcun modo competere con quello pre-farsopoli. Ibrahimovic, ad esempio, poteva essere un affare al pari di Zidane. Il reale valore del cartellino – vedi vendita al Barcellona – è risultato superiore alla somma delle svendite dei vari Cannavaro, Zambrotta, Viera, Mutu, Marchionni, Zanetti e dello stesso Ibra.
Solo grazie ad operazioni straordinarie quali ricapitalizzazione, accesso al credito sportivo, vendita terreni contigui allo stadio, cessione campi di Vinovo, svendita campioni e vendita naming rights stadio si è potuto affrontare l’ultimo triennio. Le uniche “vere” plusvalenze da registrare sono ancora una volta quelle da ricondurre alla vendita dei giocatori ottenuti in eredità dalla precedente gestione. Pare ovvio che una gestione di questo tipo risulta straordinaria e delimitata nel tempo. Il futuro non può che apparire quindi incerto.
Considerando quanto ricavato dai miglior club europei è possibile sostenere che il naming right dello stadio, venduto alla Sport Five per 12 anni alla cifra di 75 mln. di euro (inclusi palchi e posti vip), ha risentito degli effetti negativi contingenti al periodo dell’accordo (in pratica calciopoli). Non è un segreto che altre realtà di pari blasone abbiano ricavato cifre ben superiori.
Così come desta perplessità l’intervista rilasciata dal dott. Bergero sulle pagine di Tuttosport in data 04/10/2009. Viene infatti affermato che i ricavi da stadio passeranno dagli attuali 20 mln. ai 40 mln. di euro, importo quest’ultimo che rappresenta meno della metà di quanto incamerato dai migliori club europei (Manchester United ed Arsenal ne ricavano oltre 100 mln). Il Dott. Bergero dimentica inoltre di informarci della impossibilità di attingere all’extra introito almeno per un decennio. Servirà infatti a compensare in parte la perdita economica per i diritti tv collettivi ed in parte per il pagamento del finanziamento del credito sportivo (50 mln. da rimborsare in 12 anni). Ricordiamo che la scelta di accettare supinamente le condanne di calciopoli inciderà notevolmente sui compensi derivanti dai diritti TV. Infatti, con la nuova ripartizione l’importo verrà calcolato per il 10% in base ai risultati a partire dalla stagione 1946/47, per il 15% in base ai risultati degli ultimi 5 anni ed il 25% in base al bacino di sostenitori che, come vedremo in seguito, risulta diminuito di 1,4 mln. post-calciopoli (a causa di una pessima immagine societaria e di nessuna vittoria). Bisogna inoltre ricordare che la vendita collettiva dei diritti TV rappresenta una sconfitta politica in lega per le grandi squadre ed in particolare per la Juventus.
Per di più, piuttosto che puntare ad una rendita vitalizia si è preferito vendere i terreni contigui allo stadio (Nordiconad per circa 20 mln.) al fine di ottenere una immediata liquidità di cassa. Anche questa “operazione straordinaria” riteniamo sia stata attuata per far fronte alle contingenze post calciopoli. Rappresenta tuttavia un incontrovertibile danno economico per il prossimo futuro.
L’evidenza di una errata gestione economica si ripercuote ovviamente sull’andamento del titolo azionario. Un titolo costantemente al di sotto della quota di 1 euro mentre la stessa ricapitalizzazione è avvenuta a quota 1,40 euro. Ed infatti la società Juventus capitalizza in borsa incomprensibilmente meno del suo fatturato annuo. Ricordiamo, infine, che molti azionisti da noi rappresentati hanno acquistato a 3,60 euro.
Ma un bilancio economico di una società sportiva che si rispetti deve essere letto anche in funzione dei risultati sportivi conseguiti. Ci sia concesso, quindi, un parallelo con quanto avvenuto nella precedente gestione: nel 2004-2005 e 2005-2006 la Juventus vinse lo scudetto e pagò premi importanti (circa 30 milioni di Euro all’anno) che evidentemente appesantirono il costo del personale. Malgrado ciò il rapporto fatturato/costo del personale è sempre rimasto attorno al 55%, il migliore in Europa tra le grandi squadre, secondo solo al Manchester United che però godeva di un trattamento fiscale molto più favorevole. Il progetto di bilancio 2008-2009 presenta un peggioramento del costo del personale in valore assoluto (da 120 a 138 milioni di Euro) e l’incidenza fatturato/costo del personale è al 62% senza vincere nulla.
