..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 30 gennaio 2014

GIOCARCI IL TITOLO


Giungevamo al match con i Saints dopo aver vinto, tra coppa e campionato, 7 (sette) partite consecutive. E da "noi" non è cosa semplice.
Queste condite da ben 5 (cinque) clean sheet. Altro dato che la dice lunga sulla condizione e sulla qualità della squadra.
Quest'anno su 35 partite ufficiali disputate ne abbiamo vinte 24 (5 i pareggi).
Gli eventi raccontano: 18 goal fatti e 5 goal subiti nelle ultime otto.
Proseguendo con questi ritmi a vincere il titolo ci si picchierebbe vicino. Ma potrebbe anche non bastare.
Quest'anno il titolo verrà deciso per pochi punti. Forse tre, forse quattro, ma con la possibilità che sia anche solo uno.
Un palo, una traversa, un rigore sbagliato durante il percorso potrebbero cambiare la storia, di chiunque.
Nessuno scapperà, nessuno mollerà.

mercoledì 29 gennaio 2014

UN PUNTO GUADAGNATO O DUE PUNTI PERSI?

E' stata una serata fredda e piovosa quella che ha ospitato al St. Mary's Stadium il match tra noi ed il Southampton. Al fischio d'inizio gli spalti erano, nonostante le condizioni meteo, gremiti e festanti, con la parte d'impianto a noi destinata colorata di passione e speranzosa di inanellare, tra coppa e campionato, l'ottava vittoria consecutiva.
La partenza dei padroni di casa, però, è stata veemente, e per tutta la prima parte di gara sono stati i ragazzi di Pochettino a mettere in campo la personalità dei migliori, lasciando a noi la sola possibilità di difendere. Ritmo, grande pressing, una disposizione tattica che c'ha impedito di fare il nostro solito gioco. Nella nostra trequarti, per tutta la prima mezz'ora di gara, si sono posizionati gli avanti dei Saints, coadiuvati da una difesa altissima che ha ristretto il campo di gioco e permesso un autentico dominio nel possesso palla.
Colpa nostra? Assolutamente no. I meriti vanno tutti dati ad una squadra che in questa stagione ha saputo offrire un football dinamico, propositivo, consapevole. Ad un gruppo di ragazzi, i più appena maggiorenni, che hanno saputo seguire il loro manager, credere nella sua filosofia, portare in campo gli insegnamenti, tattici e psicologici, che gli sono stati impartiti.
La prima parte di gara, giustamente, è finita con il vantaggio del Southampton, grazie ad un goal irregolare (il gomito di Fonte sulla schiena di Monreal era chiaro come un'alba in un cielo terso) che ha permesso ai padroni di casa di raccogliere il giusto premio dopo aver disputato un primo tempo a dir poco perfetto.
Sotto la pioggia e accanto a temperature che andavano mano a mano calando è iniziata la seconda parte di gara. Sotto la pioggia e accanto a temperature che andavano mano a mano calando è tornato prepotentemente l'AFC.
I sei minuti sei abbiamo messo a ferro e fuoco l'area di rigore dei padroni di casa, bucando per due volte in appena quattro minuti la porta difesa da Boruc. Giroud ha trovato con un goal da cineteca il momentaneo pareggio, Cazorla, con un tiro tanto preciso quanto beffardo, ha ribaltato il risultato, portandoci sul momentaneo 2-1.

