..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 31 marzo 2014

MAKE US DREAM

E' il campionato di calcio per club più pazzo del mondo, il nostro. Lo è per una serie infinita di numeri e ragioni, lo è perché fino alla fine ci si contenderà il titolo più incerto degli ultimi lustri.
Ad oggi la classifica recita così: Liverpool (32) 71 punti, Chelsea (32) 69 punti, Manchester City (30) 67 punti, Arsenal (32) 64 punti, Everton (31) 60 punti. In cinque ci si lottano i quattro posti disponibili alla prossima Champions League, in cinque, matematica alla mano, ci si gioca la possibilità di diventare campioni d'Inghilterra.
La follia risiede principalmente nei numeri. L'attuale capolista, il Liverpool, vanta un numero impressionante di goal fatti, 88, ed una coppia d'attacco che domina nella classifica dei migliori marcatori stagionali: Suarez 29, Sturridge 20. Inoltre tra le mura amiche ha raccolto uno score di 14 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, per un totale di 43 punti. Con questi numeri, in un altro campionato, i Reds avrebbero più d'una certezza nel conquistare il titolo, ma non in UK.
Il Chelsea, attualmente al secondo posto, vanta un record casalingo migliore rispetto a chi li precede: 14 vittorie e 2 pareggi. Sull'aspetto difensivo le cose migliorano ulteriormente, essendo il team di Mourinho la squadra meno perforata della lega: 24 goal subiti complessivi e appena 9 nei match disputati a Stamford Bridge. Con questi numeri, in un altro campionato, i Blues avrebbero più d'una certezza nel conquistare il titolo, ma non in UK.
Il Manchester City (che potenzialmente si stalla al primo posto con 73 punti) vanta il secondo miglior attacco e la seconda migliore difesa dell'intera lega. Ha in Yaya Toure e Aguero i due condottieri principali di questa stagione, 17 goal il primo 15 il secondo. Mantiene uno score casalingo impressionante: 13 vinte 1 persa, 48 goal fatti e appena 9 subiti. Anche in questo caso con questi numeri, in un altro campionato, i Citizen avrebbero più d'una certezza nel conquistare il titolo, ma non in UK.

sabato 29 marzo 2014

PER L'AFC

Quando il calendario stabilì che la sfida contro il Manchester City si sarebbe svolta in questo periodo, nessuno avrebbe scommesso che la nostra distanza dalla testa fosse di sei punti, anzi, un'eventuale proposta avrebbe fatto firmare fogli in bianco.
Con il passare delle settimane, la conferma dei migliori della precedente stagione e l'arrivo di Ozil, i bocconi che si ingoiavano erano dolci, dolcissimi.
Bene in Champions e primi in campionato. 
La bocca s'era fatta inevitabilmente buona, e quel sapore di stagione da titolo invadeva ogni mente. Di tutti, critici e non.
Diversamente non poteva essere. Il genio, il colore di quel blocco di centrocampo cementava la consapevolezza che questo sarebbe stato l'anno giusto.
Troppe cose andavano nella nostra direzione. Il cambio manageriale ad Old Trafford, all'Etihad Stadium, a Stamford Bridge. La cessione di Bale da parte degli Spurs. Un Liverpool frastornato dalla questione Suarez. Insomma, i nostri rivali, nel bene e nel male, dovevano ricominciare da zero, seppur con un potenziale di primissima.
Questo, associato ad una nostra partenza ottimale, ha permesso ventuno giornate davanti a tutti, con alcune chance dove si sarebbe potuto scavare un solco.
Attraversato il periodo natalizio con un filotto di vittorie che c'avevano confermati come migliori della classe, hanno avuto inizio gli infortuni.

mercoledì 26 marzo 2014

OBBIETTIVI DA AZZANNARE

C'abbiamo creduto tanto, tantissimo, nonostante un risultato finale che c'ha visto uscire dal campo con meno di quel che meritavamo. In quell'autorete di Flamini nei minuti di recupero ci sta tutto l'Arsenal di questo periodo. Ai ragazzi c'è davvero poco da imputare, anzi.
Loro, tutti, c'hanno messo anima e corpo, sostenuti da un Emirates che non ha smesso per un solo istante di sostenerli. Ma non è bastato.
Non è bastato partire concentrati e determinati, non è bastato rimontare un risultato bugiardo nell'arco di sessanta secondi, non è bastato credere che in quel recupero le distanze dalla testa si erano assottigliate a quattro punti. Non è bastato.
Analisi e commenti a questo punto della stagione trovano il tempo che trovano. E se fino a qualche settimana fa guardavamo tutti dall'alto, oggi ci ritroviamo a doverci guardare le spalle.
Le prossime due partite saranno fondamentali, determinanti per la stagione che verrà.
Il City sabato sera in casa e l'Everton domenica pomeriggio 6 aprile ci diranno, a grandi linee, cosa ci competerà per la stagione 2014/2015.
La classifica parla chiarissimo: quarti, a quota 63, con 6 punti di svantaggio dal Chelsea capolista (a pari partite giocate), con 3 punti di svantaggio sul City (e due gare in più) e con 2 punti di ritardo dal Liverpool (con una gara in più).

