Alla fine, come era ampiamente prevedibile, sono volati gli stracci. La disdicevole (eufemismo) questione dei migranti ancorati al largo di Lampedusa sulla See-Watch si è conclusa nel peggiore dei modi, e tra provocatori non poteva che finire così: da una parte il ministro della propaganda sollazzato dall'arresto della "Capitana", dall'altra l'ennesima giornata vissuta al centro di tutti i mezzi d'informazione europei da parte di un organizzazione non governativa che ha ottenuto tutta la "pubblicità" che voleva.
Ragioniamo e cerchiamo di levarci la sciarpa dal collo. Salvare vite umane, evitare sciagure che hanno purtroppo scritto la storia degli ultimi lustri del Mar Mediterraneo, un dovere che bisogna avere a prescindere dai colori di appartenenza, che questi siano politici, religiosi o di etnia.
Farlo, come fanno da qualche anno a questa parte (e come non facevano agli albori) le organizzazioni non governative del mare, cercando lo scontro politico e la visibilità mediatica, e non il porto più sicuro (Malta? Tunisia?) dopo aver recuperato i disperati di turno in acque libiche, un'operazione che inevitabilmente va a fare muro-contro-muro con una politica migratoria (quella del "Capitano" senza i dreadlocks) utile solo ed esclusivamente a recuperare voti in un paese che si è miserabilmente perso all'interno del solito tweet quotidiano.
Un paese che purtroppo ha dato seguito e forza (questo il vero problema e pericolo) al completamento della "trumpizzazione" di un ministro (guarda caso dell'interno) che in preda all'ennesimo delirio (vergognoso) ha evocato il muro con la Slovenia.
domenica 30 giugno 2019
venerdì 28 giugno 2019
Tacito accordo
Le ONG sono il pane quotidiano del ministro della propaganda. Difatti lui di barchini et similari non ne parla mai, come se quegli sbarchi (perché di sbarchi si tratta, oltre 200 nell'ultima settimana) fossero su territorio lunare e non italiano.
Il ministro della propaganda è il pane quotidiano delle ONG. Perché diversamente non si spiega come in due settimane di sosta al largo di Lampedusa la "Capitana" non abbia trovato indispensabile rivolgersi a Malta, Francia o Spagna, infischiandosene delle condizioni di 40 disperati.
Lo ripeto e me lo ripeto da tempo immemore: la soluzione inventata per la campagna elettorale permanente non porta da nessuna parte; il perseverare da parte delle ONG la "guerra" con il ministro della propaganda non porta da nessuna parte. Non fa il bene dei migranti (bisognosi come sottolineato da Di Maio di corridoi umanitari) né quello del nostro Paese e del continente intero (ormai saturo e necessario di diverse politiche).
E allora sorge spontaneo il dubbio che il tacito accordo tra le parti faccia il solo bene degli attori non protagonisti.
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mercoledì 26 giugno 2019
Le Linguiadi
Ma le avete viste le facce dei cosiddetti vincitori delle Olimpiadi nella foto di gruppo? E le fauci già spalancate dei Malagò, Montezemolo, Carraro, Pescante e Sala?
Squali
Malagò, Montezemolo, Carraro, Pescante e Sala. Italia 90, Olimpiadi invernali di Torino 2006, Mondiali di nuoto 2009, Expo di Milano 2015.
W l'Italia, W le Olimpiadi invernali.
martedì 25 giugno 2019
Politicamente Scorretto
...La Politica, in crisi per gli scandali che l'hanno travolta, deve avere la capacità non solo di rigenerarsi ma di ribadire la propria centralità. Politica è una splendida parola. La Politica va amata, rispettata, sostenuta. E questo lo deve fare il Popolo. Lo dobbiamo fare noi cittadini informandoci, partecipando, spegnendo, quando occorre, la Tv per aprire un libro. Lo dobbiamo fare noi cittadini lottando per la supremazia della politica sulla finanza. Altrimenti inutile prendersela con le lobbies o con i loro prestanome in Parlamento. Molto meglio prendercela con noi stessi, ammettendo di non essere all'altezza di un cambiamento che auspichiamo...
pag. 43 di "Politicamente Scorretto" (Alessandro Di Battista)
mercoledì 19 giugno 2019
Figli di Trojan
Così facevano tutti, così è sempre stato fatto, ma tutto questo, a prescindere, non è un reato.
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sabato 15 giugno 2019
Autobiografici
Zingaretti nomina la segreteria: scompaiono i renziani. I renziani attaccano il "nuovo Pd" perché torna "al vecchio e insopportabile giustizialismo". Marcucci: "Non assomiglia al partito del noi". Sandra Zampa (prodiana) chiede al segretario di "non restare a guardare" e prendere "provvedimenti per evitare la morte del partito".