martedì 28 gennaio 2014

A PICCOLI PASSI

Superato il quarto turno di FA Cup, grazie alla bella vittoria conseguita nella notte di venerdì ai danni del Coventry City, ci apprestiamo a vivere un periodo pieno di impegni, i più dei quali saranno contro squadre che metteranno alla prova il nostro livello di crescita.
Tra poche ore al St Mary's Stadium andremo incontro al primo difficile impegno, una gara da vincere per mantenere la testa, un match da azzannare per evitare di disputare novanta minuti con il fiato in gola.
Poi inizierà febbraio, e le emozioni, statene certi, non potranno mancare.
In ordine cronologico: Sun 2nd Feb... Arsenal-Crystal Palace (PL); Sat 8th Feb... Liverpool-Arsenal (PL); Wed 12th Feb... Arsenal-Man United (PL); Sat 15th Feb... Arsenal-Liverpool (FAC); Wed 19th Febr... Arsenal-Bayern Munich (UCL); Sat 22nd Feb... Arsenal-Sunderland (PL).
Sei partite in 22 giorni (una ogni quattro). 
Personalmente amo arrivare in questo periodo dell'anno, perché queste partite, questi confronti, sono il sale di questo sport, la spinta che ti fa meglio comprendere perché il football si ama, perché l'AFC ti fa battere il cuore.

domenica 26 gennaio 2014

GRAND PRIX D'AMERIQUE: PAGINE DI UNA STORIA INFINITA


Poche ore e le chiacchiere staranno a zero. In pista scenderanno i diciotto che si contenderanno la storia, la corsa della vita, l'appuntamento più atteso. 
Perché l'Amérique è così, prendere o lasciare.
Tanti campioni, qualche bluff, hanno attraversato i quasi cento anni della storia della corsa.
Da "Pro Patria" del 1920 a "Royal Dream" della scorsa edizione, la carbonella nera dell'impianto parigino di Vincennes ha esaltato la forza, il talento e il coraggio dei più grandi campioni del trotto mondiale.
Come non ricordare la vittoria tutta italiana firmata Romolo Ossani e Mistero (1947), o la doppietta di Gélinotte del '56 e del '57. 
E poi ancora la seconda tripletta della storia (la prima appartenuta a Uranie tra il '26 e il '28) firmata dalla splendida Roquépine (che vinse sul finire degli anni sessanta 3 Amérique: '66, '67, '68; 2 Elitloppet: '66, '67; un Lotteria di Agnano e 2 Gran Premi delle Nazioni).
E poi ancora Bellino II, che fece sue le edizioni del '75, '76 e '77.
Giungendo ai giorni nostri impossibile non fare il nome di Jean-René Gougeon, il driver di Bellino II, che tra il 1986 e il 1988 conquistò con il mitico Ourasi la seconda (e finora unica nella storia della corsa) tripletta del suo incredibile palmarès.
Ina Scot, nel 1995, segnò la prima vittoria di una donna alle redini, grazie al temperamento e alla voglia di arrivare di Helen Johansson.
Nel 1999 fu la volta di Moni Maker, la campionessa statunitense che tutto il mondo idolatrò.
Gli anni 2000 furono dominati dal più grande trottatore che la storia ricordi, il nostro Varenne, capace nelle edizioni del 2001 e 2002 di mettere dietro, a distanze siderali, francesi e non.

ICI S'ECRIT L'HISTOIRE

sabato 25 gennaio 2014

"WHY?", "WHEN?"

C'è sempre un motivo quando ci si spinge ad affermare che una competizione calcistica come la Coppa d'Inghilterra riesce a trasformarsi in qualcosa di unico, di meraviglioso. 
La conferma, puntuale, è arrivata ieri sera. In diretta dall'Emirates Stadium.
Cinquemila ed oltre appassionati degli Sky Blues hanno invaso Londra, gremendo l'intero primo anello della Clock End. Tutto nella norma, se si guarda la storia.
Highfield Road, quella FA Cup conquistata nel 1987 ai danni degli Spurs, ben 34 stagioni consecutive a competere con i migliori, uno dei Club che inaugurarono nel 1992 la Premier League.
Oggi, però, la storia sta scrivendo altre pagine. La demolizione dopo 106 anni di uno dei più prestigiosi stadi d'Inghilterra, il trasferimento alla Ricoh Arena, la retrocessione in League One, l'attuale amministrazione controllata e soprattutto l'ennesimo trasferimento del campo di gioco, al Sixfields Stadium del Northampton Town FC, per la perdita del contratto di locazione con la società (ACL) che gestisce la Ricoh Arena.
Eppure, nonostante tutto questo e le oltre cinquanta posizioni che separano i ragazzi di Pressley da quelli di Wenger, gli "Sky Blue Army" non hanno voluto per niente al mondo mancare al grande appuntamento, essere presenti e protagonisti sul palco, come la storia li aveva abituati.
Orgogliosi dei propri colori e del proprio passato, hanno raggiunto la "City" con ogni mezzo, invadendo pacificamente il nord di Londra, colorando con sciarpe e maglie l'intera porzione di stadio destinata ai tifosi ospiti. 
Un colpo d'occhio che mi ha emozionato, canti e cori che mi hanno fatto sentire orgoglioso di appartenere a questo mondo, al magico ed inconfondibile mondo del football britannico.