martedì 25 marzo 2014

BASTA CREDERCI

C'è bisogno di mettere tutto alle spalle, di cancellare dalla mente Stamford Bridge, di guardare il bicchiere mezzo pieno e ricominciare a correre. Niente è perduto, niente è impossibile.
Dopo il match di sabato pomeriggio il morale non era certo dei migliori. Dopo le batoste con il Manchester City e con il Liverpool il peggio sembrava passato, ed invece è arrivata la terza, di batosta, con il Chelsea.
Eppure la classifica, nonostante tutto, ci offre ancora la possibilità di credere, si sperare, di guardare il primo posto da vicino.
Superare nel match di questa sera i gallesi dello Swansea significherebbe tornare a -4 dalla testa (quella ipotetica, visto che il City dovrà recuperare ancora due partite), con sette partite da disputare ed un solo scontro diretto da affrontare, quello con il City, in casa.
Capisco che parlare di titolo dopo quanto accaduto nell'ultimo fine settimana stride, lo comprendo. Ma i numeri ci dicono che tutto è ancora possibile, e questo dovrebbe farci comprendere meglio quanto bene abbiamo fatto in questa stagione, quanto gli altri, alla fine, non ci sono stati così superiori.
Il Liverpool quest'anno cos'ha fatto? Per ora nulla. Nelle coppe nazionali è uscito anzitempo, le coppe europee non le aveva, in campionato si sta giocando il titolo. Il Manchester City s'è da poco aggiudicato la Coppa di Lega, in Champions è uscito per mano del Barca, in FA Cup perdendo in casa contro il Wigan, mentre in campionato si sta giocando il titolo. Il Chelsea è uscito da entrambe le coppe nazionali, s'è qualificato ai quarti di Champions ed in campionato si sta giocando il titolo. Noi abbiamo fatto flop in Coppa di Lega, il Bayern Monaco c'ha eliminato dalla Champions, ma ci troviamo in semifinale di FA Cup e ci stiamo giocando il titolo.
Insomma, tolte quelle maledette tre trasferte la nostra stagione la si può considerare più che positiva, ed i frutti sono li che aspettano di essere raccolti.

sabato 22 marzo 2014

CONCENTRARSI SULLO SWANSEA

Mi voglio soffermare su tre momenti che abbiamo vissuto questa stagione, tre partite in cui le cose non sono andate proprio benissimo.
Manchester, 14 dicembre 2013: Manchester City 6-3 Arsenal;
Liverpool, 8 febbraio 2014: Liverpool 5-1 Arsenal;
Londra, 22 marzo 2014: Chelsea 6-0 Arsenal.
Dei 34 goal complessivi subiti in questa stagione, la metà li abbiamo presi giocando in trasferta con le squadre che insieme a noi si stanno giocando il titolo.
Una combinazione? Un caso?
Non lo so, e non voglio nemmeno approfondire l'argomento.
Quel che è certo è che ogni gara è stata diversa dalle altre. Nei contenuti, negli episodi.
Dopo il match di oggi, che riprenderò più avanti, la domanda che sorge è: delle quattro che si stanno giocando il titolo siamo la più debole?
A leggere i risultati nudi e crudi viene da affermare di si, a guardare oggi la classifica viene da dire di si.
Ma c'è sicuramente dell'altro, altrimenti non si spiegherebbero le ventuno giornate in cui siamo stati in testa al torneo.
Ma veniamo ad oggi. Quando ha segnato Eto'o ho lanciato tutto per aria: tabacco, cartine, sedia, telecomando. Tutto quel che avevo intorno a me l'ho scaraventato a terra, con rabbia.
Ci sono quelle situazioni (calcistiche) che mi mandano in bestia, che mi fanno veramente incazzare.
Dopo nemmeno tre minuti Giroud ha avuto la palla per portarci in vantaggio, per portare fin dall'inizio il match dalla nostra parte. Per mettere il Chelsea subito in difficoltà tattica e usufruire di tutti quegli spazi che si sarebbero potuti aprire. 
Palla in verticale di Rosicky (ad eludere i due centrali) e sinistro incrociato di Olivier.
Ma Cech ha fatto il miracolo, togliendo dalla porta un goal ormai fatto.

