E' terminato l'Europa's Day, e come ogni grande appuntamento che se ne va, un po' di nostalgia accompagna la sua dipartita, come gli ultimi raggi di sole vengono inghiottiti dal colore della notte.
Doveva essere un giorno di corse qualitative e ricche di patos e così è stato, condito da molte sorprese che hanno indubbiamente gratificato il lavoro di chi, senza molte chance sulla carta, si è ritrovato Re e Regina, in un giornata da lasciare ai posteri.
Tutto sembrava iniziato nel più regolare dei modi, con Festa Bigi subito al comando nella corsa di apertura, e con uno straordinario Giotto d'Alfa presentato al 101% da Maurizio Pieve.
Il resto, oltre alla duttilità del figlio di Defì D'Aunou, lo ha fatto Marco Castaldo, con un'interpretazione ad hoc. Il ragguaglio cronometrico in 1.56.4 (dalla seconda fila), faceva da apripista ad una giornata che sarà ricordata a lungo per le quote shock dei vincitori, e per i record, anche mondiali, registrati.
Alla seconda, e con identico ragguaglio cronometrico, cominciava il pomeriggio nero per i favoriti (e la giornata felice per Jerry Riordan), con Legionario che faceva sua la finale del trofeo 4A dopo un percorso "aria in faccia" e un primo chilometro transitato sul piede dell'1.11.8, avendo ragione sul palo ad uno straordinario L'Arpege (aspettavamo questa sua prestazione da tre corse). L'allievo di Christian Rizzo può solo prendersela con la giornata straordinaria di Legionario, perchè correre il miglio a media di 1.12.6 e perdere, non lascia spazio a ulteriori commenti.
Dopo l'apertura di giornata con due corse di assoluto valore, si iniziava a fare sul serio con le due corse di Gruppo III riservate ai tre anni.
L'Emilia apriva i giochi con una favorita, e una controfavorita, evidente: Mind Wise As fresca vincitrice del "Filly Italia", contro l'ignota Mara di Quattro. Alla fine trionfava Malesia, con Roberto Vecchione in sulky, alla quota da capogiro di 68,36, raccogliendo per strada una Mind Wise As che si è dovuta arrendere all'ingresso in retta, dopo essersi imbattuta nel tentativo di Mara di Quattro di debellarla a traguardo lontano. I parziali intermedi che hanno chiaccherato 28.5; 28.2; 28.4, hanno fatto la differenza nell'ultima parte di gara, che ha visto protagoniste tutte coloro che non hanno preso parte alla scannata tra le due leader. Complimenti, comunque, a Fabio Restelli, che si è tolto la soddisfazione di primeggiare in un Gruppo III con una cavallina seria a media di 1.13.4 sul doppio chilometro.
E se per le femminuccie c'è stata la sorpresa, per i maschi le cose sono andate oltre.
Dopo lo stacco del Premio Veneto, "fava" e "controfava" si sono praticamente estromessi; Main Wise As perdendo un centinaio di metri, Mirror Grif una cinquantina, con Magasso Jet felice di condurre le operazioni con i favoriti praticamente fuori corsa.
Il solo Mirror Grif, complice una frazione lenta della testa, riusciva a ricongiungersi, seppur dopo aver speso un'enormita, mentre il favoritissimo Main Wise As si estrometteva definitivamene dalla contesa con la seconda e decisiva rottura.
Il risultato finale, però, ha raccontato della vittoria di Mistero Lux (55,64 al totalizzatore), comunque meritato, da un team (Moni) da sempre attento nella selezione dei giovani campioncini in erba. Il dramma sportivo si consumava per Magasso Jet (le soddisfazioni per Pippo Gubellini arriveranno a fine convegno), in errore a pochi metri dal palo quando, forse, avrebbe potuto portare a termine da vincente la prova dedicati ai maschietti.