giovedì 13 giugno 2019
Strategia di danneggiamento
In quella riunione tra consiglieri togati e l’ex sottosegretario di Matteo Renzi "non c’era nessuna casualità". Anzi: appare di "cristallina evidenza la preventiva e sicura consapevolezza da parte di tutti i consiglieri presenti, della presenza di Luca Lotti, oltre che del dottor Palamara e del dott. Ferri che ne erano i promotori". "Ciascuno dei componenti – continua il procuratore generale – sapeva esattamente e preventivamente chi sarebbe intervenuto e di cosa si sarebbe discusso". E in tale riunione "furono stabiliti accordi e deliberati in dettaglio strategie, modalità e tempi della pratica inerente la nomina del futuro procuratore della Repubblica di Roma". Per Fuzio il comportamento dei consiglieri "appare certamente idoneo a influenzare in maniera occulta l’attività funzionale dell’Organo di autogoverno, in ragione del dirimente rilievo che, alla programmata riunione in questione, sono stati non solo invitati soggetti completamente estranei all'attività consiliare ma, di più ne è stato accettato e recepito il contributo consultivo, organizzativo e decisorio anche in relazione a una pratica (nomina del procuratore della Repubblica di Roma), di diretto e diverso interesse personale per almeno due di essi".
mercoledì 12 giugno 2019
Dall'operazione Fca-Renault spunta nuovamente Calciopoli
Lo ha espressamente messo nero su bianco "Panorama", scandagliando gli eredi, o meglio l'erede più annoiato e rampante della famiglia più ramificata della penisola.
Dall'ultima riunione della Giovanni Agnelli BV (oggi una società di diritto olandese) fino all'operazione (sfumata) Fca-Renault (dove il gruppo avrebbe incassato un assegno miliardario), passando per la morte di Marchionne e la cessione (con tanto di scorpacciata di dividendi) della Magneti Marelli, il settimanale fondato da Arnoldo Mondadori ha messo in evidenza il percorso di John Elkann (presidente del gruppo Fca e di Exor, finanziaria della famiglia Agnelli), dipingendo un personaggio che "a meno di un anno dalla morte del vero cervello di Fca Group-Exor-Ferrari, si è sentito come liberato dalle "catene" in cui era stato avvolto". Potendo inebriarsi del potere assoluto, potendo finalmente fare di testa sua senza rendere conto a nessuno, pervaso da una incontenibile frenesia: diventare sempre più ricco, monetizzare quanto più è possibile, liquidare le "vecchie attività", fottersene delle raccomandazioni del nonno.
Un quadro, facendo riferimento alle "vecchie attività", che inevitabilmente ha toccato anche la Juventus e quella brutta storia che ha coinvolto nell'estate del 2006 la più gloriosa società italiana di football.
Il periodico diretto da Maurizio Belpietro non ha lasciato spazio a dubbi, mettendo nero su bianco quanto accaduto nei meandri di casa Agnelli.
"Per non parlare della Juventus: piuttosto che lasciarne la guida ad Andrea Agnelli, ha accettato di mandarla in serie B (privandola di una difesa legale adeguata e subendo tutte le decisioni del presidente della Juve di allora, Franzo Grande) nel timore che il cugino diventasse troppo popolare e facesse ombra alla sua leadership. Andrea è riuscito ad avere quell'incarico solo con quattro anni di ritardo dopo che milioni di tifosi juventini hanno assistito impotenti allo scempio sportivo e finanziario compiuto dalla coppia Jean-Claude Blanc (scelto personalmente da John) e Giovanni Cobolli-Gigli (imposto da Gabetti e ignaro perfino di quanti scudetti avesse vinto il club bianconero).".
L'ennesima conferma, a distanza di ormai tredici anni, di ciò che in pochi (allora) compresero dopo le parole espresse in data 7 maggio 2006 dallo stesso John Elkann: "Siamo qui per dimostrare la nostra vicinanza alla squadra. Tutta la vicenda non ci ha lasciato indifferenti, ma ci sono le sedi opportune per discuterne e per risolvere".
Quell'opportunità (mandare in serie B la Juventus) che si scontrò inevitabilmente con l'inopportunità dello scandalo equity swap che coinvolse l'Avvocato Gabetti (John Elkann dichiarò "inopportuno" prendere provvedimenti, dichiarando fiducia ed attendendo gli esiti dell'inchiesta) e l'inopportunità della vicenda Margherita relativa all'eredità Agnelli (John Elkann dichiarò "inopportuno" parlarne sui giornali e infangare la memoria del nonno).
Quell'opportunità che si avvalse del dossieraggio illegale e delle pubblicazioni delle intercettazioni telefoniche su Luciano Moggi, atti che violarono il segreto istruttorio e fecero scoppiare lo scandalo e tutto ciò che inevitabilmente ne conseguì.
sabato 8 giugno 2019
Dignità
"Chi ha scritto la Costituzione si domandava: "Come facciamo a non autodistruggerci?" La risposta è stata: "Cambiamo il modo di stare insieme. Non ci mettiamo più insieme per discriminazione, ma riconosciamo la dignità di tutte le persone".
(Gherardo Colombo - Propaganda Live)
(Gherardo Colombo - Propaganda Live)
giovedì 6 giugno 2019
Nuovo corso
Su Csm, Lotti e Cosimo Ferri, Zingaretti tace, o meglio: tante parole ma con dentro niente.
lunedì 3 giugno 2019
E quanno ce vò, ce vò!!!
Lo ha detto usando metafore, sinonimi, prostrandosi anche e verso il contrario. Il senso, però, a scanso di equivoci, dovrebbe essere arrivato a tutti quanti: Ora tutti muti e lavorare, senza più rompere i coglioni!
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