venerdì 21 marzo 2014

NON PROVATE A METTERCI IN DIFFICOLTA'

Probabilmente, come dimostrato in questa stagione, non siamo ancora in grado di gestire un vantaggio e, conseguentemente, di approfittare di quelle situazioni che ci consentirebbero di dilatarlo, per poi essere, a fine stagione, campioni.
Questa stagione, questa nostra stagione, l'ha evidenziato in più occasioni.
E' mancanza di esperienza, è la fobia di stare troppo in alto e di poter andare ancora più su.
Mette i brividi!
Ma se si gira la medaglia tutto cambia, muta, si evolve. In positivo.
Fateci quello che volete ma non provate a metterci in difficoltà. Non fate la cazzata di posizionarci con le spalle al muro, in quel vicolo cieco.
E' il nostro pane, il terreno migliore per sfidare (e battere) chiunque.
Gli ultimi due anni di Champions lo dimostrano. All'andata due sconfitte, entrambe interne.
Al ritorno una vittoria ed un pareggio. Entrambi inutili ai fini della qualificazione, ma entrambi figli di due prestazioni in cui abbiamo messo paura agli attuali campioni d'Europa.
Ad orgoglio non c'è mai stata partita.
E del Milan l'edizione ancora prima? Debacle totale a San Siro, e poi quando non c'era più niente da perdere un primo tempo dominato in ogni centimetro di campo. Asfaltati!
A fine marzo 2013 in pochi c'avrebbero inserito tra le top four. Eravamo messi male.

lunedì 17 marzo 2014

ANCORA IN CORSA

Tomas Rosicky dopo nemmeno due minuti di gioco ha messo in fondo alla rete la sfera che ha deciso il North London Derby.
Un goal che ha significato la terza vittoria stagionale contro gli Spurs (senza mai subire segnature) ma soprattutto tre punti che c'hanno permesso di riagganciare il Liverpool (corsaro all'Old Trafford) e di rimanere in scia al Chelsea.
Definirla una vittoria importante è fin troppo poco.
A prescindere dalla rivalità cittadina, la nostra partita giungeva dopo un turno che aveva visto il Manchester City fare bottino pieno ad Hull, il Chelsea perdere meritatamente a Birmingham ed il Liverpool vittorioso in casa dei campioni in carica.
La pressione stava ai massimi, ed aver dimostrato di esserci con la testa fa indubbiamente credere che questo finale di stagione potrà regalarci ancora grandi emozioni.
A partire da sabato prossimo all'ora di pranzo, quando a Stamford Bridge ci giocheremo tutto per quel che concerne la lotta al titolo.
Due conti alla veloce. La vittoria contro il Tottenham ha praticamente sancito la nostra partecipazione alla prossima Champions League. Ed insieme a Chelsea, Liverpool e Manchester City ci si giocheranno le posizioni con le quali accederemo al tabellone finale.
Un risultato positivo in casa dei Blues manterrebbe inalterate le possibilità di vittoria finale, mentre un'eventuale sconfitta scriverebbe la parola fine ai sogni di titolo.

domenica 16 marzo 2014

NLD

Oggi c'è il NLD. Una partita diversa dalle altre, un match che a prescindere dalla classifica, dagli infortunati (a proposito, Mesut ne avrà un mese), dal luogo in cui si giochi e da tutto quello che storia e tradizione si portano dietro ci fa sentire più emozionati, più tesi.
Un NLD che più di altre volte sarà importante e fondamentale per l'esito finale di questa stagione.
La sconfitta del Chelsea a Birmingham è stato un risultato importante, come importanti sono state le espulsioni rimediate da Ramires e Willian.
La testa della classifica non si è mossa e noi abbiamo l'occasione in un colpo solo di ridurre drasticamente il gap, di avere un match in più da disputare e di giungere tra una settimana a Stamford Bridge con le carte in regola per compiere il grande colpo, dopo che i Blues avranno dovuto affrontare il ritorno degli ottavi di Champions.
Ma prima ci sono da superare gli Spurs, quelli che solo tre giorni fa sono stati rasi al suolo dal Benfica in Europa League.
Non ho altro da aggiungere in questa domenica da Derby, se non che mente e cuore sono già presenti a White Hart Lane, con i cannoni puntati.
COYG