E Mirror Grif? Il suo quarto posto finale sa di amaro da una parte, per aver perso uno sproposito ed essersi riproposto a centro pista nel rush finale, quando però, le energie erano inevitabilmente finite; ma guardando il bicchiere mezzo pieno è una prestazione che va vista in chiave futuribile, ed il Giovanardi sarà la prima, vera, occasione per rifarsi di una giornata andata storta. Stesso identico discorso va fatto per Main Wise As.
Prima dell'Europa c'era da ammirare un invito che sapeva tanto di Gran Premio, e come un Gran Premio, per qualità e rilievi cronometrici, si è dimostrato.
Per non togliere nulla alle emozioni provate in diretta, ripropongo le prime impressioni subito dopo il palo: "Quello che hanno fatto Irambo Jet e Geox è qualcosa da applaudire senza dire nemmeno una parola. Semplicemente fantastici. Con lode per l'allievo di Pietro Gubellini che si è "sciroppato" tutto di fuori, con manovra al paletto dei 600 in terza per sopravanzare Illinois rimasta di fuori, ed inevitabilmente "inutile" a quel punto del percorso (ottima la mossa di SuperPippo di capire al volo la tattica di gara). Da applausi, rimanendo in silenzio, e con tanto di emozione per Eclisse Domar, che non è rimasto troppo lontano dal duo di testa, per poi "battezzarli" nei pressi del palo.
Il rilievo cronometrico? 1.53.4 per una media che dice 1.10.9 ...da leggere in rigoroso silenzio".
Questo antipasto lasciava presagire ad un Premio Europa a tutta velocità, e così è stato: 2.22.7 il doppio giro di pista che ha consacrato Lisa America con il record mondiale per una femmina di quattro anni sul doppio chilometro: la media? 1.11.1!
Le parole da spendere per questo Premio Europa sarebbero davvero molte: dalla tattica di Santino Mollo con Lana del Rio (terza sul percorso a media di 1.11.4), deciso nello sciorinare un percorso a tutta velocità per contenere all'esterno Le Touquet, e condito da due frazione in 28 secco che hanno impedito alla regina indiscussa della generazione di vincere il suo sesto Gruppo I della carriera; alla straordinaria prova di Le Touquet (quarto a media di 1.11.5, abbassando il precedente personale di 1.12.8) che tutta strada di fuori è rimasto vitale salvo cedere, inevitabilmente, a cento dal palo; all'incredibile prova di Lorenz del Ronco (secondo in 1.11.4) che ha dato per l'ennesima volta prova di maturità, riuscendo, anche dopo il passaggio di età, a rimanere con il gruppo dei migliori, e di conseguire l'ennesimo, e prestigioso, piazzamento classico.
Qualcuno, giustamente, ha sottolineato che in futuro, questo allievo di Salvatore Minopoli, potrebbe ripercorrere le orme di un certo Gamblin Bi.
Poi naturalmente c'è da applaudire la prova di Lisa America e di tutto il suo entourage, Jerry Riordan in primis. Partita il giusto, ha lasciato strada a Lana del Rio, serrando sotto e incollandosi per tutto il percorso al sulky della battistrada. La mossa decisiva è arrivata ai 400 finali, quando Andrea Guzzinati (perfetto nelle scelte) ha preso in "mano" facendo scendere alla corda Le Touquet, e spostando Lisa all'esterno. La retta è stata una passerella per la figlia di Varenne e Zagabria Dei, con Andrea Guzzinati che si è permesso il lusso di salutare la tribuna di San Siro. Clamorosa la quota al totalizzatore (26 e spiccioli), per un soggetto da sempre considerato un'alternativa alla capofila della generazione. Daccordo che al Città di Torino aveva mostrato una condizione molto approssimativa, mollando a traguardo lontano e finendo ultima sul percorso, ma le condizioni fisiche che non hanno interessato gli arti (febbre altissima nel dopocorsa) avrebbero dovuto quantomeno lasciare intatte le chance per l'allieva di proprietà della Guida Italia.