venerdì 24 gennaio 2014

SENZA PAURA, MA CON RISPETTO

Tra qualche ora saremo in campo, per confrontarci con il Coventry, in Fa Cup.
Lo dico senza nascondermi: a questa Coppa ci tengo. Tanto, tantissimo.
Nell'aria aleggia la sensazione che questa stagione sarà importante, che potrà darci grandi soddisfazioni, che potrà regalarci qualcosa di incredibilmente unico.
Santi Cazorla ha dichiarato che per nulla al mondo dovremo sottovalutare l'impegno, che i ragazzi di Steven Pressley andranno presi seriamente ma soprattutto che la Coppa d'Inghilterra è competizione da onorare, perché sacra, unica.
L'eliminazione dello scorso anno per mano del Blackburn Rovers brucia ancora, e sarebbe delittuoso non ricordarsene.
Per questo, con moltissime probabilità, a scendere in campo saranno i migliori, sia fisicamente che qualitativamente. Niente sconti, niente turn-over (il minimo indispensabile), niente programmi che non vadano oltre il match di questa sera. Al domani ci si penserà a partita conclusa.
C'è la necessità di non perdere il filo del discorso, di non farsi abbattere da un'eventuale eliminazione, di prendere seriamente ogni impegno, perché solo così facendo si potrà maturare e crescere, affrontando in futuro con maggior consapevolezza ogni manifestazione a cui prenderemo parte.

domenica 19 gennaio 2014

MERAVIGLIOSAMENTE ECCITANTE

E' meravigliosamente eccitante trovarsi ogni sabato a correre per la leadership, a scendere in campo per giocarsi il titolo, affrontando come più volte scritto una finale dopo l'altra.
Le parole rischiano di essere ripetitive, i discorsi composti da frasi quasi scontate fatti per evidenziare la nostra velocità di crociera, impostata a tutta per non imbattere, come fatto dal Liverpool in casa contro l'Aston Villa, in soste che potrebbero costare care alla conta finale.
Il City ha vinto l'ennesimo match tra le mura amiche, ed ora, con ancora Chelsea-United da giocare, la fisionomia della testa del campionato si va sempre più delineando.
Noi avanti, con 51 punti, Citizen dietro, ad una lunghezza. Poi il buco, appunto occupato dal Chelsea con 46 punti. Il resto della compagnia sta piano piano perdendo i pezzi (ora i Reds distano 8 punti), e la salita sta inevitabilmente selezionando chi sarà in grado di arrivare fino in fondo con la possibilità di tagliare per primo il tragurado.

