E' quando vedi la squadra uscire vittoriosa da queste trasferte, da queste partite, da questi momenti, che ti rendi conto che il grande salto sta riuscendo, che la rincorsa presa è di quelle giuste, che tutte le componenti stanno facendo il proprio lavoro, che anche in un pomeriggio difficile, giocando contro una squadra difficile, dentro ad un catino e di fronte un pubblico difficile, la squadra ha saputo mettere in campo gli attributi. Non era fondamentale ma importante, tornare in cima alla classifica.
Fatto così, però, assume un valore che le sole immagini a fine match possono spiegare.
Pugni tesi, sguardi fieri, abbracci e strette di mano che cementano quella voglia di tornare ad essere considerati migliori, quel desiderio di continuare a correre, fino a che il fiato lo permetterà.
La consapevolezza che dopo diciannove turni, un intero girone di andata ed un periodo dove le sfide sono state tante e ardue il primo posto in classifica è ancora il nostro.
Ne andiamo fieri, orgogliosi, di questo gruppo, di questi ragazzi, di un manager che ha voluto, spesso e volentieri contro tutto e contro tutti, portare avanti la propria filosofia.
Uomini che hanno avuto il merito di saper aspettare, di crescere e forgiarsi nonostante le critiche e i dissapori, capaci di stringersi nei momenti belli e di diventare una fortezza nei momenti bui.