Sono state determinanti negli ultimi 3 anni per i bilanci le plusvalenze. Nei conti presentati le plusvalenze 2008-2009 sono pari a 15 milioni di Euro, senza tali plusvalenze realizzate con giocatori “ereditati” il bilancio si sarebbe chiuso in passivo di circa 10 milioni di Euro. Si ricordi quanto dichiarato da John Elkann il 3 luglio 2007 al Corriere della Sera: “La gestione Giraudo-Moggi suppliva alla gestione ordinaria con le plusvalenze, noi vogliamo un calcio sostenibile”, cioè senza plusvalenze. Senza le plusvalenze dei giocatori “ereditati” sarebbe stato un bagno di sangue per gli ultimi 3 bilanci dei “Signori del calcio sostenibile”!!!
Inoltre, il forte incremento dei ricavi ha avuto una influenza positiva oltre che dalle “vituperate” plusvalenze dagli aumenti previsti di anno in anno dal contratto Giraudo/Mediaset (durata 6 anni), tuttora in vigore.
Per fare i conti con una ottima gestione economica della società non sarà sufficiente la costruzione di uno stadio, per altro già avviato in passato. Sarà invece necessario confrontarsi con chi ha fatto dell’autogestione di necessità virtù. Vi proponiamo quindi di seguito alcuni esempi di una eccellente autogestione:
• Vinovo Mondo Juve: acquistato l’ippodromo del galoppo, l’area è stata poi valorizzata trasformando 2/3 in commerciale (82000 mq) ed 1/3 nella costruzione del centro sportivo. I costi, tra acquisto totale dell’area commerciale e costruzione del centro sportivo, sono stati di circa 45 mln. di euro. La sola cessione dell’area commerciale ha fruttato poi 75 mln. di euro. Ciò significa che al termine dell’operazione la Juve si è ritrovata con 30 mln. cash, un centro sportivo tra i migliori al mondo (oggi vale 40/50 mln.) oltre ad aver ottenuto una importante plusvalenza.
• Stadio delle Alpi: acquistato nel 2003 per 25 mln. di euro pagabili in 10 anni senza interessi, costruito con soldi pubblici per i mondiali del 90 per 100 mln. di euro, porta in dote 42000 mq. di commerciale per un valore di 25 mln. di euro circa (come da vendita a Nordiconad). È possibile quindi affermare che è stata portata a casa una proprietà realizzata 19 anni prima per 100 mln. senza alcun costo.
• Sede Corso Galileo Ferraris: acquistata per 6.5 mln. di euro e venduta dopo 3 anni per 15 mln. cash con importante plusvalenza.
• Esempio di campagna acquisti: Zidane, Inzaghi, Van der Sar e Bachini venduti per 150 mln. ed a pari importo acquistati Nedved, Buffon, Thuram ed Emerson. Nessun esborso di cassa, plusvalenze reali e squadra fortissima.
Ci risulta, inoltre, che dalla gestione delle aree commerciali di Vinovo (82000 mq) e dello stadio delle Alpi (42000 mq) era previsto un reddito di circa 30 mln./anno.
In conclusione, al fine di avvalorare la nostra visione di una colpevole e carente gestione economica degli ultimi tre anni - con perdita di valore - ci sia concesso presentare un dato: nell’agosto del 2006, post sentenze di farsopoli, la Juventus valeva in borsa circa 250 mln. di euro. Oggi, sia pur dopo un aumento di capitale di oltre 105 mln. di euro, il suo valore è di circa 160 mln. (valore bilancio 30/06/09 in approvazione odierna) con una perdita di circa 200 mln. in soli tre anni. Ed oggi ci ritroviamo alla guida della nostra società, peraltro con pieni poteri, un uomo che ha prodotto questi risultati.
Gestione Legale:
indubbiamente rappresenta la parte del nostro intervento che ci sta più a cuore. La tutela legale fin qui attuata, al fine di garantire gli interessi morali ed economici dei propri azionisti, è risultata “gravemente” deficitaria. La politica dello “struzzo” (chiudere gli occhi e mettere la testa sotto la sabbia) non ha pagato. Se è vero che oggi anche dei guardalinee si permettono il lusso di zittirci richiamando i noti fatti di calciopoli, si può tranquillamente affermare che abbiamo toccato il punto più basso della nostra storia.