LA FOTO CHE STA FACENDO IL GIRO DEL MONDO


sabato 18 gennaio 2014

ICI S'ECRIT L'HISTOIRE

WE ARE READY FOR THE FIGHT

Si lo siamo. Giù i veli, buttiamo via la maschera. Lotteremo per il titolo, fino alla fine, in un modo o nell'altro. Che senso avrebbe nascondersi dietro dei numeri e delle prestazioni in campo, comprese quelle dove un tempo avremmo si e no raccolto un punto e dove invece quest'anno si sono ritirati gli interessi, che hanno promosso l'AFC a prima della classe, da parecchie settimane; giusto per colorare un po' la cronaca.
E soprattutto: chi ci crederebbe più. Già, ora ci siamo conquistati quel senso di rispetto nei confronti di chi è in testa alla classifica. Certo, il lato negativo è che chiunque ci metterà quel qualcosa in più per fare il colpo del sabato, in Inghilterra poi. Ma è altresì vero che giocare contro di noi, per chiunque (il volto di Rumenigge dopo il sorteggio degli ottavi rimarrà per sempre scolpito nella mente), è una prova con un coefficiente di difficoltà elevato.
Questo c'ha permesso di uscire da un periodo complicato, infilando cinque vittorie consecutive tra campionato e coppa.
E' la strada, e su questa dobbiamo affrontare ogni battaglia pronti a combattere, a prescindere dall'avversario.

martedì 14 gennaio 2014

HO VISTO... E SENTITO

Ho visto Szczesny comparire nel teleschermo al minuto ventidue, e questo mi ha dato la misura di come siamo scesi in campo, di quale approccio abbiamo avuto con il match, di quale grado di concentrazione siamo in grado di offrire quando la posta diventa importante.
Fino a quel momento non è che avessimo creato chissà quali pericoli ai Villans, ma il solo gestire la partita, il possesso palla, il non fare prendere coraggio nei primi minuti di gioco ai padroni di casa è stata una prova di grande maturità.
Dieci minuti dopo aver visto Szczesny ho visto Jackie Boy. In sessanta secondi, il ragazzo che più d'ogni altro incarna la tradizione Gunner, ha ammazzato il match. In maniera violenta, senza lasciare scampo.
Prima il goal, un'autentica perla di tecnica, precisione, tempismo nel farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Poi l'assist, a Giroud, dopo aver recuperato palla e aver attaccato come un animale affamato la propria preda.

lunedì 13 gennaio 2014

L'ASTICELLA

Adesso tocca a noi. Stasera dobbiamo invadere Birmingham e riprenderci la testa della classifica. Ancora una volta dobbiamo mettere City e Chelsea dietro.
E' una guerra di nervi e noi abbiamo la possibilità di gestirla, mandando ai matti le altre due.
E poi quale sfida se non quella del Villa Park potrebbe definitivamente chiudere il cerchio?
Agosto 2013, il 17. Prima di campionato e prima sconfitta, in casa, contro i Villans. 
Sembrava l'inizio di un ciclone, è stato l'inizio di una stagione fino a qui fantastica.
Riprendersi con un one shoot i tre punti dell'andata e nuovamente la testa della classifica è ciò che desideriamo, è ciò che vogliamo.
Sarebbe l'ennesimo indizio che prova la nostra forza, la capacità di superare l'ostacolo proprio nel momento in cui l'asticella viene posizionata più in alto. Farebbe ancora una volta pensare: questo è il nostro anno.
Con Walcott fuori causa, un sorriso a Wenger lo strapperanno i rientri di Giroud e Chamberlain, entrambi disponibili. Ma l'infermeria sembra non volerne sapere di tenere elementi in degenza, e così è spuntata una flebile possibilità di vedere Gibbs e Ramsey tra i convocati.