Di Lana del Rio si possono fare due considerazioni:
a. nell'arco di 10 giorni ha limato il suo personale sulla distanza di ben 2 secondi: 1.13.2 a Torino, battendo il suo 1.13.4; e 1.11.4 oggi. Risultato finale? Un secondo posto a Torino ed un terzo oggi; roba da manicomio. Non vincere dopo aver trottato in 1.13.2 a Vinovo e in 1.11.4 a Milano il doppio chilometro avrà lasciato con tanto amaro in bocca l'intero entourage della campionessa, e con ragione.
b. sulla scorta di quanto la cronaca ha raccontato, le qualità e le prospettive della figlia di Varenne rimangono intatte. Avesse corso male potevano nascere i primi dubbi, le prime perplessità; avesse mollato a traguardo lontano si sarebbe dovuto indagare sui motivi di eventuali prestazioni incolore. Ma con questi ragguagli cronometrici, e sopratutto con la grinta dimostrata in due corse che l'hanno vista protagonista (a Torino sempre di fuori, a Milano in testa da cavalla di primissima), il futuro di questa campionessa è ancora da scoprire, per raggiungere traguardi di spessore.
A conclusione si può tranquillamente dire che l'allevamento italiano ha fatto un ulteriore passo in avanti, mostrando tre fenomeni (Lana, Lisa e Le Touquet) pronti a farci vivere una stagione dei quattro anni ai massimi livelli, per poi preparare armi e bagagli per andare oltre confine e, dopo l'epopea del "Capitano", fare la voce grossa sulle piste di mezza Europa. Sinceri e sentiti complimenti a tutti.
La prova Filly dell'Europa ha confermato la forma, la qualità e la capacità di correre da protagonista da parte di Lover Power, autrice di un coast to coast in 1.55.8 a media di 1.12.4. Il tempo totale "normale" in una giornata che, oltre alle quote shock, verrà ricordata per l'alta velocità, è supportato dalla super chiusa (se non erro la più veloce di giornata) in 27.6.
La vittoria della figlia di Supergill ha fatto da prologo al triplo finale di Pietro Gubellini, che oltre alla vittoria nel Filly (doppio a seguire dopo la vittoria dello scorso anno di Iuma Ek) è andato a segno con I'm A Grif, miglio volato in uno stratosferico 1.54.0 a media di 1.11.3, e con Etna Font, vincitore della maratona sui 2600 metri con partenza da fermo in 1.15.9, da un capo all'altro e con 800 terminali in 57 secco.
La cornice di sole, una tribuna finalmente piena, e sopratutto una riunione che dal punto di vista qualitativo ha offerto uno spettacolo tecnico-agonistico che nulla ha da invidiare al resto del panorama internazionale, è stata la più bella vetrina che il nostro trotto potesse offrire ad appassionati e addetti ai lavori.
I complimenti vanno spesi per tutti: dalla società che ha messo in piedi un evento tra i più belli degli ultimi anni, dai partecipanti che hanno offerto uno spettacolo degno di questo nome, e a tutti coloro che hanno passato un pomeriggio di festa e cavalli.
Un grazie va esteso anche ad Andrea Negri, che ha raccontato, con la sua sempre puntuale ed attenta cronaca, le gesta dei protagonisti in pista.
Un grazie va anche a tutti voi di
Chorse, che con quasi 3000 visite al topic in questione, e più di 100 commenti lasciati, avete reso interessante e soprattutto dato la giusta importanza ad un evento che andrà, non solo a Milano, presto ripetuto.
Da domani ritornerà, come giusto che sia, la routine, senza dimenticare che grazie a quella, e solo a quella, ci sarà ancora spazio per assistere a pomeriggi come questo.
Con affetto e simpatia, un saluto a tutti voi da Fabio...e sempre forza Lana del Rio.