sabato 8 marzo 2014

WE'RE GOING TO WEMBLEY

Ce ne andiamo a Wembley, a giocarci una fetta importante della stagione. Nel 4-1 rifilato ai Toffees c'è stato tutto quello che siamo: una squadra meravigliosa.
Il risultato finale ha sempre il potere di evidenziare gli errori commessi o le grandi giocate, ma questo Arsenal ha confermato la crescita dell'ultimo periodo, sfociata nel pomeriggio di oggi.
Grande dinamismo, cinica concentrazione e la solita immensa tecnica hanno permesso ai ragazzi di Wenger di superare un Everton sceso fino a Londra con intenti bellicosi.
Il match, nonostante il 4-1 finale, è stato equilibrato e spettacolare.
Meglio loro nei primi minuti, devastanti noi nella mezz'ora successiva. Poi il pareggio, che ha mandato tutti negli spogliatoi. Nella ripresa abbiamo messo in campo una maggiore cattiveria, Olivier Giroud e quella convinzione che c'ha consentito di tornare in vantaggio, dopo un'azione del mio migliore in campo: Chambo!
Dopo che Arteta ha scaraventato in rete il replay del penalty non c'è stata più partita. Si sono aperti gli spazi e noi, grazie ad una condizione vicina al 100%, li abbiamo coperti come meglio non si sarebbe potuto; consultare il goal del 4-1 per credere.

venerdì 7 marzo 2014

CI TENIAMO, IN MANIERA PARTICOLARE

Ci teniamo, in maniera particolare. Noi tifosi, il Board, Wenger, il gruppo di ragazzi che ha saputo raggiungere i quarti di finale della coppa nazionale più antica e prestigiosa del mondo.
Tra noi e Wembley c'è di mezzo l'Everton, tra noi e la semi-finale c'è un match difficile contro un manager che lo scorso anno raggiunse e vinse la finalissima alla guida del Wigan.
Dalle amichevoli appena disputate, quelle che servono a far arricchire le agenzie di scommesse e che restituiscono giocatori infortunati, ci ritroviamo senza Wilshere, out per sei settimane, e con il dubbio Koscielny, alle prese con un problema al bicipite femorale.

domenica 2 marzo 2014

NON TIFERO' MAI PER L'ORIENT

Adesso è un casino. Le contemporanee vittorie di Chelsea e Liverpool e la nostra sconfitta in quel di Stoke-on-Trent hanno rivoluzionato in maniera sostanziale la testa classifica. Ora ci troviamo terzi, distanti quattro lunghezze dai Blues e a pari punti con i Reds, ma con una peggiore differenza reti. Questo senza contare che il Manchester City, ora dietro di due punti, avrà la possibilità di scavalcarci grazie ai due recuperi che a breve disputerà.
Insomma, se fino a quindici giorni fa eravamo quasi certi di avere un posto tra le prime tre del torneo, con molte chance di correre per il titolo, ora ci ritroviamo con la possibilità di finire quarti, Tottenham permettendo, visto che gli Spurs oggi pomeriggio avranno la possibilità di portarsi a meno sei prima di ospitarci tra meno di quindici giorni.
Per carità, con ancora dieci match da disputare i soli quattro punti dal Chelsea, contando anche la sfida che andremo a disputare a Stamford Bridge, non sono certo una montagna impossibile da scalare, ma si dovrà cercare di mettere alle spalle il prima possibile la sconfitta patita con lo Stoke.

sabato 1 marzo 2014

UN MATCH DA VINCERE

Entriamo in un periodo della stagione molto particolare. Decisivo per alcuni aspetti, da valutare a seconda degli impegni per altri. Le coppe nazionali saranno protagoniste, e la Premier subirà le conseguenze.
Già in questo week-end la finale di Coppa di Lega amputerà parte della ventottesima giornata di campionato. Non si disputeranno i match del Sunderland e del Manchester City, le due formazioni che si sono aggiudicate la finale di Wembley. Con questo match per il City saranno due le gare che al termine della giornata mancheranno in classifica, e di questo, chi si gioca il titolo, dovrà approfittarne.
Al Chelsea capolista toccherà il "derby" con il Fulham, a Craven Cottage. A noi la trasferta di Stoke-on-Trent. Partite difficili, complicate, rischiose ma che a dieci giornate dalla fine non devono (non dovrebbero) costituire ostacolo alcuno se davvero si vuole primeggiare.
Della condizione, del momento di forma, ne ho già trattato, ed i Blues visti in quel di Istanbul mi hanno evidenziato il pensiero.