domenica 5 gennaio 2014

GRAZIE AFC

Mano a mano che il trascorrere dei minuti avvicinavano il fischio d'inizio l'infezione da Fa Cup era in atto. Tradizione e passione si fondevano in un tutt'uno, attraversando quei meandri che solo una competizione come la Coppa d'Inghilterra è in grado di percorrere. Sullo sfondo il terzo turno, in primo piano la nostra partita. Da onorare, da vivere, da vincere. Non solo per essere protagonisti a fine gennaio quando andrà in scena il quarto round, ma soprattutto perché ci saremo dovuti confrontare con gli Spurs.
Cosa chiedere di più!? Giocare il terzo turno di FA Cup in casa contro i cugini, avendo la possibilità in novanta minuti secchi di replicare il successo ottenuto in campionato.
L'aria che si respirava era unica. I colori sugli spalti diversi. Questo North London Derby riassumeva tutta la voglia di mettere ancora una volta, come capitato in più d'una occasione quest'anno, un punto esclamativo alla nostra stagione.
Pronti via e l'Emirates si trasformava in una bolgia. Canti, cori, sciarpe rivolte verso il cielo, sguardi che si incrociavano, abbracci e pacche sulle spalle che facevano da preludio a quello che sarebbe accaduto nei due tempi di gioco.
La nostra line-up era gioco-forza mutata. Le assenze di Giroud, Bendtner, Ramsey, Ozil e Chamberlain, avevano portato Wenger ad utilizzare quel poco di materiale umano rimasto dopo l'intenso periodo natalizio. Roba buona si intende, ma contata. Un turno di riposo a Mertesacker, uno a Podolski. In panchina il comunque arruolato Ozil, insieme a Viviano, Jenkinson, Flamini e Park.

sabato 4 gennaio 2014

LA FA CUP, LA STORIA, GLI SPURS


Questo è quello che spinto dalla passione e dall'amore per l'AFC, ho scritto in vista della partita che andremo a disputare tra poche ore. Ci tengo a dire che quello che (spero) andrete a leggere, è frutto di vero e proprio studio, quindi con probabilmente parecchi errori presenti.
Non sono purtroppo un giornalista, ma solo uno a cui piace scrivere. Spero apprezziate.


Come tutti sappiamo, la Fa Cup per storia e tradizione può essere definita certamente come la competizione più affascinante del globo, poiché incarna a pieno tutto ciò che il british football rappresenta. Nella bacheca di noi gooners è stata riposta dieci volte, quattro delle quali alzate con Arsène Wenger in panchina.

Dall'arrivo del nostro manager all'Arsenal, la Fa Cup ha sempre riservato interessanti spunti di riflessione. Una competizione che ha regalato sfavillanti vittorie ma anche rovinose cadute, proprio come la storia del professore di Strasburgo alla nostra guida. Nel suo primo anno in Inghilterra il cammino iniziato nei primissimi giorni di Gennaio si interruppe ad Highbury, dopo aver eliminato il Sunderland al replay grazie ad una perla di Dennis Bergkamp, una squadra mista tra riserve e titolari come Tony Adams, Dixon, Merson e Wright perse contro il Leeds United di Wallace, autore dell’ unico goal del match. L'annata 1998 sarà quella fortunata. Difficoltosa la scalata verso Wembley, che passò tra la lotteria dei rigori contro il Port Vale e il West Ham e la vittoria di misura al Villa Park, dove fu decisivo il liberiano Chris Wreh, uno che in pochissimi ricorderanno, ma che fu protagonista della coppa che Tony Adams alzerà al cielo dopo aver liquidato un arcigno Newcastle con i goals di Overmars e Nicolas Anelka.

venerdì 3 gennaio 2014

QUE SERA' SERA'

THE F.A.CUP FINAL - 25th April 1936. Arsenal v Sheffield United

Nata nel lontano 1872, la Coppa d'Inghilterra è la più antica manifestazione calcistica del mondo. Inizialmente nata per i soli club dilettantistici, fu aperta dieci anni dopo anche al professionismo. Il primo club professionistico a vincere la competizione fu il Blackburn nel 1883.
Con l'istituzione della Football League nel 1888, coppa e campionato fecero nascere la disputa del prestigioso "double", ovvero la conquista sia del titolo inglese che della Coppa d'Inghilterra. Il primo double fu ad opera del Preston North End che lo conseguì nel 1889. 
Il luogo deputato per la finale di FA Cup è stato lo storico stadio londinese di Wembley fin dall'edizione del 1923 (quando era ancora chiamato Empire Stadium). In seguito alla chiusura la finale della Coppa si è disputata, tra il 2001 ed il 2006, al Millennium Stadium di Cardiff.