Il danno economico e di immagine prodotto da calciopoli sulla società Juventus è difficilmente quantificabile, sicuramente alcune centinaia di milioni di euro. Secondo uno studio condotto da Stage Up ed Ipsos per conto del Guerrin Sportivo la Juve post-farsopoli ha perso 1,4 mln. di tifosi a seguito dei noti fatti, perdita che ovviamente peserà sui conti futuri. Abbiamo patteggiato 70.000 euro (mentre Inter e Milan furono “condannate” a 90.000 euro) per un reato di falso in bilancio che non potrà mai essere dimostrato, il solito Zaccone temeva una pena pecuniaria fino a 500.000 euro (Tuttosport 15/12/2008). Abbiamo chiesto scusa al mondo intero per colpe inesistenti. Abbiamo patteggiato 300.000 euro per uscire dal processo “Calciopoli 2” sulle sim svizzere. Abbiamo pagato 835.000 euro (dati relazione semestrale 31/12/2006) ad avvocati che, a seguito di mistiche visioni, avevano contato ben 4 illeciti che nemmeno la giustizia sportiva ha mai trovato. Pagheremo - con ogni probabilità - una multa per una errata comunicazione per il “pasticcio” (definizione gazzetta 09/10/2009) doping su Cannavaro. Siamo costantemente umiliati e denigrati in tutti gli stadi attraverso vari epiteti ingiuriosi senza alcuna reazione. Ed il leone Juve cosa fa? Si costituisce parte civile contro un tifoso Juve per il danno economico patito, quantificabile in euro 20.000, elargito per un insulto contro l’ex “tifavo inter fin da bambino”. Fatto condivisibile, quest’ultimo, ove attuato in tutti gli stadi ed a fronte di una tutela giuridica a più ampio respiro messa in atto dalla società Juventus FC Spa.
L’errata ed incomprensibile gestione legale dell’ultimo triennio ha avuto ripercussioni economiche e di immagine estremamente gravose. I nostri contributi nelle precedenti assemblee avevano già evidenziato innumerevoli casi (tra cui Graz AK, Meca-Medina, Bosman e Namur) in cui venivano rimarcate le fattive garanzie giuridiche attraverso la normativa comunitaria vigente. Ma di ciò il Dott. Blanc è ben conscio. Non avrebbe altresì stipulato un accordo commerciale con la BetClic, società al momento dell’accordo non in regola con la normativa italiana ma garantita da quella comunitaria. Nei giorni scorsi un tribunale civile svizzero ha sospeso la sanzione comminata al giocatore Adrian Mutu dalla giustizia sportiva. Ed anche in ambito nazionale - vedi casi Paparesta, Carraro ed Angolana (sentenza TAR riammessa in serie C o Figc sanzionata con 2,5 mln. di euro) - si poteva agire per assicurare le opportune tutele giuridiche della Juventus e dei suoi azionisti. Avevamo già detto di una sentenza della Corte di Appello di Roma in cui veniva scritto a chiare lettere dell’impossibilità di truccare i sorteggi stante la presenza di innumerevoli giornalisti e di ben due notai. Avevamo infine evidenziato, riprendendo uno studio commissionato dall’Adiconsum, come gli errori arbitrali fossero fisiologici ed addirittura in aumento nelle ultime tre stagioni (rispettivamente 41% - 43% - 49%) .
L’iniziale teorema accusatorio della “famosa” cupola è stato più volte smentito. I vari Della Valle, Lotito e Galliani (e le loro rispettive squadre) non hanno mai lasciato il loro posto. In un processo parallelo come quello della GEA è definitivamente crollato il teorema della cupola. Gli arbitri, fatta eccezione per De Santis, sono tutti al loro posto. Nel processo attualmente in corso a Napoli i principali testimoni dell’accusa danno la sensazione di presentarsi per conto della difesa (Vi invitiamo all’uopo ad ascoltare l’audio delle deposizioni sul nostro sito internet www.giulemanidallajuve.com). Ed infatti, i principali testimoni fin qui ascoltati hanno parlato di “sentito dire” e semplici “sensazioni”, mai di prove certe. Insomma, il famoso “sentimento popolare”. Finanche un Giudice di Pace del Tribunale di Lecce (sentenza Moggi 14/05/2009) ha affermato il principio del diniego all’uso delle intercettazioni telefoniche in procedimenti differenti da quello in cui sono state disposte. Ed ancora, la solerte giustizia sportiva ha assolto il Sig. Guardiola condannato ben 8 anni fa a 4 mesi per un caso doping. In una trasmissione TV, udite udite, l’ex presidente della Corte Federale – Piero Sandulli – ha dichiarato: “nella sentenza del 2006 noi evidenziammo cattive abitudini, non illeciti classici. Si doveva far capire che quello che c’era nelle intercettazioni non si fa. E’ stata una condanna etica. E resto convinto che quegli scudetti la Juve gli avrebbe vinti lo stesso”. Infine, nella sentenza del TAR Lazio datata maggio dello scorso anno – inerente un ricorso della nostra Associazione – veniva scritto: “il lodo arbitrale, così come i precedenti gradi della giustizia sportiva, sono impugnabili dinnanzi la giustizia amministrativa”. Veniva quindi affermato il principio della difesa dei propri interessi economici allorquando una giustizia “domestica” ne avesse determinato delle perdite.