Dal 2007 la sede è tornata ad essere lo stadio di Wembley, appena completato dopo la sua ricostruzione.
A comandare la speciale classifica delle squadre che hanno più volte conquistato il trofeo c'è il Manchester United, con 11 edizioni vinte e 7 secondi posti.
Ad un'incollatura troviamo l'Arsenal, con 10 vittorie e 7 secondi posti. Red Devils e Gunners sono le compagini che più di altre hanno scritto la storia di questo torneo, riuscendo tra l'altro a segnare due record storici.

giovedì 2 gennaio 2014

NYC’S FIRST SUNSET OF NEW YEAR

L'INDIZIO

E se poi a pochi minuti dal fischio finale, dopo aver giocato una partita bruttina, probabilmente la peggiore della stagione, ti trovi l'occasione di sbloccarla e a farlo è Nicklas Bendtner, che con un diagonale di collo destro scaraventava la sfera in fondo alla rete con la rabbia di chi questo titolo lo vuole vincere veramente, ecco che gli indizi per arrivare fino in fondo da assoluti protagonisti cominciano ad essere molti, di più.
Il City aveva espugnato il Liberty Stadium all'ora di pranzo, il Chelsea stava passeggiando sulle macerie dei Saints a Southampton, mentre noi eravamo ancorati ad uno 0-0 che ci relegava in terza posizione, vista l'inferiore differenza reti con i Blues.
Il classico pomeriggio dove qualche punto l'avremmo potuto guadagnare si stava trasformando in una serata dove oltre ai punti avremmo perso anche la testa della classifica. A fronte di un primo tempo praticamente buttato, nella ripresa abbiamo messo in campo la voglia di crederci, il coraggio di superare l'ostacolo, il desiderio di non buttare nel cesso una giornata sulla carta favorevole.
Vero che le indisposizioni erano molte, altrettanto vero che la condizione di molti era approssimativa, oggettivo che la terza partita in nove giorni poteva nascondere quelle insidie che un programma così intenso porta con se, ma l'atteggiamento della squadra ha aiutato i gallesi a rimanere a galla fino alla fine, facendogli sognare un punto insperato. 

mercoledì 1 gennaio 2014

LA PARTITA DELLE PARTITE

Happy New Year Gooners. Have you eaten? Have you been drinking? You went to bed late? You have spent pleasant moments with your loved ones? Good, very good. But now it is time to return to reality. 
Adesso dobbiamo tutti concentrarci sulla partita delle partite, quella da non sbagliare, quella utile per dare continuità alle due vittorie conseguite negli ultimi giorni del 2013.
All'Emirates sbarca il Cardiff, e per una serie infinita di motivi non sarà facile.
Le problematiche maggiori giungono dalle nostre indisposizioni. Contro i gallesi mancheranno Ramsey, Ozil, Giroud e Gibbs e ci sarà qualche dubbio sulle presenze di Walcott, Wilshere e Rosicky, oltre alla speranza di recuperare Monreal e Vermaelen. Insomma, Wenger dovrà costruire una line-up decisamente inedita ma al tempo stesso competitiva per mantenere inalterato il primo posto in classifica.
Di conseguenza gli undici che scenderanno in campo contro i Bluebirds saranno quasi scontati.
Szczesny tra i pali, Sagna e Monreal esterni, Mertesacker e Koscielny centrali. A centrocampo avremo ancora la diga formata da Arteta e Flamini, mentre sulla trequarti sarà possibile, oltre alle conferme di Cazorla e Walcott, vedere dal primo minuto Podolski. In attacco toccherà a Bendtner.
Ci sarà anche la possibilità di schierare Theo come punta centrale e usare l'opzione Gnabry a centrocampo. Ad AW il compito di selezionare il meglio.