È bene infine ricordare che la società Juventus ha lasciato “colpevolmente” decadere i termini per adire i tribunali ordinari. L’unico soggetto giuridico che ha oggi la titolarità per sovvertire le assurde sentenze sportive dell’estate 2006 è la nostra Associazione (GiùlemanidallaJuve). Ricordiamo che è infatti pendente un ricorso al Consiglio di Stato ed uno in ambito comunitario.
Conclusioni:
Con tutta franchezza crediamo di aver fattivamente contribuito nel corso di questi anni a far si che la società Juventus prendesse coraggio ed avviasse ogni azione utile al riconoscimento legale e morale della propria innocenza. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Anzi, dobbiamo registrare ancora una volta quanto dannoso sia stato l’operato di chi ha gestito la Juve nell’ultimo triennio. Venerdì 2 ottobre 2009 quel giornale rosa che tanto amate in merito al processo sulle plusvalenze scriveva: “secondo l’accusa la Juve ottenne il diritto di iscriversi alla serie A nascondendo le irregolarità contabili”. Ci risulta che il PM abbia chiesto ed ottenuto una denuncia del presidente Cobolli Gigli. In assenza di tale atto formale il processo sulle plusvalenze avrebbe incontrato seri problemi per la celebrazione. Orbene, non è privo di fondamento affermare che i primi fomentatori del sentimento farsopolista siete Voi componenti del CDA uscente.
Ed a proposito di nuova Juventus, inspiegabile ci risulta la carica di presidente onorario dell’Avv. Grande Stevens. Miracolosamente uscito illeso dai noti fatti pur essendone presidente, lautamente pagato per le attività di consulenza, non può ergersi a figura onoraria al pari dei nostri indimenticabili Edoardo, Gianni ed Umberto. Solo a loro spetta infatti tale carica ad honorem.
Sulla questione “rinnovo del CDA” sarà inoltre opportuno chiarire alcuni concetti. Quella che alcuni giornali hanno definito “seconda fase del progetto Elkann” - sempre che ne esista uno - rappresenta senza troppi giri di parole una bocciatura del CDA uscente e del lavoro svolto in questi tre anni. Le colpe maggiori - non dimentichiamolo mai - restano dell’azionista di riferimento per il suo ondivago comportamento nei fatti sopra elencati.
Sarà inoltre opportuno ricordare che è toccato ancora a noi di GiùlemanidallaJuve difendere l’onore della nostra amata squadra. In data 30/04/2009, dopo aver ancora una volta inutilmente atteso un Vostro intervento, abbiamo depositato querela nei confronti di un giornalista del TG5 reo di affermazioni lesive del nostro sodalizio.
Ci sia concesso infine un pensiero per il Dott. Bergero. In una intervista sulle pagine di Tuttosport del 03/10/2009 - inerente una presentazione ai possibili azionisti esteri - ha affermato: “non hanno percepito il signifi¬cato di Calciopoli, alcuni non sanno che l’azionista di riferimento è John Elkann”. Inutile insistere sui fatti di Calciopoli, altre sono le sedi preposte per rinnovare le nostre rimostranze. Spero invece abbia tenuto ben nascosto agli investitori stranieri la fallimentare esperienza di CiaoWeb del Dott. John Elkann - per fortuna unica prima di occupare la famosa poltrona - ed il primario ruolo nei famosi fatti di calciopoli (intervista del 7 maggio 2006 e ritiro ricorso al TAR).
Mai sede fu più appropriata per congedarsi con il nostro grido: GIU’ LE MANI DALLA JUVE!
Giuseppe Belviso – Presidente Associazione GiùlemanidallaJuve
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